Clivia miniata, nota anche solo come Clivia, è una pianta perenne rizomatosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae, una famiglia ricca di specie bulbose e rizomatose apprezzate per la loro bellezza. Originaria dell’Africa meridionale, Clivia miniata è una pianta che in passato si trovava in quasi tutte le case e che, in seguito, è invece caduta nel dimenticatoio. Oggi, invece, è nuovamente (e giustamente) riproposta alla vendita, grazie alle sue vivide infiorescenze e alla sua coltivazione alquanto semplice. Tutto ciò, ne fa una pianta popolare sia per ambienti interni sia esterni (nei climi più miti) e ne fa una vera bellezza da riscoprire.
Origine e nomenclatura
Clivia miniata è originaria delle foreste umide dell’Africa meridionale e del Sudafrica. Il nome del genere, Clivia, le è stato dato in onore di Lady Charlotte Clive, duchessa di Northumberland, una coltivatrice appassionata di piante esotiche che la introdusse nel mondo occidentale nella prima metà del XIX secolo. L’epiteto specifico, miniata, deriva dal latino minium, che significa minio, in riferimento al colore dei suoi fiori.
Caratteristiche
Clivia miniata è una pianta erbacea sempreverde caratterizzata da un breve rizoma sotterraneo. È quindi una bulbosa anche se differisce dalle necessità e dal comportamento di molte di esse. Se coltivata in piena terra o in un vaso capiente, nel tempo forma un cespo denso di foglie alto circa 50-60 centimetri e largo anche 60-70 centimetri, da cui si ergono fusti fibrosi che portano infiorescenze ombrelliformi. Dallo stesso cespo di foglie originano nuovi getti che fanno sì, se non viene divisa, che la pianta si espanda abbondantemente. In genere fiorisce una volta l’anno ma, nei casi più felici di coltivazione può rifiorire.
Specie e varietà
Non esistono altre specie di Clivia con la stessa popolarità e diffusione di C. miniata, anche se esistono altre specie nel genere Clivia, come la Clivia nobilis e Clivia gardenii, con caratteristiche simili ma meno diffuse. Sul mercato è disponibile anche un ibrido interspecifico di Clivia, denominato Clivia x cyrtanthiflora o Clivia miniata var. citrina. Questo particolare ibrido è il risultato dell’incrocio tra due specie di Clivia: C. miniata e C. nobilis. È una varietà ibrida ha la caratteristica di fiorire non solo una, ma due o persino tre volte nell’arco di un anno, offrendo così una fioritura più prolungata e abbondante rispetto alle specie parentali.
Si tratta di una specie relativamente variabile, quella di C. miniata, con alcune cultivar selezionate nel corso degli anni. Sebbene la specie tipo presenti fiori arancioni, le cultivar offrono una gamma di colori che spazia dal giallo pallido al rosso intenso, passando per sfumature aranciate e crema. Alcune cultivar presentano anche fiori doppi o con margini variegati.
Foglie di Clivia miniata
Le foglie sono lunghe, nastriformi, coriacee, lucide e di colore verde scuro intenso. Creano una rosetta basale elegante e compatta e nascono direttamente dalle radici, in modo alterno che è la ragione per cui il cespo basale ha aspetto a ventaglio. Possono raggiungere una lunghezza di 50-60 cm. (talvolta anche qualcosa di più) e una larghezza di 4-6 cm. La loro consistenza coriacea è una testimonianza dell’adattamento della pianta a condizioni di aridità. Ha radici piuttosto carnose di colore biancastro, anch’esse di consistenza fibrosa che spesso emergono leggermente dal substrato alla base delle foglie.
Fiori
I fiori sono riuniti in un’infiorescenza a ombrella terminale che può portare fino a sessanta fiori individuali. Sono imbutiformi, grandi, mostrano petali ricurvi e gli stami sono ben visibili. Il colore più comune è un arancione brillante, talvolta tendente al rosso, ma le cultivar offrono una vasta gamma di colori e forme, anche giallo o crema a seconda della varietà. La gola di ciascun fiore è solitamente di giallo sfumato. La fioritura avviene generalmente in primavera, ma in condizioni ottimali, può anche rifiorire in autunno. In appartamento non è insolito che fiorisca in inverno. Esiste anche una cultivar capace di ripetere più volte la fioritura. Si tratta di una specie relativamente variabile, con alcune cultivar selezionate nel corso degli anni. Sebbene la specie tipo presenti fiori arancioni, le cultivar offrono una gamma di colori che spazia dal giallo pallido al rosso intenso, passando per sfumature aranciate e crema. Alcune cultivar presentano anche fiori doppi o con margini variegati.
