Le cortecce degli alberi e degli arbusti sono uno dei principali contributi al giardino d’inverno. È semplice intuire quanto il loro elevato valore ornamentale sia un fattore determinante nella selezione delle specie, che deve essere guidata anche dal rispetto delle esigenze agronomiche delle piante e delle loro dimensioni.
Liscia o solcata da fessure più o meno uniformi, la corteccia di alcune specie si presenta con un ampio ventaglio di colori e consistenze e una vasta gamma di sensazioni tattili, che liberamente si offre quando la si accarezza.

Spesso, per massimizzare l’effetto del delicato intrico dei giochi dei rami e dei fusti, diventa utile porre le piante contro un fondale piuttosto scuro, dal quale, per contrasto, emergano e spicchino i colori e le forme. Questo è il modo più efficace per far sì che la bassa traiettoria dei raggi solari, tipica dell’inverno, li possa esaltare.

Alberi

Alcuni alberi hanno cortecce dalle tonalità brillanti che spiccano nel paesaggio, ma non è solo il colore ad attrarre. Si possono anche notare differenze nelle sfumature di grigio e marrone degli alberi che a prima vista non sembrano attraenti. In realtà le cortecce degli alberi hanno sorprendente diversità di texture: ruvida o liscia come la seta, spessa o sottile, solcata o scrostata, ondulata o rigata, a coste o a creste, screpolata o irregolare.

Nel corso della vita di un albero la corteccia può cambiare più volte, spesso per  semplici questioni di maturazione: man mano che l’albero invecchia, la sua corteccia può diventare più chiara o più scura, più spessa o più ruvida, o più distintamente disegnata.

Acer capillipes 

Si tratta di un acero deciduo dalle foglie color verde brillante, trilobate che diventano rosse e arancioni in autunno. Insieme ad Acer davidii, A. griseum, A. rufinerve, A. tegmentosum è uno degli aceri chiamati Snakebark Maple cioè ‘acero pelle di serpente’. In particolare A. capillipes è definito anche Stripped-Bark Maple a causa della sua corteccia verde oliva che su tronchi e rami maturi presenta lunghe e strette fessurazioni biancastre.

Corteccia di Acer capillipes. Foto [progarten]/stock.adobe.com

Acer davidii

Proviene dalle regioni dell’estremo Oriente (Cina, Mongolia e Myanmar) A. davidii e sviluppa una chioma di rami arcuati  che in primavera si rivestono di delicati fiori gialli seguiti da grandi foglie verde medio che si tingono di arancione, rosa e giallo in autunno. La sua  corteccia è dapprima rossa, sui giovani rami, e poi a strisce verdi e bianche.

Acer davidii subsp. grosseri ‘Hersii’

Acer davidii subsp. grosseri ‘Hersii’ è un acero di origine cinese (noto anche con il vecchio nome di Acer grosseri ‘Hersii’) coltivato per le belle foglie verde brillante e poi arancio in autunno e i grappoli di disamare. In inverno svela un’ulteriore bellezza: la sua corteccia verde striata di bianco marmorizzato.

cortecce alberi
Acer davidii subsp. grosseri ‘Hersii’ ©Vojtěch Zavadil (CC BY-SA 3.0)

Acer griseum

Viene chiamato anche paperbark maple cioè ‘acero dalla corteccia di carta’. La sua corteccia, infatti, è molto ornamentale e spicca molto nel giardino invernale, sfoggiando una colorazione rosso-arancione brillante che tende a sfogliarsi in sottili strati dall’apparenza cartacea. Spesso i pezzi traslucidi di corteccia rimangono attaccati ai rami fino a quando non si consumano.

Acer griseum
Acer griseum – via Instagram @usubotanicalcenter

Acer palmatum ‘Arakawa’

La corteccia di questa cultivar sviluppa crepe, pieghe e fessure dando al tronco un aspetto “invecchiato” già nei primi anni di vita. Può essere coltivato in piena terra ma anche in vaso ed è molto usato come bonsai.

Acer palmatum
Tronco di un bonsai di Acer palmatum – via Instagram @onsaisandorpap

Acer palmatum ‘Sango-kaku’

Questa cultivar di Acer palmatum è chiamata anche acero dalla corteccia di corallo a causa della colorazione rosso corallo della sua corteccia, soprattutto dei rami più giovani. Il colore si intensifica con il passare delle stagioni fino ad arrivare alla massima espressione nei mesi autunnali e invernali. Il contrasto tra le foglie dorate e la corteccia durante l’autunno è magnifico, la colorazione della sua corteccia nel momento in cui perde il fogliame spicca quando il giardino è innevato.

Sango kaku maple bark ©Alessandro Biagioli
Acer palmatum ‘Sango kaku’ ©Alessandro Biagioli

Acer rufinerve

Questo acero ha belle foglie trilobate verde intenso in estate, da giallo a oro fino a cremisi brillante in autunno. La sua corteccia è liscia, verde oliva con una stretta striscia verticale regolare da verde chiaro a grigiastro quando l’albero è giovane, grigio-verde con strette strisce longitudinali grigio-bianche quando è maturo.

