Negli ultimi anni ci siamo abituati sempre più a vedere nelle aiuole stradali dei comuni più ‘avanti’ e nei giardini, così come tra i banchi dei Garden, le graminacee ornamentali. Giardino per giardino, graminacee ornamentali hanno sempre più spesso la scena. Non sempre felicemente, purtroppo.
Le graminacee ornamentali, ancora difficili da apprezzare per alcuni
Non tutti siamo in grado di apprezzarle in egual modo in quanto a molti purtroppo ricordano giardini degli anni 70 e quindi anche evocano la sensazione di qualcosa di ‘vecchio’, associandolo (facendo di un erba un fascio, è il caso di dirlo) alla Cortaderia selloana o Erba o Piuma della Pampas, che tanto ha spopolato in quegli anni.
Anche nell’orto/vivaio dei miei nonni c’era ma questo non mi ha ‘allontanato’ dal loro uso oggi anzi, ogni tanto mi portano la mente al mio passato di bambino.
Dalla Cortaderia selloana ai tanti generi e specie di oggi
Sicuramente la Cortaderia è difficile vederla in nuovi impianti, sostituita dai Miscanthus o dai Panicum.
Certo è che la Cortaderia, se usata correttamente, donandole spazi adeguati, può regalare delle scenografie spettacolari.
Purtroppo, come detto, paga l’essere entrata troppo presto nella moda di un momento e come sempre di essere stata ‘abusata’ e il più delle volte non valorizzata come si sarebbe meritata, come accade spesso nelle mode che affliggono anche il giardinaggio.
Un altro aspetto che allontanano i più, è probabilmente da leggere in un retaggio ancestrale e di paure ataviche in cui l’erba alta era un pericolo per il celarsi di predatori, in epoche in cui l’uomo non era ancora diventato il primo predatore sulla Terra.
Border di Pennisetum – Foto [max5128]/stock.adobe.com
Eppure le graminacee ornamentali riempiono di bellezza il giardino…
Saper osservare la bellezza delle graminacee con le loro forme sinuose e le fioriture particolari colpite dalle luci radenti del sole all’imbrunire, accarezzate da una leggerissima brezza, mosse e scompigliate come onde del mare da venti più intensi, è un’esperienza sensoriale davvero emozionante.
Le onde o le vaporose nuvole rosa delle Muhlenbergia capillaris, il bianco o purpureo ondeggiare dei Pennisetum e dei Panicum, l’oro delle Calamagrostis, l’argento riflesso delle Festuche…
Ecco alcuni degli spettacoli a cui possiamo trovarci di fronte nell’utilizzo di queste piante.
Giardino e graminacee ornamentali: una scelta ragionata
Come per tutte le piante che andremo a pensare attraverso le progettazioni o a inserire direttamente nei nostri Giardini, occorre sempre capire le dimensioni che possono raggiungere e informarsi sulle loro esigenze pedoclimatiche, pensando sempre al rischio di incappare in un fallimento.
Alcune sanno essere molto ‘ingombranti’ e voluminose come la Cortaderia. Sto pensando ad alcuni Miscanthus o a certi Panicum, ad esempio, mentre altre sanno essere più ‘miti’, esigenti poco spazio e possono essere più basse, come la Festuca o la Sesleria.
Graminacee ornamentali: le richieste colturali
In generale sono piante resistenti, non molto esigenti. Non amano particolarmente terreni troppo ricchi e alcune non tollerano terreni pesanti o in alcuni casi nemmeno le pacciamature vegetali come ad esempio il cippato o la corteccia, che potrebbero causarne marciumi pericolosi o addirittura letali. Sicuramente meglio una pacciamatura in ghiaia risulta più idonea. Va ricordato che alcune necessitano più irrigazioni (considerando sempre che, quando si esagera, crescono parecchio di più) e altre desiderano poca acqua, che alcune adorano il sole mentre altre solo la mezz’ombra o l’ombra luminosa.
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Come gestire nel giardino le graminacee
Come dicevo all’inizio, abbiamo cominciato a vederle e ad apprezzarle ma sappiamo veramente anche come dobbiamo gestirle?
Da quanto si vede in giro, lungo le aiuole stradali piuttosto che nelle rotonde, si potrebbe dire: non molto.
Partiamo da due presupposti fondamentali in Giardino. Il primo: ‘conosci’ a fondo le tue piante, soprattutto se e come si potano. Secondo: ‘se non lo sai, lascia stare e informati prima di agire!’
Quello che succede in genere è invece esattamente l’opposto per cui, tosasiepi in mano e via, tutto deve essere tagliato basso, tutto possibilmente uguale e sicuramente tutto proprio col tosasiepe.
Eppure ci sono graminacee ornamentali che non vogliono essere potate ma solo pettinate come ad esempio la Stipa, altre magari solo private degli steli fiorali e sto pensando alla Muhlenbergia capillaris, altre effettivamente tagliate a poche centimetri da terra.
Troppo spesso, complice la fretta e la velocità di esecuzione, piuttosto che la mancata conoscenza, piuttosto che il valore degli appalti, troppo al ribasso per garantire una qualità nella gestione del verde delle aiuole, vede l’esecuzione di un lavoro frettoloso, uguale per tutte.
Le graminacee ornamentali sono protagoniste nei giardini minimal – Foto [Beenis]/stock.adobe.com
Il momento giusto per ogni cosa
Per semplificare la comprensione su come gestirle in termini di potatura, si potrebbero dividere a seconda di come si presentano in tardo inverno al momento della potatura.
Se sono ‘secche’, colore paglia si devono potare basse, se invece sono verdi, al massimo possono essere private della parte sfiorita e semplicemente sfoltite o pettinate.
Altre considerazioni occorre fare quando inseriamo delle graminacee ornamentali in Giardino – e non solo con loro ma anche con tutte le altre che andiamo a comprare – ovvero: che capacità di disseminazione hanno? Che modalità di moltiplicazione vegetativa e che grado di invasività hanno?
Infatti, escludendo le specie autoctone, quando ci troviamo a che fare con piante non autoctone e non ibride (che generalmente sono sterili o comunque poco performanti in termini di produzione di semi, ecc.), dobbiamo assolutamente tenere conto del rischio di inquinare gli habitat naturali che ci circondano.
Sto pensando ad esempio, nel caso delle graminacee o più correttamente delle Poaceae, alla Stipa tenuissima e alla sua capacità di disseminazione, piuttosto che al famigerato bambù e alla sua invasività dei terreni attraverso la produzione di stoloni. Per cui occorre sempre avere un occhio di attenzione anche a questi aspetti.
©Villegiardini. Riproduzione riservata