Se una volta il motto “less is more” andava di moda, ora è esattamente il contrario. Il caos, il disordine, la personalizzazione apparentemente priva di regole sono i protagonisti di una nuova concezione di interior design. A dirlo è una giornalista di design che, in un suo libro, sovverte i principi minimalisti novecenteschi basati su bicromia bianco-nero, essenzialità e pulizia per lasciare spazio a un allegro e vitale caos.
A Beautiful Mess, il “manifesto del caos”
Ad affermare che il disordine è alla moda è la giornalista di design Claire Bingham che, nel suo libro A Beautiful Mess, edito da teNeues, ha lanciato un manifesto del nuovo lifestyle basato sul concetto “more is more”.
More is more…ma come?
Niente più regole di bon ton, niente più timore di apparire anticonformisti e stravaganti: ecco cosa vuol dire aderire a un nuovo stile che punta su pattern vivaci, temi tropicali, fantasie fiorite, optical o geometriche.
I tessuti si stratificano su tappeti etnici, stuoie, cuscini, tendaggi e pashmine. Gli oggetti inusuali diventano protagonisti di un interno multietnico e multiculturale, sono lo specchio di un individuo cittadino del mondo che tocca diverse terre e, in ognuna di essa, acquista qualche ricordo da portare a casa.
Le pareti non sono dipinte, ma diventano la base per un collage di stampe, ritagli di riviste, fotografie e appunti. Le riviste sono accatastate una sull’altra a formare precarie torri di carta. Diversi stili si mescolano tramite l’accostamento di arredi che mai nessuno avrebbe immaginato di trovare nella stessa stanza.
I colori sono allegri, forti, intensi e coinvolgenti. Il bianco e il nero vengono soppiantati da tonalità nuove, fresche e vivaci, non necessariamente abbinate tra di loro.
In generale vale una sola regola: non esistono più le mezze misure. Il minimalismo viene abbandonato e le case si aprono al disordine pieno di vita. Chissà se la previsione di Claire Bingham si rivelerà veritiera.