Acer rufinerve
Acer rufinerve ©Line1 (CC BY-SA 3.0)

Acer tegmentosum

Questo grazioso albero è originario dell’Asia e della Russia. Le sue foglie sono giallo brillante in autunno ma la sua caratteristica più attraente è rappresentata dalla corteccia a strisce verdi e bianche con riflessi blu-verdi. Queste striature si mantengono molto più a lungo rispetto agli Snakebark maple.

Acer tegmentosum
Acer tegmentosum – via Instagram @bamboogarden1968

Arbutus menziesii

Questo albero dal portamento contorto e dal fogliame sempreverde può essere trovato naturalmente ad abbellire le coste pacifiche degli Stati Uniti. La corteccia del fusto e dei rami è rosso-arancione e tende a sfogliarsi in sottili strati lasciando intravedere le parti sottostanti. Le porzioni mostrate appaiono lucenti e levigate dall’aspetto verde argenteo molto in contrasto con le parte mature che, invece, hanno una consistenza cartacea.

arbutus menziesii
Arbutus menziesii

Betula albosinensis ‘Fascination’

Questa betulla è nota per la sua corteccia molto attraente di colore arancione ramato che tende a staccarsi rivelando lo strato sottostante color rosa o crema. A maturità il tronco assume una colorazione bianca brillante che contrasta piacevolmente con il fogliame verde scuro.

Betula albosinensis
Betula albosinensis ‘Fascination’ @thegardenrevampco (via Instagram)

Betula albosinensis ‘Chinese Garden’

È una cultivar della sepcie precedente, molto apprezzata per la sua corteccia color rame che sfogliandosi rivela sfumature rosa o color miele.

Betula albosinensis var. septentrionalis

Trovata per la prima volta  a Gansu, in Cina, Betula albosinensis var. septentrionalis è un albero di medie dimensioni a crescita rapida, con fusti molto attraenti dalla corteccia con tonalità che vanno dal marrone all’arancio. Durante la fase giovanile la corteccia tende a sfogliarsi rivelando uno strato inferiore color crema e rosa satinato.
La colorazione delle foglie vira considerevolmente a secondo delle stagioni mostrandosi verde smeraldo in primavera, verde mare nel periodo estivo fino ad arrivare a un bel giallo pallido durante l’autunno.

Betula albosinensis var. septentrionalis
Betula albosinensis var. septentrionalis  @native__spaces (via Instagram)

Betula ermanii

Si tratta di una betulla di medie dimensioni con corteccia che tende a sfogliarsi longitudinalmentebianco-crema luminoso che si tinge di leggere sfumature arancione con lenticelle rosate. Le foglie sono molto grandi, cuoriformi, di colore verde brillante che poi vira al giallo dorato prima della stagione invernale.

corteccia inverno
Betula ermanii

Betula nigra

La corteccia di questa betulla varia secondo l’età della pianta. Nella fase giovanile è contraddistinta da toni che vanno dal rosa salmone al grigio e sfogliature a scaglie arricciate e sottili come carta. Quando raggiunge la maturità, la corteccia assume una colorazione marrone rossastra mentre le sfogliature sono sostituite da placche spesse e irregolari. Durante la fase senile il tronco inizia a solcarsi profondamente e le placche diventano sempre più spesse.

corteccia Betula nigra
Betula nigra @Katja Schulz (Flickr (CC BY 2.0))

Betula papyrifera

La corteccia della pianta adulta si presenta bianca e si sfalda longitudinalmente rivela la parte sottostante con sfumature rosa. Viene chiamata anche “paper birch” cioè “betulla di carta” dato che anticamente il tronco veniva letteralmente sbucciato della corteccia sottile che veniva usata proprio come carta. Durante la fase giovanile il fusto, invece, appare di colore rosso scuro con lenticelle bianche.

Betula_papyrifera corteccia alberi arbusti
Betula papyrifera

Betula utilis

Questa specie di betulla è nota per la sua corteccia sottile, chiara, dalla consistenza cartacea e con evidenti lenticelle orizzontali, che tende a staccarsi in larghe porzioni orizzontali tanto grandi che nel passato venivano usate come carta.

Betula utilis corteccia alberi arbusti
Betula utilis

Betula utilis var. jacquemontii 

Gli alberi giovani di questa varietà di betulla hanno una corteccia marrone scuro che poi  schiarisce quando l’albero matura. Il fusto, infatti, una volta raggiunta la maturità, appare di un bianco molto brillante con sfogliature poco evidenti e numerose lenticelle longitudinali.

Betula utilis var. jacquemontii
Betula utilis var. jacquemontii

Carpinus betulus 

Si tratta di un albero deciduo, longevo che può essere trovato spontaneamente in quasi tutta Europa ed è di notevole bellezza nei giardini. Le foglie della sua chioma sono ovate con nervature evidenti, dal colore che passa dal verde scuro, durante la primavera, fino al giallo in autunno. La sua una corteccia è grigio chiaro e presenta marcature verticali quando l’albero è maturo, e talvolta il fusto si contorce con l’età, evidenziando costolature simili ai muscoli del corpo umano.

