- Il ciclamino persiano o ciclamino dei fioristi, è una pianta che da diversi anni ha grande successo per la sua capacità di dare colore ai balconi grazie alla sua infinita fioritura. Il suo nome botanico è Cyclamen persicum
Ciclamino: è così che lo chiamano tutti, ma il suo nome botanico è Cyclamen persicum. Appartiene alla famiglia delle Primulaceae. Il genere del ciclamino conta circa 24 specie, ma quella da cui discendono tutte le cultivar più conosciute e vendute, risponde al nome di persicum per la sua provenienza. Da parecchi anni hanno grande successo per essere in grado di dare colore e fioriture a balconi e finestre, a porticati e scale, ma non di rado anche agli ambienti di casa.
Una pianta che spopola da decenni
La continua richiesta commerciale del ciclamino persiano, ha fatto sì che gli ibridatori si sbizzarrissero in una molteplicità di nuove piante. Quelle ottenute sono tutte vistose, appariscenti ed estremamente colorate. Infatti, il ciclamino che si coltiva in inverno è la risposta giusta al bisogno soggettivo di veder rianimare i balconi sfidando il grigio e il freddo dell’inverno, specialmente dove la stagione si manifesta in tutta la sua forza. È, fra tanti altri, il fiore invernale sicuramente più diffuso.
Origine
Questo ciclamino proviene da diverse aree mediorientali: Libia, Palestina, Libano, Siria ma anche nella fascia più segnatamente mediterranea come ad esempio Cipro, Creta e Rodi oltre che dal Nord Africa. Arrivò in Europa intorno al 1500 grazie alla regina Elisabetta I d’Inghilterra e i primi coltivatori europei furono proprio i suoi giardinieri.
Nomenclatura
Il nome botanico del ciclamino (Cyclamen) deriva dal greco kýklos, che significa cerchio, per indicare il comportamento degli steli che, via via che il seme matura, si avvolgono a spirale e nel farlo si avvicinano sempre di più al suolo. Una volta che il seme è giunto a maturazione, anche lo stelo è più vicino al terreno e a quel punto, quando la capsula si apre, ci sono le migliori possibilità che il seme, cadendo, germogli e attecchisca.
Conoscerlo meglio
Il ciclamino persiano è una geofita bulbosa, cioè una pianta perenne erbacea che origina da un tubero (in questo caso) e, come tale, si è specializzata nel proteggersi da condizioni avverse, mantenendo le sue gemme sotterranee. Perciò, come accade con tutte le bulbose (anch’esse geofite), quando si parla di pianta perenne, non significa che la sua parte aerea sia costantemente presente, bensì che dopo aver fiorito e aver rigenerato la parte ipogea (appunto tubero, rizoma o bulbo che sia) con le sostanze necessarie, perde le foglie ed entra in una condizione di riposo di due o tre mesi per poi riapparire e riprendere il suo ciclo vegetativo. Il ciclamino va tenuto in un luogo fresco e ombroso e scarsità di irrigazioni quando entra nella fase di riposo.
Valore ornamentale
Il ciclamino è molto utilizzato anche nelle aiuole pubbliche o nei giardini privati come pianta fiorita invernale da bordura. Le cultivar sono spesso molto belle nel disegno foliare o per i colori, le sfumature e le screziature ottenute. Unica pecca è che quasi tutte hanno perso il profumo. Negli ultimi anni si è diffusa la vendita di una cultivar molto graziosa di dimensioni e fiori più ridotti.
Il ciclamino persiano è molto versatile
Ben si presta se si tratta di fioriere e cassette sui balconi o sui terrazzi, specie se in composizione ad esempio con le ederine. È però necessario, se si vive al nord, tenere un po’ riparato il substrato con della paglia di legno ma va bene anche quella artificiale (tipo da imballaggio), quando le gelate notturne sono insistenti. In casa, invece, va posta massima attenzione acchè non venga esposto a temperature troppo alte e ad assenza di umidità.
Coltivare il ciclamino in piena terra
Il ciclamino persiano si può coltivare con assoluta tranquillità in piena terra nelle regioni dove le temperature non scendono insistentemente sotto lo zero e dove le precipitazioni non sono troppo frequenti. In questo caso, richiede terra fertile, esposizione in mezz’ombra luminosa e va lasciato entrare in riposo vegetativo per due o tre mesi quando le foglie appassiscono. In quella fase sospendere praticamente del tutto le irrigazioni e riprenderle solo quando ricomincia a vegetare.
