Camellia sinensis, la pianta del tè, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Theaceae, nota in tutto il mondo per le sue foglie utilizzate per la produzione di una delle bevande più diffuse e apprezzate: il tè. Oltre alla sua importanza economica e culturale, Camellia sinensis presenta una notevole ricchezza botanica e richiede una coltivazione attenta e precisa per ottenere una produzione di qualità. Data la sua bellezza, nulla osta a coltivare Camellia sinensis come una qualunque camelia ornamentale, anche nel giardino di casa propria.

La coltivazione di Camellia sinensis in una pianura del Giappone. Sullo sfondo il Monte Fuji – Foto [Umibozze]/stock.adobe.com

Origini e nomenclatura

Le origini di Camellia sinensis sono rintracciabili nell’Asia orientale, in particolare nella regione compresa tra il nord-est dell’India, la Cina meridionale e la Birmania settentrionale. Si ritiene che la coltivazione del tè abbia avuto inizio in Cina più di 5.000 anni fa, sebbene la sua diffusione globale sia avvenuta molto più tardi.

L’epiteto generico Camellia rende omaggio a Georg Joseph Kamel, un gesuita botanico ceco, mentre l’epiteto specifico sinensis indica la sua origine cinese.

Alcuni lavoratori nelle piantagioni del tè – [PJeganathan, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons]

Storia della pianta: il tè, bevanda nazionale inglese

L’introduzione del tè in Occidente avvenne nel XVII secolo, inizialmente come bevanda di grande pregio che connotava le classi più abbienti. La Compagnia Britannica delle Indie Orientali giocò un ruolo fondamentale nella diffusione del tè in Gran Bretagna, monopolizzando il commercio e contribuendo a trasformarlo da bevanda elitaria a bevanda nazionale. Il consumo di tè divenne un vero e proprio rito sociale, con l’apertura di numerosi tea-shop e la diffusione di diverse usanze e riti, legati alla preparazione e alla degustazione.

La crescente popolarità del tè portò persino a conflitti con la Cina, culminati nella Guerra dell’oppio, che dimostrò la forte dipendenza economica della Gran Bretagna dalla coltivazione e dal commercio di questa preziosa foglia. La successiva coltivazione del tè in India e in altre colonie britanniche contribuì a ridurre la dipendenza dalla Cina, consolidando definitivamente il ruolo del tè come bevanda ufficiale inglese e simbolo dell’identità nazionale.

Tè in infusione – Foto [Olivier Tabary]/stock.adobe.com

Caratteristiche Generali

Camellia sinensis è un arbusto sempreverde che, allo stato spontaneo, può raggiungere anche i 15 metri di altezza. In coltivazione, viene mantenuto a dimensioni più contenute (tra 0,8 e 1,2 metri) per facilitare la raccolta delle foglie. Ha portamento eretto, con rami numerosi e flessibili. La pianta presenta un apparato radicale superficiale e piuttosto esteso. La sua corteccia è liscia e di colore grigio-marrone, mentre i giovani germogli sono ricoperti da una leggera peluria.

Sono m0lti i paesi dove viene coltivata per la raccolta delle foglie. Molto famosa è la città di Uji, alla periferia di Kyōto, nota proprio per le sue coltivazioni che danno origine a tè pregiatissimi. Pare che una particolare qualità di tè del luogo, fosse promossa dallo shōgun Ashikaga Yoshimitsu già nel XIV secolo e che, in questa città, ci sia il più antico negozio nel mondo che, a quanto risulterebbe, addirittura sin dal 1160 vendeva foglie di tè prodotte nelle piantagioni locali.

