In molte leggende e storie del folclore asiatico, vi compare spesso un elemento naturale, che in qualche modo esce dalla sua natura inanimata, per diventare veicolo di informazioni, oggetti, e sorprese inaspettate. Si tratta del bambù, elegante, sofisticata, duttile e complessa pianta che diventa anche design.

Il bambù e le sue leggende

Così nella leggenda giapponese Taketori monogatari (Il racconto di un tagliatore di bambù, 竹取物語), nelle canne di questa pianta, si nasconde una preziosa bambina. Così come nella leggenda coreana de’ Il Re dalle orecchie d’asino (여이설화, 驢耳說話), conservata nel Samguk Yusa (삼국유사), un impenetrabile boschetto di bambù diventa lo sciagurato messaggero di un segreto reale, andando così incontro all’ira del sovrano che ordina di diboscare l’inaspettata fonte di chiacchiericcio.
Non solo leggende popolari, ma anche svariate poesie introducono il bambù come elemento figurativo importante, un elemento attivo della poesia, come nell’esempio riportato sotto, componimento del poeta cinese di epoca Tang (618-907), Bai Juyi (772-846).

竹 枝 词
瞿 唐 峡 口 水 烟 低
白 帝 城 头 月 向 西。
唱 到 竹 枝 声 咽 处
寒 猿 暗 鸟 一 时 啼。

Poema dei Rami di Bambù: N. 1

Alla foce della gola di Qu Tang, la nebbia del fiume si posa bassa.
Baidi, città murata, luna crescente che tramonta a ovest.
Rami di bambù suonano melodie così acute da sfiorare il punto di rottura.
Scimmie infreddolite e uccelli nascosti lamentano suoni struggenti.

Dalla letteratura all’uso quotidiano

Ma non si tratta solo dell’Asia Orientale, o Estremo Oriente, anche il Sud-est asiatico presenta un’immensa varietà di rimandi letterari alla pianta del bambù. Rappresentativo il caso dell’Indonesia, dove il bambù viene usato non solo come arma, durante la liberazione dalle forze coloniali olandesi, ma anche come elemento poetico all’interno del Nagarakretagama, un antico elogio scritto durante il Regno Majapahit nel 1365. Nel Canto 63, Stanza 4, una piccola descrizione della società del tempo ricorda la presenza di:

…vi era là una moltitudine di artigiani, intrecciavano lavori in bambù, producevano lo sthana singha (trono-leone) del wanguntur (cortile principale) …

La storia della letteratura di questi paesi, ci ricorda che il bambù è sempre stato presente nella vita di queste civilizzazioni. Una pianta estremamente duttile che permette tutt’ora di creare oggetti eterni, presenti nella vita di tutti i giorni e ampiamente venduto anche in Europa. Andiamo allora a scoprire alcune delle aree più famose, dove si producono oggetti della tradizione della lavorazione del bambù.

In Giappone

Nella Prefettura di Oita, nel Kyushu, sud-ovest del Giappone, l’arte dell’intrecciare il bambù viene tramandata da generazioni per la creazione di oggetti artigianali, tanto da diventare anche un motivo architettonico nella facciata del museo della Prefettura di Oita.

Bambù design
Facciata del Museo della Prefettura di Oita, Giappone (Foto di https://www.gov-online.go.jp/eng/publicity/book/hlj/html/202310/202310_07_en.html)

Una delle tecniche rappresentative della lavorazione del bambù di questa regione è lo henso, che consiste nell’intrecciare il bambù creando una trama ben precisa.
Shounsai Shono (1904-1974) fu uno dei più grandi maestri artigiani in quest’arte, tanto da essere insignito del titolo di “tesoro nazionale vivente” dell’arte del bambù del governo giapponese. Formatosi in quest’arte sin dall’età di diciannove anni, Shounsai Shono divenne maestro di molti famosi artisti del bambù, istruito a sua volta dal precoce prodigio Sato Chikuyusai (1901–1929), purtroppo scomparso in giovane età.

Una foto presa dal libro “” che raffigura il maestro Shounsai Shono mentre intreccia bambù Foto © Ahamd Ginanjar Purnawibawa

Alcuni dei pezzi prodotti dal maestro sono ora visibili all’interno del Museo della Prefettura di Oita per l’importanza artistica che ricoprono all’interno della cultura tradizionale locale.

