David Hockney – ritratti ed emozioni in colori acrilici
Nello scorso mese di giugno, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, a Venezia, è stata inaugurata una mostra di lavori realizzati da David Hockney – celebre pittore e fotografo inglese – nell’arco temporale 2013-2016.
L’esposizione contiene 82 ritratti e una natura morta, realizzati con la tecnica dell’acrilico su tela ed esaltata dai colori luminosi che caratterizzano la produzione dell’artista.
Organizzata dalla Royal Academy of Arts di Londra – in collaborazione con Ca’ Pesaro e con la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, è curata da Edith Devaney e s’avvale della direzione scientifica di Gabriella Belli.
La mostra resterà aperta sino al prossimo 22 ottobre, per poi partire alla volta del Guggenheim Museum di Bilbao e, a seguire, del Museum of Art di Los Angeles.
L’artista
David Hockney è nato a Bradford nel 1937, ma ha vissuto e operato a lungo negli Stati Uniti, in California.
Viene ritenuto uno dei più grandi esponenti contemporanei dell’arte figurativa – la corrente espressiva che rappresenta elementi di realtà sempre riconoscibili, a prescindere dall’esserne una copia perfetta, un’interpretazione originale o una trasfigurazione.
I ritratti
Sulle tele di Hockney troviamo amici, parenti, collaboratori e colleghi del pittore britannico, che ricostruiscono un mondo di rapporti personali, intessuti di complicità, confidenza o comuni esperienze.
In ogni ritratto, la cura dei particolari è molto accurata, tanto che alcuni hanno definito quegli attimi fissati sui canovacci come fotografie istantanee, trasposte su tela.
In effetti, come già scritto in un precedente articolo sulla polaroid, la celebre macchina a stampa istantanea era uno degli oggetti più apprezzati da Hockney, per catturare gli attimi, prima di dipingerli;
È un’idea che condivideva con icone dell’arte come Andy Warhol, Salvator Dalì e Robert Mapplethorpe.
Ogni ritratto presente a Venezia è stato realizzato in pochi giorni di lavoro – con uno schizzo a carboncino e gli acrilici per la veste definitiva – ed è caratterizzato da sfondi neutri e una posa seduta, che si ripete.
Un’evidente empatia collega pittore e soggetto e i quadri sono accompagnati da frammenti di testo, redatti dall’artista, in risonanza con le emozioni emerse da quel legame psichico.
Le opere
Tra i personaggi in effigie, sono riconoscibili, tra gli altri, celebrità internazionali come l’architetto canadese Frank Gehry e l’editore tedesco Benedikt Taschen.
Persino la natura morta che accompagna le 82 tele è, in qualche modo … un ritratto; è stata prodotta da David Hockney, in sostituzione di chi non ha potuto posare, nel luogo previsto per l’azione creativa.
Tra i quadri presenti all’esposizione, facendo riferimento alla galleria qui annessa, ci fa piacere citare: “Dagny Corcoran” e “Jacob Rothschild”, del 2014; “Rufus Hale”, “David Juda” e “Barry Humpries”, del 2015 ed “Edith Devaney”, del 2016.
Per i credits, le immagini sono tratte dal sito internet Ca’ Pesaro di Venezia; vi consigliamo di visitarlo per suggestioni e approfondimenti.