Foglie di Camellia sinensis pianta del tè
I germogli leggermente tomentosi – Foto [Paylessimages]/stock.adobe.com

Alcune specie di Camellia sinensis

Esistono diverse varietà di Camellia sinensis, le principali sono:

  • Camellia sinensis var. sinensis: è una pianta un po’ più rustica a foglie piccole e leggere, da cui si ottiene un tè più delicato, dagli aromi più fioriti e fruttati. É più diffusa nelle aree montuose di Nepal e del Darjeeling oltre che in Cina, Giappone e Corea.
  • Camellia sinensis var. assamica: è la varietà più antica e proviene soprattutto dallo Yunnan in Cina. É stata successivamente scoperta in India, nel 1823, dallo scozzese Robert Bruce. Il suo ritrovamento ha quindi dato il via a un’industria che ha cambiato l’economia del Regno Unito e della regione indiana. É una varietà più idonea ai climi caldo-umidi, le foglie sono più coriacee e da esse si ottengono diversi tipi di tè scuri più forti e corposi. É maggiormente coltivata in pianura e negli areali più piovosi, come, fra molti altri, India, Sri Lanka e Africa.
  • Camellia sinensis var. cambodiensis: è una pianta le cui foglie hanno minor pregio aromatico e quindi sono meno commercializzate. Poiché questa camelia, ha però maggiore facilità di ibridazione, viene utilizzata per creare nuove cultivar.

Foglie

Le foglie sono la parte più importante della pianta, essendo la materia prima per la produzione del tè. Sono di forma lanceolata o ellittica, con margine dentato, di consistenza coriacea e sono lunghe da 5 a 15 centimetri. La pagina superiore è di colore verde scuro ed è lucida, mentre quella inferiore è più chiara e opaca. Le foglie giovani, utilizzate per la produzione di tè di alta qualità, sono ricche di principi attivi come caffeina, teofillina, teobromina e polifenoli, che conferiscono al tè le sue proprietà stimolanti e antiossidanti.

Fiori

I fiori di Camellia sinensis sono solitari o riuniti in piccoli gruppi all’ascella delle foglie. Sono ermafroditi, di colore bianco o bianco-rosato, profumati e di grande dimensione (fino a 4 centimetri di diametro). La fioritura avviene generalmente tra la tarda primavera e l’estate.

Tecniche Colturali

Le richieste colturali non sono molte. Ciò che necessita alla pianta, per quanto poco possa essere, è però fondamentale sia per la sua sopravvivenza sia per la produzione.

Terreno

Camellia sinensis preferisce terreni acidi (pH tra 4,5 e 6,5), ben drenati, fertili e ricchi di sostanza organica. Terreni argillosi e compatti possono compromettere lo sviluppo radicale.

Esposizione e temperature nella coltivazione della pianta Tè

Se coltivata a scopo ornamentale, bisogna considerare che Camellia sinensis ama temperature miti ma sopporta tranquillamente il freddo. Richiede un’esposizione in pieno sole, dove le temperature estive non eccedono in calore e siccità. In questo caso meglio collocarla a mezz’ombra.
Riguardo invece la coltivazione del tè, va detto che viene fortemente influenzata dall’esposizione solare e dalle temperature. Le piante amano temperature fra i 10 di minima e i 30 gradi di massima, quindi prosperano in climi tropicali e subtropicali, peraltro caratterizzati da abbondanti precipitazioni distribuite uniformemente durante l’anno e temperature miti.

Tuttavia dimostrano una notevole resistenza anche a temperature più rigide, purché queste non persistano per periodi prolungati. L’intensità e la durata dell’esposizione solare influenzano direttamente la fotosintesi e quindi la crescita della pianta, ma anche la concentrazione di oli essenziali responsabili dell’aroma. Un’esposizione ottimale prevede un buon numero di ore di sole diretto, soprattutto nelle fasi di crescita più intensa, mitigato da una leggera ombreggiatura nelle ore più calde, in modo da evitare scottature alle foglie. Pertanto, temperature più basse, durante le fasi di dormienza invernale, sono tollerate, mentre temperature eccessivamente elevate o lunghi periodi di siccità possono compromettere la salute e la produttività delle piante.

Le piantagioni di Camellia sinensis su una parte collinare – Foto [Ariane Citron]/stock.adobe.com

Il ruolo di clima e altitudine nella coltivazione di Camellia sinensis in alta montagna

Le regioni di alta montagna, in particolare tra i 1500 e i 2000 metri di altitudine, dove la pianta del tè viene coltivata, offrono le condizioni ideali per la coltivazione di tè pregiati. Queste aree sono caratterizzate da un clima unico: le giornate calde e soleggiate si alternano a notti fresche e spesso nebbiose. Le escursioni termiche, combinate con una maggiore intensità della luce solare filtrata dalle nuvole, rallentano la crescita delle piante, favorendo lo sviluppo di una maggiore concentrazione di oli essenziali e composti aromatici nelle foglie.
Il processo si traduce in un tè con un gusto più intenso e complesso, ricco di sfumature aromatiche uniche.

