BERGAMO‘23 visioni per un futuro presente è stata presentata il 3 aprile a Palazzo della Libertà, la mostra si snoda in un percorso attraverso lo sguardo di tre autori appartenenti a tre diverse generazioni: Gabriele Basilico, Filippo Romano e Davide Rapp, che restituiscono un raccontano della città bergamasca tramite le sue trasformazioni nel tempo. BERGAMO‘23, a cura di Luca Molinari, sarà visitabile fino al 17 settembre 2023.

BERGAMO’23 e la riscoperta dello spazio urbano

Capire la città, il suo presente, scoprire il futuro che si sta preparando attraverso fotografie, video, disegni, progetti, numeri, dati, grafica. Tra architettura, paesaggio e società, BERGAMO‘23 è un percorso coinvolgente che offre al pubblico non solo una mostra ma uno spazio aperto all’incontro, il primo all’interno di Palazzo della Libertà, restituito alla cittadinanza.
Negli spazi di un palazzo storico, esempio di architettura razionalista, riaperto per la prima volta, la mostra, a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti, è una riflessione sul presente e futuro di una città e del territorio che la circonda, tramite lo sviluppo architettonico e urbanistico di Bergamo, attraverso una molteplicità di voci e sguardi possibili che possano renderne la ricchezza della complessità.

L’esposizione, promossa da Comune di Bergamo in partnership con Ance Bergamo e Plenitude, Società Benefit di Eni, si sviluppa soprattutto grazie a tre visioni autoriali di tre generazioni differenti che sono un invito a scoprire o riscoprire lo spazio urbano, attraverso le testimonianze del passato-presente e il loro possibile futuro, già iscritto in alcuni progetti realizzati e molti incorso, appoggiandosi a una riconosciuta e consolidata qualità urbana e ambientale.

BERGAMO‘23
Palazzo Libertà, Bergamo, 1998 ©ArchivioGabriele Basilico

Passato, presente e futuro dialogano insieme nel percorso espositivo perché così sono le città, unioni di storia, società, tradizione e innovazione. Il pubblico è invitato a un’esperienza di conoscenza, attraverso tre aree: una esplorazione sulla qualità architettonica del territorio che parte da materiale d’archivio con la collezione di fotografie, in parte inedita, di Gabriele Basilico (1944-2013), archivio ANCE Bergamo: un progetto fotografico che coniuga ritratti e luoghi di Filippo Romano(1968), per raccontare non solo le infrastrutture, ma anche chi abita e abiterà; una proiezione verso un futuro possibile che si sviluppa anche grazie a tre video-racconti affidati a Davide Rapp (1980). Tre momenti diversi per raccontare Bergamo, tra architettura e società.

BERGAMO‘23
BERGAMO’23. Una delle opere di ©DavideRapp

Una esposizione pensata come un evento pop e coinvolgente, in cui si alternano ritratti, architetture note ed edifici anonimi, disegni originali, progetti, scenari, numeri, dati e domande aperte, mappe e storie capaci di raccontare la complessità della città attuale e il futuro.

BERGAMO’23. ©DavideRapp

BERGAMO’23: un dibattito sulle città medie e le periferie

L’evento culturale non solo tratteggia la prospettiva di una nuova città metropolitana, ma apre un dibattito sul tema delle città medie, che presentano alta qualità di vita e capacità di processare il cambiamento. La mostra diviene anche l’occasione per offrire la visione della Bergamo che sarà da qui a qualche anno: complementari saranno una collaborazione con l’Università e una riflessione sulle periferie, in un anno, il 2023, segnato non solo dal titolo di Capitale della Cultura, ma anche dal lavoro di redazione e stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, chiamato a dare indicazioni e prescrizioni sui cambiamenti urbani del prossimi 10 anni. Infine, la mostra segna anche un’importante apertura per la città di Bergamo, quella di Palazzo della Libertà, costruito tra il 1937 e il 1940, fino a oggi inaccessibile ai nostri concittadini, e non solo, che torna alla città grazie a un recente accordo stretto con l’Agenzia del Demanio. Giorgio Gori.

BERGAMO’23 è uno spazio dedicato ad attività di discussione, dibattito e lavoro partecipato dalle tante comunità del territorio, un laboratorio aperto per offrire strumenti di comprensione sulle profonde trasformazioni che permetteranno a Bergamo di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche portate da un tempo in continua evoluzione.

BERGAMO’23. ©DavideRapp

Il percorso espositivo

L’allestimento, realizzato dallo studio Piovene Fabi, si snoda tra il piano terra e il primo piano dell’edificio: nell’atrio gli elementi totemici che formano una composizione astratta progettata scomponendo il logo della mostra disegnato da Marco Camuffo dialogano con i ritratti fotografici scattati da Filippo Romano e stampati in scala reale; nella seconda sala, con affreschi che raccontano il territorio bergamasco e un’imponente meridiana, le foto di Bergamo scattate da Gabriele Basilico nel 1998 costituiscono la linea di orizzonte che separa la Bergamo del passato dalla città che verrà, qui descritta attraverso un ricco wunderkammer dell’architettura urbana trapassato, presente e futuro. Al piano superiore un allestimento minimo lascia spazio all’esperienza di scoperta di un luogo fino a poco tempo fa inaccessibile. L’edificio, che si trova in questo piano ancora nel limbo tra abbandono e riuso, contiene i tre video firmati da Davide Rapp e gli elaborati estratti dal Piano di Governo del Territorio di Bergamo, che illustrano la direzione intrapresa dall’amministrazione nell’immaginare la città futura.
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BERGAMO’23. ©FilippoRomano. Alcune immagini dell’allestimento della mostra: i pannelli con i ritratti realizzati da Filippo Romano

