Fondazione Alberto Peruzzo presenta Bruno De Toffoli. L’avventura spazialista a cura di Luca Massimo Barbero. Un viaggio alla riscoperta del mondo dell’artista trevigiano, allievo di Arturo Martini a Venezia e firmatario con Lucio Fontana del Manifesto dello Spazialismo per la televisione, attraverso nove importanti opere provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, disegni inediti e un dialogo rinnovato con la Collezione della Fondazione
Proseguendo un percorso di valorizzazione delle figure rilevanti della storia dell’arte legate al territorio veneto, dal 16 novembre 2024 al 4 maggio 2025 la Fondazione Alberto Peruzzo presenta Bruno De Toffoli. L’avventura spazialista, una nuova mostra allestita negli spazi restaurati dell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova, con un fondamentale gruppo scultoreo dalla Collezione Intesa Sanpaolo, che custodisce il nucleo più importante di opere spazialiste dell’artista.
Partendo da un sostanziale numero di opere della Collezione della Fondazione legate allo Spazialismo, tra cui lavori di maestri come Fontana, Dadamaino, Scheggi e Bonalumi, il progetto espositivo esplora l’opera di Bruno de Toffoli, artista ancora da scoprire pienamente – allievo di Arturo Martini a Venezia, e firmatario con Fontana del Manifesto dello Spazialismo per la televisione nel 1952 – che ha contribuito in modo significativo alla storia dell’arte italiana dell’epoca.
Curata da Luca Massimo Barbero
Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra si concentra su nove sculture di De Toffoli realizzate nel corso degli anni Cinquanta, provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, e su un album di disegni inediti eseguiti dall’artista tra il 1965 e il 1968 e che verrà qui mostrato per la prima volta al pubblico. La mostra si sviluppa dalla Navata, in cui le opere in gesso di Bruno De Toffoli (1913-1978) dialogano armoniosamente con l’architettura della chiesa, dove il soffitto alto più di 10 metri è lo scenario ideale per esporre queste grandi sculture e valorizzare il perfetto equilibrio tra pieno e vuoto che le caratterizza.
Le opere di De Toffoli, artista che si è confrontato con le tendenze internazionali dell’epoca, senza mai tradire il suo legame con la scultura realista della sua formazione, creano infatti un ambiente che valorizza la dimensione spaziale delle creazioni. Si continua poi nella Sacrestia, dove i disegni di De Toffoli entrano in dialogo con le opere di due artisti spaziali a lui strettamente legati, tra cui un imponente opera di Jaroslav Serpan e alcune opere su carta di Vinicio Vianello, amico e sodale di De Toffoli.
Il dialogo tra questi importanti artisti continua con alcune fondamentali opere della Collezione Peruzzo – tra cui Dadamaino, Fontana, Vedova, Tapies e Bonalumi. In particolare, un Concetto Spaziale rosa del 1968 di Fontana apre la selezione in Sacrestia, facendo da ponte ideale tra le sculture tridimensionali della Navata, e i disegni e le opere della Sacrestia, dove è presente un’altra piccola ma significativa scultura di De Toffoli.
Parla Luca Massimo Barbero
«La presenza delle opere di Bruno De Toffoli negli spazi espositivi della Fondazione Peruzzo costituisce un’occasione unica per il pubblico di avvicinarsi e conoscere questo nucleo importante di sculture raramente esposte e qui riunite grazie al prestito concesso da Intesa Sanpaolo – sottolinea Luca Massimo Barbero –. È questa un’occasione con duplice valenza e importanza. Da un lato si presenta al visitatore un corpus fondamentale di opere realizzate da questo artista trasversale, meno noto al grande pubblico e protagonista della scultura spaziale.
Dall’altro lato, questa occasione mi ha dato la possibilità di creare un dialogo ideale e concettuale con artisti come Fontana, Manzoni, Crippa, Scheggi, Vedova, e altri protagonisti delle collezioni appartenenti alla Fondazione Peruzzo. Come un cannocchiale prospettico, l’aula principale ci conduce verso gli spazi espositivi che non sono solo un luogo dedicato all’arte, ma un cantiere vitale e multiforme di studio, di crescita e di riscoperta. Il percorso è un nuovo allestimento introduttivo alle collezioni della Fondazione Peruzzo, che dà la possibilità di presentare un’offerta sempre nuova di opere. Un approfondimento specifico delle tantissime tematiche, ricerche e movimenti che la Fondazione valorizza tramite la fruizione da parte del pubblico».
Un Quaderno
Come da tradizione, anche per questa esposizione la Fondazione realizzerà un Quaderno che si comporrà di due testi critici: del Prof.re Luca Massimo Barbero e di Sileno Salvagnini (Professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti, Venezia), con prefazione di Alberto Peruzzo. Il volume sarà corredato dalle immagini della mostra, di cui si pone come strumento di lettura e approfondimento, oltre che di testimonianza di questa iniziativa di rivalutazione di una figura di assoluto rilievo di cui si è voluta ricordare l’importanza.
La Fondazione Alberto Peruzzo
La Fondazione Alberto Peruzzo è un’istituzione non-profit istituita nel 2015 su iniziativa dell’imprenditore Alberto Peruzzo. Sebbene il suo obiettivo principale sia la promozione dell’arte contemporanea, essa presta anche una particolare attenzione alla preservazione e all’arricchimento del ricco patrimonio artistico e storico del territorio. La Fondazione persegue i propri obiettivi attraverso numerose iniziative quali esposizioni temporanee e progetti editoriali, collaborazioni e interconnessioni con il territorio, oltre a progetti di natura culturale e sociale. Parte del Gruppo Peruzzo sono anche le Industrie Grafiche Peruzzo, che stampano libri d’arte di qualità.
Da marzo 2023 la sede espositiva permanente della Fondazione è la chiesa sconsacrata di Sant’Agnese, in un edificio originario del XII secolo. Nella navata prendono posto solitamente delle mostre temporanee che dialogano di volta in volta con selezioni della collezione permanente esposta a rotazione nella sacrestia. Nell’ipogeo, inoltre, è visibile un allestimento permanente di reperti archeologici della chiesa, in primis frammenti di affreschi del Trecento, studiati ed esposti in dialogo con la Soprintendenza e il Comune di Padova.
La collezione di Alberto Peruzzo conta più di centocinquanta opere d’arte, che spaziano dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri. Comprende opere di Balla, Sironi, De Pisis, Picasso, Dubuffet, Chagall, Léger, Casorati, Riopelle, Albers, Ernst, Mirò, Manzoni, Fontana, Vedova, De Chirico, Crippa, Carrà, Sutherland, Turcato, Christo, Scheggi, Dadamaino, Wesselmann, Tàpies, Jenkins, Afro, Schifano, Schnabel, Plessi, Dine, Francis, Appel, Jenkins, Biasi, Mušič, Arman, Murakami, Valdes, Mitoraj, Paladino, Mastrovito, Sassolino, Pegoraro. La collezione include, inoltre, un importante gruppo inerente allo Spazialismo, di autori quali, tra gli altri, Fontana, Dadamaino, Scheggi. fondazionealbertoperuzzo.it
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