Carpinus betulus corteccia
Carpinus betulus © Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste, Andrea Moro (CC BY-SA 4.0)

Carya ovata

Si tratta di un alto albero deciduo la cui chioma si compone di foglie palmate composte, verde scuro che in autunno virano fino a diventare giallo intenso o marrone. La corteccia è caratterizzata da lunghe sbucciature verticali che rendono il tronco dall’apparenza ispida, infatti, comunemente è chiamato hickory shagbark cioè ‘noce americano dalla corteccia irsuta’.

Carya ovata
Carya ovata ©Nicholas_T (Flickr CC BY 2.0)

Eucalyptus camaldulensis

Originario dell’Australia, Eucalyptus camaldulensis è un albero sempreverde di prima grandezza (può raggiungere i 40 metri), dalla chioma aperta e foglie lanceolate e strette, che quando stropicciate emettono il caratteristico profumo di eucalipto. La sua corteccia è biancastra, o grigio chiarissimo con macchie rossastre, e si sfalda in lunghe scaglie irregolari. Il suo fusto può essere storto. È un albero dalla crescita veloce.

Eucalyptus deglupta

Noto anche come eucalipto arcobaleno, Eucalyptus deglupta è un albero originario dell’Asia orientale dalle Filippine a Sulawesi, Nuova Guinea fino alla Papuasia. È l’unico eucalipto che vive nella foresta pluviale e solo una delle quattro specie che si trovano fuori dall’Australia, da cui di origine du tutti gli altri Eucalyptus, La sua principale attrazione è data dalla corteccia, un vero arcobaleno di colori, al punto che, guardandola in foto, potrebbe apparire un’elaborazione fotografica. La sua corteccia si sfoglia, rivelando dapprima una corteccia interna verde brillante. Con il tempo, questa invecchia in diversi colori: blu, viola, arancione e marrone. Le striature colorate sono dovute al fatto che l’albero non si spoglia tutto in una volta. Lentamente, nel tempo, diversi strati cadono, mentre altre aree esposte hanno già iniziato a invecchiare.
È un albero che può essere coltivato solo nelle regioni a clima decisamente caldo e con un buon tasso di umidità. Le sue condizioni ideali di coltivazioni solo le medesime dei suoi luoghi di origine

Eucalyptus deglupta
Eucalyptus deglupta ©Forest and Kim Starr (CC BY 2.0)

Eucalyptus gunnii 

È un albero a crescita rapida, molto resistente e con un fogliame aromatico, originario della Nuova Zelanda. Questa pianta presenta un dimorfismo fogliare poiché le foglie nate su legno nuovo hanno una forma tondeggiante dalla colorazione azzurra-argentata, diversamente appaiono lanceolate verde chiaro. La corteccia liscia si sfalda abbondantemente mostrando parti più chiare sottostanti.

Eucalyptus gunnii  corteccia in giardino
Eucalyptus gunnii  ©hagemanstefan (via Instagram)

Eucalyptus pauciflora subsp. niphophila

Si tratta di un piccolo albero sempreverde con la corteccia che si sfalda in modo attraente in macchie crema, grigie e verdi. Su rami giovani, invece, la corteccia è rossa creando un forte contrasto con il resto della pianta. Anche questa pianta presenta un dimorfismo delle foglie. Il fogliame generalmente tende al blu, con foglie ovate con sfumature grigie o ellittiche molto allungate con nuance verdi.

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Eucalyptus pauciflora subsp. niphophila ©whisperinggums (Via Instagram)

Fagus sylvatica

Albero deciduo con foglie ovate dalla colorazione verde chiara che, con l’arrivo dell’autunno scurisce diventando color rame. La corteccia del faggio è facilmente riconoscibile in quanto è grigiasottile e liscia anche in individui molto anziani. Si è soliti paragonarla alle zampe di un elefante. La corteccia è uno degli elementi che rendono immediatamente riconoscibile il faggio (insieme alle sue gemme allungate) anche in inverno. Soltanto in individui secolari la corteccia diventa leggermente scanalata ma solo alla base del tronco.

cortecce alberi arbusti
Corteccia di Fagus sylvatica

Fargesia nitida ‘Jiuzhaigou’

È una cultivar molto resistente con fusti che possono raggiungere i quattro metri. I suoi culmi diventano di un rosso vivace quando sono esposti alla giusta quantità di luce solare. Prospera in un luogo riparato dal sole di mezzogiorno, ma che riceva un po’ di sole nella prima parte della giornata. Ha belle verde brillante foglie che si sviluppano in gruppi dai nodi dei fusti. Ottimo per la coltivazione in vaso, perché ben irrigata.

Prende il nome dall’alto Parco Nazionale dell’Himalaya Orientale nel Sichuan, in Cina, dove è stata trovata per la prima volta.

