Una casa in paglia: è possibile?
Tra le novità che offre la bioedilizia c’è la soluzione di una casa in paglia: ci hai mai pensato? No, non è uno scherzo. Esistono davvero ed hanno molti vantaggi: eccoli.
Il mattone, si sa, pur essendo resistente non è molto sostenibile. Tra i suoi maggiori competitor c’è il legno, su cui si sta investendo tanto, ma esistono altri materiali naturali che stanno vivendo una nuova vita edilizia. Tra questi c’è la paglia, che deve scontare la pena di essere subito associata all’idea delle tradizionali capanne, ma che è invece un materiale versatile e molto green.
Tutti i vantaggi della casa in paglia
Nata nei primi del Novecento in Nebraska, e importata in Europa solo negli anni Novanta, la casa in paglia non solo non emette sostanze inquinanti, ma è anche fonoassorbente, traspirante e – udite, udite – parecchio resistente alle fiamme.
Il primo grande vantaggio è dunque la sostenibilità del materiale organico, interamente riciclabile e facilmente reperibile. Se abbinata ad un intonaco naturale, generalmente un misto di argilla e sabbia, la paglia è poi molto traspirante: il costante ricambio d’aria all’interno dell’edificio permetterà di evitare il formarsi di muffa.
Un altro vantaggio è la trasmittanza termica, cioè la sua capacità di scambiare calore, di circa il triplo di una parete tradizionale, con valori che permettono di raggiungere i requisiti per una classificazione energetica A+. E non è un caso che la paglia venga infatti utilizzata per i sistemi di isolamento a cappotto, sia esterni che interni, per coibentare gli edifici.
Da non sottovalutare poi, soprattutto nelle zone del centro Italia, la resistenza alla sollecitazioni del terreno e la sua flessibilità, che permette di assorbire le accelerazioni e le vibrazioni. Ed è più resistente agli incendi: il motivo è che la paglia compressa ha una bassa percentuale di ossigeno al suo interno e per questo motivo brucia molto più lentamente rispetto ai materiali convenzionali.
L’unico inconveniente è che non possono inserirsi in un folto contesto metropolitano: le case in paglia, infatti, non sono ancora verticalizzabili ma presentano delle soluzioni basse.
Non è detto, però, che l’evoluzione tecnica possa migliorare questo aspetto, e che in futuro potremo rendere più sostenibile qualsiasi giungla urbana.