Nell’avveniristica architettura del centro culturale LAC di Lugano, il MASI (Museo d’Arte della Svizzera italiana) dedica un’ampia retrospettiva ad Alexander Calder, tra i più importanti e originali artisti delle avanguardie del 900. In programma fino al 6 ottobre, Calder. Sculpting Time, a cura di Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge, esplora la ricerca dell’artista americano attraverso 35 opere realizzate tra il 1930 e il 1960, gli anni più significativi per l’introduzione del movimento in un’arte statica come la scultura.

Calder
Assembled Bits of Wood (1935) Calder Foundation, New York; Mary Calder Rower Bequest, 2011
Foto di Tom Powel Imaging © Calder Foundation, New York. Photo courtesy of Calder Foundation, New York / Art Resource, New York © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York.

La poetica e la creatività dell’artista rappresentano una tappa fondamentale della storia dell’arte del 900 perché hanno saputo mettere in discussione la definizione di scultura come arte plastica, modellata o scolpita, permanente e collocata in uno spazio tridimensionale. L’impatto e l’eredità del suo lavoro consentono invece di percepire l’opera scultorea secondo una possibile quarta dimensione: il tempo.

Croisière (1931) Calder Foundation, New York Foto di Tom Powel Imaging © Calder Foundation, New York.
Photo courtesy of Calder Foundation, New York / Art Resource, New York © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York.

La mostra, concepita come spazio aperto, libero da pareti, offre al pubblico l’opportunità di ammirare opere che vanno dalle prime astrazioni o sphériques fino a una magnifica selezione di mobiles, sculture cinetiche con composizioni in continua mutazione, stabiles, opere statiche che esplorano invece il movimento implicito e standing mobiles di varie dimensioni.

Quatre systèmes rouges 1960 Ferro e acciaio dipinto 55 × 200 × 200 cm Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Denmark. Donation: The New Carlsberg
Foundation. Photo credit: Louisiana Museum of Modern Art / Poul Buchard / Brøndum & Co © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York.

Completa l’esposizione una selezione di constellations, un termine coniato da Marcel Duchamp e James Johnson Sweeney per le sculture dell’artista realizzate in legno e filo metallico nel pieno della Seconda guerra mondiale, a causa della mancanza di lastre metalliche. “L’eredità di Calder perdura non solo nella presenza fisica delle sue opere”, spiegano le curatrici, “ma anche nel profondo impatto del suo lavoro, che ha cambiato il modo in cui percepiamo e interagiamo con la scultura.

Constellation 1943 Legno, filo metallico e pittura 83.8 × 91.4 × 35.6 cm Calder Foundation, New York Photograph by Tom Powel Imaging © Calder Foundation, New York. Photo courtesy of Calder Foundation, New York / Art Resource, New York © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York.

Il suo contributo alla storia dell’arte si estende ben oltre l’uso innovativo di materiali e l’impiego di nuove tecniche, catturando la sottile essenza di momenti fugaci. Confrontarsi con questa dimensione temporale è l’obiettivo di questa mostra”. Le opere sono giunte da importanti collezioni internazionali, pubbliche e private, tra le quali ricordiamo la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e la Calder Foundation di New York. masi.it

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