Culmi di Fargesia nitida ‘Jiuzhaigou’

Ginkgo biloba

Il Ginkgo è un albero che appartiene al gruppo delle Gymnospermae, che raggruppa 4 divisioni che comprendono tutte le conifere (Pinophyta), le Cycadophyta (a cui si ricollegano le Cycas), Gnetophyta (di cui fa parte la Welwitschia). La divisione Ginkgophyta comprende solo il genere Ginkgo e la specie G. biloba è l’unica sopravvissuta (è quindi un errore, anche grave, affermare, come spesso purtroppo si legge, che il Gingko sia una conifera). È un albero di origine antica, ha circa 250 milioni di anni. In giardino viene coltivato per la bellezza delle caratteristiche foglie a forma di ventaglio che diventano dorate autunno. La corteccia degli alberi maturi è profondamente solcata, molto ruvida e dalla colorazione grigio scuro. Il fusto delle piante più giovani è, invece, meno screpolato e dai toni più chiari. L’architettura dei suoi rami, inoltre, lo rende subito identificabile in inverno.

Corteccia Ginkgo biloba
Ginkgo biloba @bluefield_beavers (Flickr CC BY-NC 2.0)

Himalayacalamus hookerianus

Himalayacalamus hookerianus è un bambù sempreverde originario delle foreste fresche di latifoglie dell’Himalaya, dal Nepal orientale al Sikkim e al Bhutan. La sua caratteristica è avere i nuovi culmi blu, che invecchiando diventano oro chiaro. Si coltiva in ombra parziale. È rustico e resiste a gelo (fino a temperature di a circa -6°c) e neve ma non tollera l’umidità invernale. A differenza di altri bambù si diffonde lentamente, tramite di rizomi corti. Nei suoi paesi di origine viene usata nei progetti di consolidamento del suolo, mentre i suoi semi vengono cucinati intero o ridotti in polvere e utilizzati come cereali.

Culmi di Himalayacalamus hookerianus

Himalayacalamus hookerianus ‘Himalaya blue’

È una cultivar di Himalayacalamus hookerianus che si caratterizza per il colore blu intenso dei suoi culmi, che accentuano l’effetto decorativo di questa pianta.

cortecce alberi arbusti
I culmi blu intenso di Himalayacalamus hookerianus ‘Himalaya Blue’

Lagerstroemia indica

Lagerstroemia è un piccolo albero molto apprezzato nei giardini per il suo essere interessante in più stagioni. Le piccole foglie verdi medio brillante (ma esistono nuove cultivar con fogliame quasi nero), i fiori a pannocchia in colori dal bianco al rosa al fucsia più intenso nella parte terminale dei rami, la colorazione sfavillante delle foglie in autunno e la corteccia sempre, ma soprattutto in inverno. Negli individui adulti la corteccia  si sfalda in lastre sottili rivelando negli strati sottostanti sfumature più chiare, quasi rosate. Il fusto, grazie a queste variegature di diverse tonalità di marrone, diventa molto affascinante. È l’albero perfetto per piccoli giardini.

corteccia in giardino Lagerstroemia indica
Lagerstroemia indica ©Jean & Oliver (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Metasequoia glyptostroboides

È una delie rare conifere decidue (insieme a Larix decidua e Taxodium distichum), e può crescere fino a oltre 30 m in altezza. La corteccia degli alberi maturi è spesso profondamente fessurata e quando l’albero invecchia Quando l’albero matura, il fusto si allarga alla base e sviluppa scanalatura evidenti di grande interesse.

Metasequoia glyptostroboides
Metasequoia glyptostroboides © pam fray (cc-by-sa-2.0)

Parrotia persica 

Albero deciduo caratterizzato da foglie di un verde intenso che in autunno diventano gialle, arancioni e rosso-viola. I piccoli fiori sono rosso scuro piccoli e costituiti solo da stami e senza petali. La corteccia è liscia di colore marrone che si sfalda in scaglie irregolari creando un mosaico di macchie dai toni rosa, verde e giallo.

Parrotia persica
Parrotia persica

Phyllostachys aureosulcata f. aureocaulis

È un bambù decorativo sempreverde, caratterizzato da canne di colore giallo e la loro colorazione va via via intensificandosi con la maturità. In caso di forte intensità luminosa i giovani culmi possono assumere sfumature rossastre  che ben contrastano con gli altri colori della pianta.

Phyllostachys aureosulcata f. aureocaulis corteccia alberi arbusti
Phyllostachys aureosulcata f. aureocaulis ©Leonora (Ellie) Enking (Flickr CC BY-SA 2.0)

Phyllostachys bambusoides ‘Castillonis’ 

Bambù dalla struttura robusta, molto ornamentale caratterizzato da canne dorate con striature verdi. Le foglie sono lanceolate lucide color verde scuro.

Phyllostachys bambusoides 'Castillonis' 

Phyllostachys nigra 

Si tratta di un particolarissimo bambù dalle alte canne di colore nero. Inizialmente i culmi hanno una colorazione verde oliva che poi vira al marrone e diventa nero corvino entro tre anni. Le variegate sfumature assunte dalle canne di diversa età rendono l’insieme molto decorativo creando dei forti contrasti di colori con la verde lucentezza delle foglie.

