Spesso si dice che i giardini siano un’articolazione dello spazio, dimenticandosi del tempo. E non c’è nulla che dia l’idea di un giardino maturo quanto alberi alti e cresciuti. Ecco perché spesso tendiamo a piantare alberi sproporzionati alla superficie, creando nel tempo numerosi problemi. I giardini familiari italiani sono spesso afflitti dalla presenza di alberi impegnativi, che determinano litigi, spese, a volte liti processuali. Gli alberi tendono a occupare tutto lo spazio che è loro possibile, sia per quanto riguarda le chiome, sia per le radici.
Alberi e spazi, un binomio che non sempre funziona
Bisogna sempre scegliere alberi adatti alla superficie, allo spazio. Occorre ragionare da geometra, senza addossare alle generazioni venture problemi, scelte o bisticci. Un albero chiede molto di tutto e fa le cose in grande: acqua, ombra, concime, spazio, residui, pulizia, soldi.
Esistono tante specie di taglia piccola che possono essere usate nel giardinetto di città, che è la tipologia di giardino più diffusa al mondo. Immaginare che le regole della botanica cessino di esistere nel nostro giardino, e che una quercia non finirà per dare fastidio al vicino, è pura fantasia.
La prospettiva è fondamentale nella scelta della posizione degli alberi nel giardino
Un aspetto che viene preso in considerazione meno del dovuto è l’uso della prospettiva. Gli alberi non dovrebbero mai chiudere una vista “buona” (ad esempio la fascia di mare tra due case vicine, una collina, un edificio particolarmente bello o interessante, ecc.). Dovrebbero invece essere collocati in modo da occultare il giardino alla vista delle abitazioni adiacenti, e contemporaneamente coprire edifici non gradevoli. Con tutta ovvietà fare entrambe le cose è spesso impossibile, per cui bisogna porre sulla bilancia quale risultato preferiamo.
I criteri di valutazione degli alberi sono importanti per mantenere integri i giardini
I principali criteri per valutare se mantenerli o rimuoverli in un giardino maturo sono l’età, le sue condizioni di salute e di stabilità. È importante (e difficile) valutare la bellezza. A volte è preferibile rimuovere un albero vessato da mille potature, per quanto in salute. Altre volte si può decidere di tenerlo per ragioni personali.
L’identificazione della specie è un primo passo fondamentale
Le invasive andrebbero rimosse sempre o quasi, per quanto si veda in giro qualche Ailanthus di un certo pregio estetico, mentre andrebbero preservati e valorizzati gli alberi nativi e rari. Conservarli arricchisce il giardino in qualità botanica.
A parte i due estremi, rimane un grandissima fascia centrale che comprende alberi più o meno diffusi o di impianto forestale e comunale diffusi autonomamente, alberi da frutta o residui di antichi arboreti funzionali (ad esempio i gelsi per la seta o per la vite), specie acclimatate, alberi ornamentali propriamente detti, palme.
Uno degli aspetti più cruciali è la salute dell’albero
Un albero danneggiato o malato può rappresentare un pericolo per le persone e le strutture. Se una buona parte della pianta appare morto o irrimediabilmente compromesso, la rimozione è la scelta migliore. Tuttavia, in alcune situazioni, i tronchi morti isolati, lontani dalle strutture, possono essere mantenuti come risorse naturali per la fauna selvatica, offrendo rifugio a uccelli e piccoli animali. Gli alberi morti sono apprezzatissimi sostegni per le rose rampicanti, poiché non avendo l’intralcio delle foglie rendono più facile la potatura e soprattutto, più visibile la fioritura.
Spesso gli alberi trascurati possono assumere forme sgraziate
Alcune specie, come l’Erythrina afra o il Pyrus calleryana, rispondono bene alla potatura di ringiovanimento, ritrovando vigore e un aspetto armonioso. Le conifere invece non recuperano mai, esteticamente parlando, da una potatura che non sia molto accorta. Sono infatti tra gli alberi per cui più spesso si rende necessario un intervento di rimozione. Questi sono alcuni aspetti tecnici e agronomici che non possono essere scavalcati, ma ci sono degli aspetti personali e familiari altrettanto importanti, a volte di più.
I principali problemi nella scelta di albero
Il primo è il fastidio. Se un albero è impegnativo per la manutenzione, sovradimensionato rispetto al giardino, e diventa – per una ragione o l’altra – un fastidio, allora conviene eliminarlo. Il giardino non deve essere una sofferenza, si può sempre piantare un albero di dimensioni più modeste in un secondo momento.
Il secondo è il vicinato. Gli alberi perimetrali si sono trasformati in un business legale dagli anni Novanta in poi.
La manutenzione di un albero è un punto importante da considerare
Mantenere un albero significa contribuire, anche se di poco, al risparmio energetico. Un albero assorbe acqua, consolida il terreno e fa arretrare la desertificazione (lo sanno bene in Cina, dove piantano alberi nel deserto da ormai molti anni). Un albero produce ombra, tutela la vita dei piccoli animali, degli uccelli e degli insetti. Profuma, fiorisce, fruttifica, dona quiete interiore e diventa luogo di convivialità, e se di pregio aumenta il valore della casa. Un albero è davvero un grande custode della famiglia, ecco perché è indispensabile non imporre scelte e ponderare con accuratezza.
La rimozione va eseguita sempre da professionisti e seguire la normativa legale e burocratica vigente nei comuni.
Lida Zitara
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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