Tutti i fanatici del bio saranno contenti di accogliere questa notizia: si sta diffondendo sul mercato una malta molto particolare, definita biocalce e, per questo, molto utilizzata nella bioedilizia.
Si tratta di una malta di calce idraulica dalla conformazione naturale e di recente introduzione e diffusione ad alti livelli nel mondo dell’edilizia.
Nelle vesti di materiale da costruzione si presenza come molto poroso e questi lo rende utile per l’ottenimento di ambienti più asciutti rispetto alle precedenti condizioni, quasi sempre in assenza di biocalce alle pareti.
Il nostro intonaco bio va realizzato secondo delle tecniche completamente tradizionali, come la cottura di calcari marnosi, ad una temperatura di circa 1000°. La definizione bio deriva anche e soprattutto dal fatto che debba essere composta da pura calce naturale.
La preparazione prevede poi – secondo gli standard di alta qualità – una cottura lunga ed un’altrettanto lunga fase di spegnimento. Dopodiché avviene la macinatura. Procedendo in questo modo, la biocalce sarà sicuramente di elevata qualità, perché le caratteristiche che registrava in fase di pre-cottura, non vengono intaccate più di tanto dagli sbalzi di temperature alla quale viene sottoposta.
Una straordinaria capacità è proprietà naturale della biocalce fa sì che, utilizzata per la realizzazione di muri o di nuove costruzioni da zero, riesca a far smaltire quantità impressionanti di acqua. Questo significa che preserverà sempre gli ambienti da un’eventuale presenza di umidità, con conseguenti muffe ed aria cattiva. Un tocca sana, quindi, per la realizzazione di ambienti comfortevoli ed accoglienti.
Possiamo, poi, individuare due macro – famiglie: la biocalce pietra è la prima. Si tratta di una malta naturale, diffusissima nel GreenBuilding, nonché nel restauro storico, perché contiene solo materie prime di origine rigorosamente naturale; inoltre, è a ridottissime emissioni di CO2 e di sostanze organiche volatili.
Il massimo da questa tipologia di calce lo si ottiene per lavori ed interventi come l’alzata di murature facciavista, oppure la creazione di muri in mattone o pietra naturale, siano essi interni o esterni. Poco indicata la biocalce pietra, per l’utilizzo su supporti sporchi o polverosi, o con numerose salinità interstiziali.
L’altra famiglia alla quale si accennava è la biocalce zinzaffo. Anch’essa naturale, certificata, eco-compatibile, amata dal GreenBuilding, ma limitata alla realizzazione di rinzaffi di livellamento e di aggrappaggio prima dell’intonacatura. Si tratta, infine, di una malta da rinzaffo a norma WTA per i risanamenti di murature umide e saline prima dell’applicazione dell’intonaco.
Piero Di Cuollo
Via IdeeGreen