Phyllostachys nigra
Phyllostachys nigra ©Dinesh Valke (Flickr CC BY-SA 2.0)

Pinus bungeana

È una conifera a tronchi multipli dalla crescita lenta. Molto nota per la sua corteccia ornamentale liscia, grigio verde che si sfalda in placche rivelando parti sottostanti color crema che al contatto con l’aria si scuriscono assumendo sfumature rosse, viola, marroni e verdi.

Pinus bungeana
Pinus bungeana

Pinus nigra

È una conifera dalla chioma ampia. Il suo fogliame è rigoglioso composto da aghi verdi scuro, ricurvi e contorti. La corteccia è spessa, squamosa, di colore grigio-marrone che tende al rossastro, il tronco si fessura profondamente nel corso del tempo.

Pinus nigra corteccia in giardino
Pinus nigra

Pinus strobus

Si tratta di una grande conifera che sviluppa un’ampia chioma eretta. Il fogliame è composto da aghi morbidi verde glauco. La corteccia degli esemplari più giovani è sottile e liscia, di colore verde scuro, spesso con leggere sfumature rossastre. A maturità assume una colorazione grigio-marrone solcata da fessurazioni poco profonde.

Pinus strobus
Pinus strobus

Platanus spp.

È un albero deciduo, grande e vigoroso, caratterizzato da ampie foglie palmato lobate, dai lobi diversamente incisi a seconda della specie, di colore verde brillante.  La corteccia ha un caratteristico effetto camouflage creato da macchie di corteccia esterna verde o marrone che si sfaldano esponendo la corteccia interna color crema. Durante la fase della mutazione la corteccia ha una consistenza morbida e vellutata. Le specie più note, Platanus orientalis e P. occidentalis, insieme al loro ibrido, P. x hispanica, differiscono per la dimensione delle macchie (oltre che per la foglia e il numero dei caratteristici frutti).

Platanus corteccia inverno
CC BY-NC 2.0 ©Lotus Johnson (Flickr CC BY-NC 2.0)

Prunus maackii

È noto anche con il nome di  “ciliegio della Manciuria”. Si tratta di un albero di medie dimensioni dai piccoli fiori bianchi profumati raggruppati in infiorescenze globose. La corteccia degli individui giovani è liscia dai toni bronzei e con l’avanzare dell’età tende a staccarsi e fessurarsi diventando grigio-marrone scura.

Prunus maackii
Prunus maackii ©Wendy Cutler (Flickr CC BY 2.0)

Prunus sargentii

È un piccolo ciliegio molto ornamentale, caratterizzato da una abbondante fioritura rosa che precede la comparsa delle foglie. La sua corteccia color mogano è molto levigata e presenta lenticelle orizzontali.

Prunus sargentii
Prunus sargentii

Prunus serrula

Questo piccolo albero deciduo sfoggia una particolarissima corteccia ramata molto lucida solcata da lenticelle opache. Albero molto amato dagli Inglesi grazie a questa sua particolare colorazione, si può inserire come punto focale nel giardino d’inverno (i suoi fiori, paragonati a quelli degli altri ciliegi da fiore, sono abbastanza insignificanti). Il fogliame, nel corso delle stagioni, passa da un verde molto acceso a un giallo dorato.

Prunus serrula
Prunus serrula ©quattrostagioni (Flickr CC BY 2.0)

Robinia pseudoacacia

La Robinia è un albero a foglia caduca, a crescita molto rapida con una bellissima e profumata fioritura bianca primaverile (l’ibrido ‘Casque Rouge’ ha fiori fucsia scurissimo). La corteccia di colore marrone scuro è ruvida e profondamente solcata da disegni ortogonali, soprattutto a maturità.

robinia pseudoacacia corteccia
Robinia pseudoacacia

Taxus baccata

È una conifera molto elegante, dalle foglie aghiformi coriacee di colore verde scuro. Quando l’albero è giovane la corteccia è liscia e bruno-rossastra, col passare del tempo inizia scurirsi e a staccarsi in squame.

Taxus baccata corteccia in giardino
Taxus baccata ©Andreas Rockstein (Flickr CC BY-SA 2.0)

Tristaniopsis

Tristaniopsis appartengono alla famiglia delle Myrtaceae e, come Eucaliptus, sono originarie dell’Australia, dove non è raro trovarle lungo le rive dei torrenti e nelle aperture della foresta pluviale in ombra leggera o in pieno sole. I fiori delle specie collina e laurina sono di  colore da crema a giallo-arancio e raccolti in piccoli grappoli che spiccano contro un fogliame verde scuro lucido. La corteccia di entrambe le specie è liscia quando l’albero è giovane ma diventa squamosa quando matura.