In Corea

A Damyang, in Corea del Sud, il bambù è diventato oggetto di meta turistica, ma non è sempre stato così, e ce lo ricorda il laboratorio della maestra Sinjeong Seo a capo di Chaesangjang (채상장): un piccolo laboratorio/museo artigianale riconosciuto dal governo, dove da tre generazioni, la famiglia intreccia bambù in accordo con la tradizione.

Bambù design
Il maestro di Chaesangjang, Seo Hangyu mentre intreccia bambù (Foto di https://www.heritage.go.kr/heri/cul/culSelectDetail.do;jsessionid=olJH71OJnrDmo718Y9R7ON1o95nzG4eXr4Itp0Ub5KRmB09Uv9ZQgg0uaepoeBlk.cpawas_servlet_engine1?pageNo=1_1_2_0&ccbaCpno=1273600530000)

Chaesangjang significa: intrecciare scatole di bambù, in questo consiste l’attività quotidiana dell’artigiana Sinjeong Seo, che intreccia bambù da quando era piccola, per creare elaborate e preziose scatole, ed altri oggetti per la casa e la vita quotidiana.

Scatola Chaesang prodotta con bambù naturale e colorato. (Foto di https://www.heritage.go.kr/heri/cul/culSelectDetail.do;jsessionid=olJH71OJnrDmo718Y9R7ON1o95nzG4eXr4Itp0Ub5KRmB09Uv9ZQgg0uaepoeBlk.cpawas_servlet_engine1?pageNo=1_1_2_0&ccbaCpno=1273600530000)

 

Le scatole sono impreziosite in alcune versioni da una laccatura che rende gli oggetti impermeabili all’acqua e resistenti. Originariamente, venivano utilizzate per presentare i doni nuziali durante la cerimonia del matrimonio. Oggi, questa tradizione si è pressoché persa, e questi preziosi oggetti ricoprono un ruolo decorativo all’interno delle case coreane.

Vassoio in bambù rivestito con una leggera laccatura in stile coreano realizzato da Chaesangjang, Damyang, Corea del Sud Doto © Ahamad Ginanjar Purnawibawa

In Indonesia

Nella grande reggenza di Buleleng, a nord della provincia di Bali, Indonesia, tra le soffici colline che fanno da sfondo ad un impeccabile mare da cartolina, si trova la graziosa produzione artigianale di bambù Kejapa. Un’attività familiare, in un paese, quello di Tigawasa che è da tempo devoto alla produzione di oggetti in bambù. Ciò è dovuto alla prossimità di vaste foreste di bambù, dove questa pianta cresce rigogliosa, e che gli abitanti utilizzano nei modi più industriosi, tra la vita e la religiosità dell’isola.

Putu Parmitawati Wati mentre intesse bambù nel suo laboratorio di Tigawasa, Buleleng, Bali Foto © I Gede Widarma, Kejapa

Dalle abili mani di Putu Parmitawati Wati, nascono oggetti quotidiani resistenti, duttili, meravigliosi. Scatole, scatoline, borse, runner per la tavola, tante sono le forme che questo materiale può assumere. Oggetti dalla natura sostenibile e prodotti con il materiale che cresce naturalmente attorno al villaggio.

Alcuni oggetti prodotti dal laboratorio Kejapa di Tigawasa, Buleleng, Bali. Da sinistra: Tovagliette bicolore per la tavola, scatola quadrata in bambù naturale (sopra), piccola scatola per gioie e profumi in bambù bicolore (sotto) Foto © Ahmad Ginanjar Purnawibawa

Un’arte antica

Dalla letteratura alla vita quotidiana, il bambù rappresenta un elemento vitale e simbolico nelle culture asiatiche, intrecciandosi con la vita domestica e spirituale. Diffuso in tutto il continente, il bambù si presta a innumerevoli utilizzi: da utensili semplici a eleganti contenitori, fino a diventare parte integrante dell’architettura. Tuttavia, solo pochi maestri artigiani riescono a trasformare questa pianta in vere e proprie opere d’arte, combinando tradizione e creatività. Grazie al lavoro di questi talenti e al loro impegno nel tramandare le antiche tecniche, anche in Europa possiamo imparare a valorizzare la bellezza senza tempo e la versatilità degli oggetti realizzati con l’intreccio del bambù.

Jessica Rossi
Ahmad Ginanjar Purnawibawa

 

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