Foglie
Il ciclamino persiano ha foglie rotondo-cordate, ovato-cordate o ovali, cuoriformi, lucide, verde scuro o verde chiaro con disegni o variegature argento sulla pagina superiore e color porpora sulla pagina inferiore. Talvolta dentate, possono essere lunghe dai 2,5 ai 14 cm.
Fiori
I fiori di ciclamino si aprono su uno stelo che nasce direttamente dal centro del tubero. I boccioli appaiono avvolti su stessi a spirale e sono rivolti verso il basso. Non appena fioriscono rivoltano completamente indietro le corolle divise in cinque petali. La corolla è tubolosa, i colori vanno dal bianco al bordeaux passando attraverso tutta la gamma dei rosa. Oggi le cultivar sono le più svariate fra sfumature, macchie e screziature. Non esistono di colore giallo e fioriscono praticamente tutto l’anno poichè vengono forzati in serra. Le cultivar di ciclamino persiano più diffuse appartengono alla Serie Halios, alla Mirabelle, alla Miracle e alla Sierra e differiscono fra loro nella colorazione e i disegni foliari e nelle dimensioni e nei colori dei fiori.
Terreno
Il ciclamino ha bisogno di un substrato fertile e ben drenante, sempre facendo attenzione che non si formino ristagni d’acqua. Se lo si acquista come tubero e non come pianta già fiorita, va interrato con le punte appena fuori dalla superficie in un terriccio ricco di sostanza organica, composto da terriccio universale mescolato a sabbia e terriccio di foglie o, in assenza, un paio di cucchiai di stallatico pellettato ben mescolato al composto. Necessita di essere posto in piena luce ma deve essere collocato dove le temperature non vanno oltre i 15-16° e non vanno sotto ai 13. Il ciclamino richiede di essere rinvasato solo se i tuberi hanno pressochè riempito tutto i vaso. Nel momento in cui si nota il primo accenno di germogli è consigliato procedere al rinvaso. Si svasa e si controlla quanto spazio occupano, dopo di che si sostituisce il vaso aumentandolo di una sola grandezza.
Esposizione e temperatura
Il ciclamino è una perenne da sottobosco e preferisce la mezz’ombra ma, se coltivato in vaso all’esterno, dove l’inverno è rigido accetterà un po’ di irraggiamento solare. Non ama i luoghi eccessivamente caldi come gli appartamenti: la temperatura ideale sono i 15-16 massimo 18°. Allo stesso modo tollera poco il gelo prolungato.
Ciclamino in casa
Se il ciclamino viene coltivato in appartamento è consigliabile che gli venga data una collocazione più fresca possibile, quindi assolutamente lontano dalle fonti di calore e possibilmente dietro ad una finestra dove però non venga colpito dai raggi del sole attraverso il vetro. Altra condizione importante affinchè prolunghi la fioritura in appartamento, è creare sufficiente umidità ed effettuare moderate irrigazioni a giorni alterni.
Irrigazione
Sia che si coltivi da tubero, sia che lo si acquisti già fiorito, il ciclamino necessita di avere appunto sufficiente umidità e buon drenaggio. Vale la regola dell’appoggiare il vaso in un sottovaso dove venga collocata dell’argilla espansa o del ghiaino e dove riversare acqua, così che il ciclamino possa assorbire umidità dosata. Durante la fase vegetativa e la fioritura, quindi, annaffiare moderatamente versando l’acqua attorno al bordo del vaso e mai centralmente (cercando anche di evitare di bagnare il fogliame) e verificare che non si creino ristagni. Se lo si coltiva all’esterno, irrigare nelle ore più calde della giornata, mediamente ogni 8-10 giorni in base alle condizioni meteo, onde evitare eccessi idrici.
Il ciclamino va in riposo
Quando le foglie iniziano ad appassire a fine fioritura Ridurre le somministrazioni d’acqua e tenerlo praticamente all’asciutto quando entra in dormienza per gli usuali due o tre mesi. Riprendere ad irrigare non appena iniziano a spuntare le foglie ma senza esagerare.
