A Milano, Dainelli Studio ha firmato il design di un appartamento monocromatico dall’atmosfera contemporanea che gioca con i toni del nero, impreziositi da dettagli in marmo e metallo. Nella moda il nero è da sempre riconosciuto come il colore dell’eleganza, della sensualità, del mistero; è classico e rivoluzionario allo stesso tempo, facilmente abbinabile. Ha reso molti modelli delle vere e proprie icone: basti pensare al famoso little black dress (quello indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany).

Un dettaglio del disimpegno con boiserie cannettata dipinta di colore antracite come le pareti su disegno di Dainelli Studio. In primo piano le sculture della collezione Faces di Dainelli Studio. Foto di Carolina Gheri.

Monocromia, il fil rouge

Quando si parla di interni il riferimento al nero può suscitare invece altre sensazioni. Incontrare però un cliente così affascinato dalle tonalità dark da voler estendere alle superfici della casa l’abito (nero) che usualmente indossa, può cambiarne le sorti e sfatare un pregiudizio. La scommessa di Dainelli Studio è stata questa: dare vita a una casa calda, accogliente e, ça va sans dire, estremamente elegante, utilizzando il total black. Nell’appartamento di via Lomellina a Milano, 140 mq all’ultimo piano di uno stabile degli anni 50, circondato da terrazzi che guardano Milano dall’alto, gli architetti hanno utilizzato la monocromia come fil rouge che abbraccia un ampio spazio living con tavolo da pranzo, una cucina indipendente, una camera da letto, due bagni e lo studio nel piano rialzato.

Poter vivere in una casa completamente nera

“Noi crediamo fortemente che la casa sia di chi la vive e non di chi la progetta quindi cerchiamo, con le nostre sensibilità e attitudini, di darle lo stile del suo proprietario”, spiegano Marzia e Leonardo Dainelli. “Il proprietario è un giornalista sportivo e, quando ci ha fatto questa sua unica richiesta, di poter vivere in una casa completamente nera, abbiamo pensato che fosse una bella sfida”. Il carattere insolito del progetto è emerso da subito: a differenza di ogni altra situazione non era possibile elaborare render fotorealistici. Il buio profondo e piatto dell’inchiostro nero impresso sulla carta non rendeva giustizia all’idea.

Una raffinata palette

Si è quindi dovuto ricorrere a qualcosa che oggi più che mai si dovrebbe riscoprire: la fiducia data dal committente al professionista e l’immaginazione. Gli architetti hanno giocato con una raffinata palette, la luce, le geometrie, la materialità e le innumerevoli sfumature di nero nate dall’incontro di questi elementi, accuratamente studiati e sperimentati sul campo. “Solo per il pavimento abbiamo utilizzato un legno sbiancato più chiaro per dare contrasto. La casa è molto luminosa, abbiamo quindi valutato gli effetti che la luce naturale produceva sui diversi materiali e tonalità di nero e grigio, studiando di conseguenza la luce artificiale per creare un’atmosfera sempre piacevole.

Giochi di luce e ombre

Le geometrie, come per esempio le linee inclinate del tetto che abbracciano lo spazio e creano giochi di luce ed ombra ci hanno molto aiutato. Ci sono poi dettagli in marmo e metallo che impreziosiscono gli interni, e gli arredi: alcuni disegnati su misura, altri pezzi iconici del design e oggetti di modernariato recuperati dalla vecchia abitazione che contribuiscono a dare identità al luogo. Non volevamo che il risultato fosse una casa impersonale e minimale”.

Finiture studiate per dare emozioni

Lo studio delle sfumature di nero dà movimento agli interni: dalla prevalenza di un nero con base molto rossa al grigio antracite delle pareti, al nero nella stessa tonalità ma più caldo delle piastrelle del bagno in contrasto col mobile in legno laccato, agli arredi in grigio fumo, freddo o più caldo. Un’armonia accentuata da un susseguirsi di finiture studiate per far vibrare le superfici. Le porte a filo muro scompaiono nelle pareti di intonaco opaco che si accosta ad una boiserie cannettata continua in frassino tinto nero a creare un effetto di verticalità e un motivo caratterizzante all’interno della casa. La boiserie cannettata in frassino tinto nero che riveste le porte e le pareti, nella camera padronale diventa testata per il sommier in tessuto lino antracite. dainellistudio.it

Testo di Laura Arrighi
© Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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