Anche la latitudine, infine, influenza sia la durata del periodo di crescita sia la qualità delle foglie. Vicino all’equatore, la raccolta è possibile tutto l’anno, mentre a latitudini più elevate, le piante entrano in una fase di dormienza invernale, e la raccolta avviene principalmente tra marzo e novembre.

Il primo raccolto primaverile, dopo il risveglio vegetativo, è particolarmente pregiato a causa dell’alta concentrazione di olii essenziali e quindi di componenti aromatiche. In buona sintesi, la coltivazione in alta montagna offre numerosi vantaggi: un prodotto di qualità superiore, caratterizzato da aromi intensi e complessi, e un ciclo produttivo che, pur potendo essere solo stagionale, garantisce un tè di eccezionale pregio nei periodi di raccolta.

Una fase di raccolta di Camellia sinensis – [planetlight, CC BY 2.0, Wikimedia Commons]

Irrigazione

Le irrigazioni devono essere regolari e abbondanti, soprattutto durante i periodi di siccità, mantenendo il terreno sempre umido ma non inzuppato. Un drenaggio efficiente è essenziale per evitare ristagni idrici.

Concimazione

È importante fornire un apporto regolare di nutrienti, utilizzando concimi specifici per piante acidofile, ricchi di azoto, fosforo e potassio. La concimazione va effettuata soprattutto in primavera e in autunno.

Camellia sinensis pianta del tè
Un gruppo di fiori di Camellia sinensis – Foto [Roberto Lo Savio]/stock.adobe.com

Potatura

La potatura è fondamentale per mantenere la pianta a dimensioni contenute e per stimolare la produzione di nuovi germogli. Si effettua generalmente in primavera, eliminando i rami secchi, danneggiati o troppo lunghi.

Moltiplicazione

Camellia sinensis si moltiplica principalmente per talea, utilizzando talee semilegnose prelevate in estate. È possibile anche la moltiplicazione per seme, ma questa tecnica è meno utilizzata in ambito commerciale, in quanto non garantisce la riproduzione fedele delle caratteristiche della pianta madre.

Una Camellia sinensis adulta – Foto [chen]/stock.adobe.com

Malattie e Parassiti

Camellia sinensis, pianta del tè, può essere attaccata da diverse malattie fungine e parassitarie. Tra le malattie fungine più comuni vi sono l’oidio e le malattie delle radici. Tra i parassiti più dannosi si ricordano afidi, cocciniglia, acari e nematodi. La prevenzione attraverso una corretta gestione agronomica (irrigazione, concimazione, potatura) è fondamentale per ridurre il rischio di infestazioni.

In caso di infestazioni gravi, si possono utilizzare trattamenti specifici, preferibilmente biologici, per limitare i danni e salvaguardare la salute della pianta.

Un’altra visuale sulle piantagioni di Camellia sinensis con il Monte Fuji sullo sfondo – Foto [taiyosun]/stock.adobe.com

Riepilogo delle caratteristiche di Camellia sinensis

  • Tipo di pianta: arbusto sempreverde
  • Famiglia: theaceae
  • Origine: Asia orientale, a nord-est dell’India, Cina meridionale e Birmania settentrionale
  • Dimensioni: tra 0,8 e 1,2 metri
  • Colore dei fiori: bianco o bianco-rosato
  • Foglie: lanceolata o ellittica, con margine dentato di consistenza coriacea
  • Periodo di fioritura: tarda primavera, estate
  • Esposizione: semi-ombreggiata
  • Resistenza al freddo: buona
  • Tossicità per animali e bambini: sono lievemente tossiche
  • Attrattività per api, impollinatori e farfalle: sì

 

Ivana Fabris
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