Tristaniopsis laurina corteccia
Tristaniopsis laurina

Tristaniopsis whiteana

I fiori T. whiteana sono bianchi, minuscoli (appena 5 mm), contornati da sepali rossastri e portati in mazzetti diffusi. Corteccia da bianca a grigio verdastra con sfumature arancione pallido e liscia; si sfalda in strisce a spirale con l’età con una caratteristica: la corteccia non sfogliata è grigio pallido-oliva chiaro, quella sfogliata, sottostante, è grigio chiaro o scuro con macchie marrone malva e  biancastre.

Ulmus parvifolia

Questa specie di olmo è un albero deciduo con foglie piccole, ovali, lucide di colore verde scure. Una delle sua caratteristiche più ornamentali è la corteccia screziata, che su esemplari maturi, si sfalda  rivelando macchie grigio, crema, arancio, marrone e verde.

Ulmus parvifolia corteccia
Ulmus parvifolia

Zelkova serrata

Zelkova serrata è un albero deciduo di  media grandezza coltivato principalmente per la sua forma aggraziata, il bel fogliame, la resistenza alla malattia e la corteccia molto attraente, grigia, liscia che si esfolia con l’età mostrando le porzioni sottostanti che presentano tonalità aranciate.

Zelkova serrata
Zelkova serrata ©Maggie (Flickr CC BY-NC 2.0)

Arbusti

Molti arbusti hanno cortecce meravigliose che spesso si svelano solo in inverno, quando sono private di tutte le foglie. Spesso non è tanto il genere dell’arbusto che fa la differenza, quanto la specie se non addirittura la cultivar (come accade anche nel caso degli alberi). In alcuni casi si tratta di differenze minime, in altri sono talmente evidenti da non poter passare inosservate. Esistono poi arbusti in cui la corteccia è apprezzabile sempre e si aggiunge alla chioma o alla fioritura come elemento di attrazione, come nel caso di Arctostaphylos.

Arctostaphylos

Il genere Arctostaphylos è quanto mai vasto e con specie originarie dell’emisfero boreale. Quelle di origine californiana, comunemente definite manzanita, stanno catturando l’attenzione dei paesaggisti per la disposizione architettonica dei loro rami, il bel fogliame sempreverde e i fiori campanulati (bianchi o rosa) di consistenza cerosa a inizio primavera e per il colore e la tessitura delle cortecce. La ricca colorazione rossastra di queste ultime varia, a seconda della specie, dall’arancione al mogano al viola scuro e deriva dai tannini e altri composti depositati nelle cellule della corteccia esterna.

I tannini

Sono composti amari tossici per alcuni organismi e, quando presenti nella corteccia, servono a dissuaderli dal penetrare nei fusti e nutrirsi del tessuto all’interno. Mentre scoraggia i potenziali divoratori, la corteccia sembra avere l’effetto opposto sugli esseri umani: è quasi impossibile resistere all’impulso di accarezzarla, liscia, fresca e setosa  quando le si passa accanto. Quando il fusto in primavera inizia a crescere la corteccia inizia a sfaldarsi. Sono piante con basse necessità idriche che possono essere coltivate nelle zone con clima mediterraneo.

Arctostaphylos densiflora 

Ha una bellissima corteccia liscia color mogano, che inizia a sfaldarsi con l’età. Sono stati prodotte cultivar  che conservano la bellezza della corteccia ma che differiscono per la forma della chioma e la dimensione, che cambia notevolmente.

Arctostaphylos densiflora corteccia alberi arbusti
Arctostaphylos densiflora @red skies (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Arctostaphylos manzanita

È una specie con una struttura di rami spesso tortuosa con una corteccia liscia dalle tonalità mogano.

Arctostaphylos manzanita corteccia in giardino
Arctostaphylos manzanita ©Andrew Reding (Flickr CC BY-NC-ND 2.0))

Arctostaphylos manzanita ‘Dr. Hurd’

Una cultivar molto apprezzata per il suo habitus, la sua corteccia mogano si sfoglia in modo spettacolare.

Arctostaphylos manzanita 'Dr. Hurd'
Arctostaphylos manzanita ‘Dr. Hurd’ ©Debbie Ballentine (Flickr CC BY-ND 2.0)

Arctostaphylos obispoensis

Questa specie ha una corteccia molto più scura delle altre Arctostaphylos originarie della California.

corteccia alberi arbusti
Arctostaphylos obispoensis – via Instagram @vermiculture

Chionanthus virginicus

Chionanthus virginicus è un arbusto deciduo noto per profusa fioritura primaverile di fiori bianchi e profumati, con petali nastriformi. in alcuni casi la corteccia è esfoliante, color bronzo e molto vistosa.

chionanthus retusus corteccia
chionanthus retusus @Oregon State University

Cornus

I Cornus sono un genere abbastanza vasto, diffuso quasi ovunque in natura, salvo che in Oceania. Sono spesso grandi arbusti che vengono coltivati per il loro alto valore ornamentale in tutte le stagioni, non solo per la bellezza delle cortecce in giardino, ma anche per il portamento, la bellezza delle fioriture, che spesso attirano gli insetti impollinatori, per la colorazione delle foglie da quando spuntano a quando cadono. Quella che segue è una selezione di Cornus le cui cortecce illuminano il giardino. Spesso beneficiano di una potatura di ringiovanimento dei fusti più vecchi, tagliandoli alla base, per mantenere sempre il colore. 