Tecniche colturali di Clivia miniata
Come già anticipato, non ha particolari necessità colturali. Va soprattutto rispettato il fabbisogno idrico e va ricordato che, se coltivata in vaso, non necessita di eccessive quantità di substrato.
Terreno
Clivia miniata predilige un terreno ricco di sostanza organica, ben drenato e subacido. Un mix di terriccio da giardino, torba e sabbia grossolana rappresenta un substrato ideale.
Esposizione e temperature
Preferisce posizioni luminose ma non in pieno sole diretto, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Se coltivata in piena terra, un’esposizione a mezz’ombra (sole al mattino) è l’ideale. È una pianta che teme il freddo, perciò, nelle regioni fredde, va riparata in casa. Non è obbligatorio tenerla fuori in estate ma se si opta per questo procedimento, la pianta ne trarrà beneficio. Predilige temperature che si attestano fra i 12 e i 25 gradi, ma può sopportare fino a 8-9 gradi sopra lo zero. Si sconsiglia comunque di esporla alle basse temperature, se si vuole avere una pianta sempre in buona salute.
Richiesta idrica
Le annaffiature devono essere regolari durante la stagione vegetativa (primavera-estate), mantenendo il terreno leggermente umido ma non inzuppato. È consigliabile porre molta attenzione ai ristagni idrici, motivo per cui è preferibile porre della ghiaia o dei sassi di granulometria fine, nel sottovaso. In inverno, le annaffiature vanno ridotte significativamente, lasciando asciugare completamente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra.
Concimazione e rinvaso di Clivia miniata
Durante la primavera e l’estate, è consigliabile somministrare un concime liquido per piante da fiore ogni 15-20 giorni. In autunno e inverno, la concimazione va sospesa. Va rinvasata solo se davvero necessario, quando le radici emergono in maniera molto evidente dalla base del cespo di foglie e/o dal foro di drenaggio, usando terriccio drenante.
Potature e rimozione dello sfiorito
Clivia miniata non richiede potature. È sufficiente rimuovere le foglie secche o danneggiate alla base. A fine fioritura è consigliato asportare il fusto del fiore tagliando a pochissimi centimetri dal punto di origine tra le foglie. Questo per evitare che la pianta impegni risorse per produrre semi. Se coltivata in piena terra, invece, è possibile lasciarlo, poichè germinano con una certa facilità, tenendo però conto che le nuove piante impiegano anche sette-otto anni a fiorire quando vengono riprodotte da seme.
Moltiplicazione
La moltiplicazione avviene per divisione dei cespi in primavera o per seme. La divisione dei cespi è il metodo più rapido e semplice, consentendo di ottenere nuove piante in breve tempo.
Malattie
Clivia miniata è una pianta abbastanza resistente alle malattie. Tra i problemi più comuni si possono riscontrare marciumi radicali causati da eccessi o ristagni idrici, attacchi di cocciniglia cotonosa. Un buon drenaggio e rispetto delle necessità della pianta del terreno sono fondamentali per prevenire e combattere queste problematiche.
Perchè Clivia miniata in vaso, non rifiorisce
Per far rifiorire Clivia miniata, è fondamentale rispettare la sua necessità di avere un periodo di riposo invernale (ottobre-novembre) e clima fresco (10-15°C), con annaffiature ridotte. A tal proposito, c’è chi per consentire alla pianta di entrare in riposo, la colloca in una zona con meno luce e dirada le annaffiature.
A fine inverno, basta riportare la pianta alla piena luce e aumentare man mano la frequenza delle irrigazioni e in una decina di giorni al massimo, spunterà il fusto con il bocciolo sulla sua sommità.
Riepilogo delle caratteristiche di Clivia miniata
- Tipo di pianta: erbacea perenne, rizomatosa, sempreverde
- Famiglia: Amaryllidaceae
- Origine: Africa australe
- Dimensioni: dai 50 cm ai 60-70 cm. di altezza per 80-100 di larghezza negli individui adulti
- Colore dei fiori: principalmente arancione, ma esiste anche a fiori rossi, crema e giallo chiaro
- Foglie: nastriformi, arcuate, disposte a ventaglio, di consistenza cuoiosa
- Periodo di fioritura: in primavera ma può ripetere la fioritura in inverno
- Esposizione: soprattutto sole ma mai diretto se coltivata in vaso; in piena terra mezz’ombra
- Resistenza al freddo: nulla
- Tossicità per animali e bambini: sì
- Attrattività per api, impollinatori e farfalle: sì