Camellia sasanqua ‘Hino de Gumo’ è una camelia dalla fioritura tardo-autunnale davanti alla quale si prova un’emozione intensa come capita poche altre volte davanti a una pianta sconosciuta. La sua è una bellezza che non ti aspetti. È semplice ma suadente, tocca nel profondo per la sua intensità. Colpisce l’immaginario con la seduzione che scaturisce dalla forza di quelle piante che appaiono come una sorta di sorprendente scoperta e di inaspettata rivelazione. La sua è una bellezza che lascia senza parole. Impossibile non appassionarsi a questa pianta sin dal primo sguardo.
Non è vistosa e appariscente come lo sono di solito le camelie coi loro fiori imbricati, ma è di una raffinatezza unica malgrado i suoi fiori non abbiano l’aspetto classico delle camelie autunnali con il centro ricco di lunghi stami e i petali più ordinati, con colori e variegature che scaldano il giardino ai primi freddi. Tantomeno quello delle camelie a fioritura primaverile, come le C. japonica, ricche di petali, perfetti, ordinati in una serie di circonvoluzioni a spirale che lascerebbero stupito anche Fibonacci.
No, Camellia sasanqua ‘Hino de Gumo’ non è ricca di petali e il loro aspetto appare leggermente stropicciato e scarmigliato. Sembrano mollemente adagiati all’apice dei rami, completamente aperti, offerti alla luce, all’aria e al sole. Sono bianchi, brillanti e sericei. Fanno venire voglia di sfiorarli per percepirne la consistenza delicata.
Nel centro del fiore, un mazzetto di stami dorati e un lieve profumo, completano armonicamente l’insieme. La loro lucentezza si staglia su un fogliame verde scuro molto lucido. Quando il freddo si fa più intenso, specie di notte, i fiori si sfumano di rosa chiaro. C’è un equilibrio fra tutte le strutture di questa pianta che è perfetto. Nulla è fuori posto. Molti non amano particolarmente i fiori bianchi, nemmeno io, ma Camellia sasanqua ‘Hino de Gumo’ è una pianta che provoca – lo si può dire senza esagerare – quello che un grande della musica italiana, chiamava “un rapimento mistico e sensuale”.
Camellia sasanqua ‘Hino de Gumo’, semplice anche nella coltivazione
Le camelie autunnali e invernali sono solitamente meno esigenti nella coltivazione rispetto alle japonica. ‘Hino de Gumo’ non fa eccezione. È una pianta mite, per nulla pretenziosa. La sua presenza in giardino è silenziosa e quieta. La si riscopre quando pare risvegliarsi da un lungo sonno iniziando a fiorire ai primi freddi. La fioritura prosegue fino all’approssimarsi dell’inverno. Le cure, pertanto, sono rivolte soprattutto al darle attenzioni rispetto al caldo – che non ama granché – considerate le alte temperature che ormai sono la norma in Italia. Perciò, metterla a dimora in un posto del giardino dove possa godere di qualche ora di sole fino a metà mattino, soprattutto in estate, è l’ideale.
Inoltre, malgrado tolleri relativamente i terreni pesanti purché drenanti, pacciamarla al piede con terriccio per acidofile una volta l’anno e con materiale come la corteccia per mantenere anche un certo grado di umidità, è un gesto che di sicuro apprezza. Per approfondire le informazioni sulla coltivazion3, consiglio questo articolo molto dettagliato.
È sempreverde ed è indicata come pianta da siepe coltivata in forma libera. Accetta di vivere in un vaso molto capiente, tutte buone ulteriori ragioni per non rinunciare a coltivare questa meravigliosa pianta.
Laura Valente
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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