cortecce in giardino
Una bordura di Cornus in inverno © Nick Smith (cc-by-sa/2.0)

Cornus alba ‘Elegantissima’

C. alba ‘Elegantissima’ è un vecchio classico dei Cornus con cortecce colorate. Ha molteplici fusti eretti di colore rosso scuro con minuscole lenticelle. In primavera e in estate le sue foglie ovali verde chiaro e marginate di bianco portano un tocco di allegria.

cortecce in giardino
Cornus alba ‘Elegantissima’

Cornus alba ‘Kesselringii’

Cornus alba ‘Kesselringii’ è un arbusto deciduo vigoroso dagli insoliti steli viola-neri. Per la sua continua evoluzione è interessante tutto l’anno: da maggio a giugno, i delicati fiori bianco-crema sono seguiti da bacche bianche, in estate le foglie hanno un bel colore verde per poi assumere una colorazione brillante rosso porpora in autunno, fino allo spettacolo dell’inverno.

corteccia in giardino Cornus alba 'Kesselringii'
Cornus alba ‘Kesselringii’ ©peganum (Flickr CC BY-SA 2.0)

Cornus alba ‘Sibirica’

Questa cultivar di Cornus alba produce steli rosso brillante e luminosi che aggiungono colore al giardino quando la pianta è spoglia con un’esplosione di colore molto gradita nel giardino d’inverno. In tarda primavera piccoli fiori piatti bianco-crema appaiono tra le foglie verde scuro che in autunno lascia posto a arancione, in rosso-viola in autunno.

corteccia giardino cornus sibirica
Cornus alba ‘Sibirica’ ©Snapshooter46 (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Cornus Kousa spp.

Ci sono più motivi per apprezzare Cornus kousa: in primavera si ricopre di una miriade di fiori (bianchi o rosa a seconda della cultivar) a forma di stella, seguiti da bacche che assomigliano a frutti di lampone in autunno, quando le foglie si colorano di porpora scarlatto. L’architettura dei suoi rami disposti orizzontalmente, soprattutto quando l’arbusto  inizia ad invecchiare è meravigliosa. In inverno si può, invece ammirare la sua corteccia che si sfalda, facendo assomigliare i fusti a un puzzle.

Cornus kousa corteccia
Cornus kousa ©frederick.forestryboard.org – Bethany Dell’Agnello (CC BY 2.0)

Cornus sanguinea ‘Midwinter Fire’

Cornus sanguinea ‘Midwinter Fire’ ha meravigliosi fusti colorati con una colorazione sfumata: parte dal basso in giallo accesso arrivando al rosso, arancio dell’apice dei rami. La corteccia è più brillante in inverno, quando i fusti nudi sono chiaramente visibili.

Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’
Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’ ©Maureen Barlin (CC BY-NC-ND 2.0)

Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’ 

La caratteristica principale di questo Cornus, abbastanza simile al precedente, sono gli steli invernali di colore giallo-arancione da cui si diparte la nuova vegetazione di rami rossi.

Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’
Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’ ©Brigitte Rieser (CC BY-NC-ND 2.0)

Cornus sericea ‘Flaviramea’ 

La cv ‘Flaviramea’ di Cornus sericea è apprezzata per i suoi steli gialli intenso luminoso e dorato in inverno. I nuovi rami sono giallo-verdastro ma virano quasi subito al giallo vivace. La sua fioritura avviene in primavera con piccole infiorescenze bianche che lasciano il posto a bacche bianche, a volte con una sfumatura bluastra. Le foglie in autunno diventano rosso cremisi e arancione caldo e intenso.

Cornus sericea ‘Flaviramea’
Cornus sericea ‘Flaviramea’ ©Distant Hill Gardens (CC BY-NC-SA 2.0)

Corylus avellana ‘Contorta’

Si tratta di una varietà del comune nocciolo ma con rami, ramoscelli e foglie contorti e a spirale, trovata nell’800 in un giardino inglese. È il classico caso in cui un arbusto è più interessante quando è privo di foglie, per il suo particolare portamento e per la corteccia  grigio-marrone caratterizzata da lenticelle.

Corylus avellana 'Contorta'
Corylus avellana ‘Contorta’

Euonymus alatus

È un grande arbusto deciduo, coltivato principalmente per la bellezza del suo fogliame rosso brillante in autunno. I suoi steli giovani hanno creste o ali (da cui l’epiteto specifico alatus) molto vistose, che possono essere larghe fino a circa 1 cm. Queste ali scompaiono quando i rami invecchiamo. La corteccia, quindi, diventa scanalata leggermente.

