Calibrachoa, un nome difficile per una pianta invece molto semplice da coltivare. La caratteristica principale che porta immediatamente ad acquistarla, però, non è la facilità di coltivazione bensì la profusione di colori e di fiori. Accattivante, colpisce al primo sguardo il cuscino di fiori colorati con cui si presenta e che rallegra l’estate dei balconi con fioriture interminabili. Immancabile tocco di estiva allegria su ogni balcone, il suo, che si accompagna a un incredibile continuum di fiori e un’impareggiabile semplicità di coltivazione.
Calibrachoa, diversi nomi e somiglianze famose
Calibrachoa è un genere che annovera decine di specie, ma in commercio sono le cultivar a spopolare. Molto spesso è chiamata ‘Million Bells’ o ‘Petunia Nana’ o ‘Mini Petunia‘ o, talvolta, anche solo con il nome della cultivar, come nel caso degli esemplari prodotti dalla Suntory che, compreso il potenziale del genere Calibrachoa, creò ibridi in quantità. Attualmente se ne trovano a portamento strisciante, a cascata, a cuscino molto allargato. Deve il suo nome botanico, invece, al dottor de la Cal y Bracho, farmacista castigliano con la passione per la botanica che, a un certo punto della sua esistenza, si trasferì in Messico dove tenne un’intensa attività per promuovere la botanica.
Calibrachoa, conoscerla meglio
Viene spesso confusa con Petuniae e surfinia (quest’ultima non è invece un genere a sé ma un ibrido di Petuniae) con cui condivide l’appartenenza alla famiglia delle Solanaceae e la somiglianza del portamento decombente e della forma a imbuto dei fiori, i quali, però, sono molto più piccoli e prodotti in numero di molto superiore. Calibrachoa proviene dalle aree del Centro America. Alle nostre latitudini è utilizzata come annuale ma in realtà è un’erbacea perenne che, con i dovuti accorgimenti, sverna e riprende a vegetare anno dopo anno. Da almeno un decennio la sua diffusione ha conosciuto una crescita notevole proprio per l’infinita gamma di colori e per la pienezza della sua fioritura che non si ferma mai, da maggio fino ai primi annunci di freddo. Ha portamento decombente, minuti ma copiosi fiori a imbuto, foglie piccole e lanceolate di color verde medio-chiaro morbide senza però essere appiccicose come nel caso delle petunie. Si presta molto bene alla coltivazione in vaso, in balconetta o cassetta e nei basket sospesi e il suo portamento la rende perfetta per svariate composizioni nei più diversi contenitori.
Tecniche colturali
Calibrachoa ama l’esposizione in pieno sole e tollera qualche ora in ombra purché molto luminosa. Nelle zone a sud della penisola, non disdegna affatto un’esposizione meno cocente. Tollera bene anche un certo grado di siccità e detesta, più di altre piante, i ristagni idrici. Fiorisce continuamente, appunto, ma con la coltivazione in vaso è indispensabile concimare una volta ogni dieci-quindici giorni. senza mai eccedere con le quantità. Il substrato di coltivazione deve essere sciolto e leggero e possibilmente non deve tendere a compattarsi come invece fa il terriccio universale, quindi, alla messa a dimora, mescolare della sabbia di fiume (o comunque sabbia lavata) è una buona soluzione. Raro che si ammali e raro vederla attaccata da parassiti. Calibrachoa non tollera il freddo e, quando le temperature scendono intorno ai cinque gradi, meglio ripararla in serra fredda o coprirla col tessuto non tessuto, avendo cura di sollevarla da terra e di non lasciarla esposta a piogge. Ricordando, però, di irrigarla nelle ore più calde delle giornate invernali senza eccedere nelle quantità, almeno una volta al mese.
Caratteristiche di Calibrachoa
- Tipo di pianta: erbacea perenne
- Famiglia: Solanaceae
- Origine: Centro America
- Dimensioni: h. massima 40 cm. e l. fino a 60-70 cm.
- Colore e forma dei fiori: piccoli, copiosi, di forma a imbuto, variamente colorati
- Foglie: piccole, lanceolate
- Periodo di fioritura: tarda primavera fino all’autunno
- Resistenza al gelo: no, può rimanere sempre all’aperto solo in zone in cui la temperatura non scende sotto ai 5 gradi
- Difficoltà di coltivazione: nessuna
- Esposizione: pieno sole, salvo qualche ora in mezz’ombra; nelle aree più calde dell’Italia, meglio schermarla nelle ore centrali della giornata
- Potature: eliminare dove possibile lo sfiorito e cimarla qualora si allungasse troppo, svuotandosi
- Concimazioni: ogni 10-15 giorni con un concime per piante fiorite come gerani
- Malattie: teme solo i ristagni idrici
- Utilizzo ideale: pianta da vaso, balconetta, cassetta, basket appeso
- Portamento: decombente, ricadente, strisciante
Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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