Propagazione
Il ciclamino si moltiplica solo per seme e la procedura è tutt’altro che semplice oltre al fatto che, per avere i primi fiori, in aggiunta a tutta una lunga serie di operazioni, è necessario aspettare circa 14 mesi. Inoltre, le cultivar ottenute in serra, vanno impollinate perchè producano i semi. Si preleva cioè del polline dalle antere e si deposita sugli stimmi con un pennellino. Ci vuole pertanto una certa abilità e tantissima pazienza mentre in generale è più semplice e dà risultati immediati, acquistare i tuberi già pronti per la messa a dimora o le piante già adulte.
Concimazione
In piena attività vegetativa è consigliabile concimare il ciclamino una, massimo due, volte al mese fino a fine fioritura. Dopo di che sospendere.
Potature
Col ciclamino non è necessario tenere controllato il fogliame con le potature. Serve unicamente asportare eventuali foglie che seccano onde evitare che restando sul terriccio si deconpongano e diventino terreno ideale per la formazioni di muffe e patogeni.
Avversità
Il ciclamino può venire attaccato da parassiti come l’oziorrinco (in fase larvale si nutre delle sue radici), tripidi e acari che provocano deformità foliari e florali, gli eriofidi (si notano accartocciamenti delle foglie e una lanugine bianca) e le nottue le cui larve erodono il colletto della pianta. In quanto alle fitopatologie, invece, la fusariosi provoca ingiallimenti e morte delle foglie, il mal bianco o oidio, la muffa grigia e l’antracnosi, chiazzano foglie e fiori e il marciume del cuore attacca il tubero oltre che tutta la parte aerea portandola a marcire.
Ciclamino persiano, una pianta da consumo
Ibridato all’infinito e forzato in serra perchè sia fiorito tutto l’anno: la vita del ciclamino persiano è questa. Tutto ciò richiede che si forzi ogni singola pianta mediante tecniche colturali specifiche che non tengono conto delle necessità delle piante in sé bensì solo della richiesta del mercato.
Il ciclamino persiano è appunto una perenne ma molto difficilmente viene considerato come tale. Sovente, invero, viene buttato via, da chi lo ha acquistato, quando le foglie spariscono o con l’arrivo del caldo quando vanno in appassimento, se non addirittura già dopo la fioritura. È, di fatto, un’altra pianta da consumo anche se la concezione in sé va contro ogni principio della fisiologia della pianta e, nondimeno, ogni principio etico.
Si può dire che la natura di per se stessa operi, sin dall’evoluzione, in favore dell’autoconservazione e, in moltissimi casi, le piante in genere, compiano dei veri e propri miracoli per autopromuoversi così da garantirsi la riproduzione. Con le piante da consumo – che, a conti fatti, molto spesso stagionali non lo sono affatto – avviene esattamente l’opposto.
Caratteristiche del ciclamino persiano:
- Nome scientifico: Cyclamen persicum
- Tipo di pianta: geofita, tubero, erbacea perenne
- Famiglia: Primulaceae
- Origine: fascia mediorientale, mediterranea e nord africana
- Dimensioni: massimo 30-40 cm di altezza e 18-20 cm di larghezza
- Colore e forma dei fiori: tubolosi, a corolla rivoltata all’indietro con cinque petali; colori bianco, rosa, rosso, porpora in svariate gradazioni, sfumature, screziature
- Foglie: rotondeggianti, cuoriformi, leggermente dentate, di colore verde chiaro o scuro (pagina superiore) e porpora (pagina inferiore) con disegni, variegature e marezzature argentee
- Esposizione: se all’esterno e in vaso in autunno/inverno, gradisce un po’ di sole ma senza eccedere; se in casa luce indiretta ed esposizione nord-est, possibilmente dietro ad una finesgtra, nel punto meno caldo della casa; se in piena terra in mezz’ombra
- Periodo di fioritura: autunno/inverno
- Resistenza al gelo: medio-scarsa
- Difficoltà di coltivazione: nessuna
- Utilizzo ideale: balconi, terrazzi, scale, pianerottoli, casa a condizione che le temperature non siano eccessivamente calde e l’ambiente con aria secca; in giardino come macchia in un parterre o un’aiuola rialzata
- Tossicità: tutte le parti della pianta
Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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