 

Heptacodium miconioides

Heptacodium miconioides è un arbusto deciduo di medie dimensioni, ma anche un piccolo albero a ceppaia, originario della Cina, ora estinto in natura ma conservato grazie alla coltivazione florovivaistica che consente di godere della sua bellezza nei giardini.
Ha più caratteristiche interessanti, prima fra tutte la corteccia bianco crema con lunghe falde sottili che si sfaldano, incoraggiando le persone a toccarla. I suoi fiori sono raccolti in grappoli color crema, molto profumati da fine estate all’autunno. Una volta sfioriti, rimangono i calici rosa che invecchiando diventano bordeaux intenso, facendo pensare a una seconda fioritura. 

cortecce alberi arbusti
Heptacodium miconioides ©David J. Stang (CC BY-SA 4.0)

Hydrangea quercifolia

Questa ortensia di origine americana potrebbe quasi competere quanto a bellezza delle cortecce agli Snakebark Maple cioè ‘aceri pelle di serpente’ (cfr più sopra per le cortecce degli alberi), perché i fusti iniziano ad avere qualche anno d’età la loro corteccia esterna si arrotola sfogliandosi lasciando a vista la corteccia interna arancio scuro cannella.

Pseudocydonia sinensis

Originaria della Cina, Pseudocydonia sinensis è un grande arbusto (o piccolo albero) semi-sempreverde che ha il pregio di avere una corteccia verde oliva screziato, marrone e grigio, con un effetto camouflage. I fiori primaverili sono profumati, a coppa e rosa pallido. Sono seguiti in autunno da frutti gialli commestibili.

cortecce in giardino Pseudocydonia sinensis
Pseudocydonia sinensis ©Steven Severinghaus (CC BY-NC-SA 2.0)

Rosa banksiae

Le Rosa banksiae sono grandi rampicanti a fioritura precoce con graziosi piccoli fiori doppi o semplici, bianco cremao giallo primula caldo a seconda della varietà, prodotti su lunghi e vigorosi steli arcuati che sono quasi privi di spine. I sono prodotti in grappoli che rivestono l’intera pianta. Rosa banksiae è stata introdotta per la prima volta nei Royal Botanic Gardens, Kew nel 1807, dalla Cina, e chiamata così in onore di Lady Banks, moglie di Sir Joseph Banks, ce dei giardini era il direttore, dopo essere stato un ‘cacciatore di piante’, imbarcato sulla nave del capitano John Cook nel suo primo viaggio intorno al mondo
Nelle piante mature la corteccia color arancio marrone di tutti i fusti si sfalda longitudinalmente. 

cortecce in giardino rosa Banksiae
Rosa banksiae

Rubus ‘Benenden’

Questo ibrido di Rubus è un arbusto deciduo dal portamento arcuato che in primavera produce graziosi fiori bianchi a cinque petali piuttosto grandi. In inverno i suoi rami rivelano una corteccia color marrone chiaro che si sfoglia.

Rubus cockburnianus

Una specie di Rubus con un portamento aggraziato e con fusti arcuati che possono raggiungere una lunghezza di 3 metri e diventano bianchi durante i mesi invernali. I suoi  piccoli fiori son rosa e sono seguiti da piccoli frutti viola/neri.

Rubus cockburnianus
Rubus cockburnianus ©Leonora (Ellie) Enking (CC BY-SA 2.0)

Rubus thibetanus

Rubus thibetanus è un arbusto a foglia decidua originario della Cina nord-occidentale e del Tibet. Ha un fogliame verde brillante con una fine peluria bianca sulla pagina inferiore e fusti arcuati che possono crescere fino a 2,5 m di altezza e polloniferi. La corteccia è grigio-bianca e rivestita di spine più scure. In inverno l’arbusto cresciuto forma sontuose cascate d’argento, diversamente punteggia in bianco lo spazio. In tarda primavera e fino a metà luglio, la pianta è coperta di fiori rosa brillante seguiti da bacche nere.

Rubus thibetanus cortecce in giardino
Rubus thibetanus ai giardini di Bodnant ©Eric Marsh (CC BY-SA 2.0)

Salix alba subsp. vitellina

Questa varietà di salice produce nuovi steli di colore giallo oro brillante, che in inverno non passano inosservati. Pur essendo un albero, è spesso coltivato come arbusto a più fusti i cui rami più vecchi vengono tagliati periodicamente a una decina di cm da terra a fine inverno, per far loro conservare questa caratteristica.

Salix alba var. vitellina
Salix alba var. vitellina

Salix alba subsp. vitellina ‘Britzensis’ e ‘Yelverton

‘Britzensis’ è una cultivar in cui i nuovi steli diventano rossi o rosso-aranciato brillante in inverno. 

Stewartia pseudocamellia

Questo arbusto o piccolo albero ha un portamento arrotondato e cresce lentamente fino a diventare un piccolo albero deciduo a più fusti. I suoi fiori bianchi sono simili  a quelli delle camelie. La sua corteccia è alquanto  sorprendente, camouflage e si sfalda per mostrare una mix di crema e marrone.

Stewartia pseudocamellia corteccia giardino
©Ram-Man (CC BY-SA 2.0)

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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