L’obiettivo di BERGAMO’23

La sfida di questa mostra è quella di raccontare Bergamo nel suo presente-futuro a un pubblico vasto di cittadini e curiosi, per fare comprendere le importanti trasformazioni che stanno avvenendo e che cambieranno in parte il volto del suo territorio metropolitano. Transizione ecologica, inclusività, qualità urbana e cultura diffusa sono alla base di una metamorfosi necessaria che porta la città in un tempo nuovo e che consente di affrontare un tempo di cambiamento. Perquestoabbiamosceltodiorganizzarelamostraintornoamaterialieterogeneichemescolinofotografia,disegni di architettura, video e grafica e non solo, per fare in modo che chiunque possa capire i processi in corso e il loro destino. Luca Molinari

La partnership tra Ance Bergamo e Plenitude, ha l’obiettivo di promuovere l’arte del costruire che è patrimonio storico e culturale della comunità bergamasca, raccontando lo sviluppo urbano del territorio, valorizzando il lavoro delle tante imprese che vi hanno contribuito e riflettendo sulla sua evoluzione.

La tradizione costruttiva di Bergamo, unita alla capacità innovativa, è nota. Quest’anno ANCE Bergamo celebra 75 anni dalla fondazione e questa mostra, BERGAMO’23 visioni per un futuro presente, è l’occasione migliore per ricordare quanto il nostro territorio sia in grado di fare, recependo gli stimoli di una comunità in continua evoluzione. Ed è anche la dimostrazione concreta di come sia possibile tradurre in cantieri i princìpi della rigenerazione urbana, della sostenibilità e della transizione energetica, preservando l’ambiente e generando valore economico e sociale. Vanessa Pesenti, ANCE Bergamo.
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BERGAMO‘23. ©DavideRapp.
Il progetto BERGAMO’23 visioni per un futuro presente racconta come la sostenibilità sia fondamentale per lo sviluppo cittadino, secondo il concetto di comunità che ci appartiene e che promuoviamo. La transizione energetica che vogliamo guidare rappresenta il momento di passaggio tra il presente e un futuro più sostenibile. Attraverso progetti rivolti alla collettività, come questa splendida esposizione, siamofortementeimpegnatinelladivulgazionediunaculturadell’utilizzoconsapevoledell’energia,per aiutare persone a consumarla meglio, per consumarne meno. Paolo Contenti, Headof Branding and Communication Plenitude
BERGAMO’23 visioni per un futuro presente, insieme alla mostra gemella bresciana, è parte del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Luca Molinari Studio

Con un’esperienza trentennale in ambito accademico, curatoriale, editoriale e di ricerca, nel 2015 Luca Molinari fonda il suo studio indipendente (LMS) affiancato da un team di professionisti provenienti dall’ambito dell’architettura, dell’exhibit design, della grafica, dell’editoria, del copy editing e del project management. Il team composto da Molinari, Federica Rasenti (Project manager e Senior curator) e Alessandro Virgilio Mosetti (Junior Curator) si occupa in maniera trasversale di consulenza, curatela, coordinamento e gestioni di progetti complessi nell’ambito della cultura del progetto. Tra i principali esiti progettuali del lavoro di LMS ci sono mostre ed eventi, concorsi di architettura e progettazione urbana, libri e pubblicazioni. Tra gli obiettivi della filosofia di lavoro: fornire strumenti sostenibili capaci di promuovere e condividere i saperi, costruire consapevolezza e dare voce all’identità di luoghi e territori urbani.

Luca Molinari

Architetto, critico e curatore. Professore Ordinario di Teoria e Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale ‘Luigi Vanvitelli’. PhD in Teoria e Storia dell’Architettura presso la TUDelft (NL). Ha scritto e collabora come autore indipendente presso testate italiane e internazionali tra cui Corriere della Sera, LaStampa, L’Espresso, Domus, Lotus, Abitare, Archis, L’architecture d’au jourd’hui, A+U, mentre attualmente è direttore editoriale di Platform. Editor per l’architettura per Skira (1995-2016), attualmente collabora con il Gruppo Marsilio. Direttore Scientifico per il settore Architettura e Urbanistica della Triennale di Milano e membro del Comitato Scientifico (2001-2004). Direttore Scientifico della Fondazione Portaluppi, Milano (2000-2007) e della FMG Galleria per l’Architettura Contemporanea, Milano (2008-2016). Curatore del Padiglione Italia presso la XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con la mostra Ai lati.Riflessi dal futuro (2010). Attualmente è Direttore Scientifico di M9 museo del’900 di Mestre. Tra le più recenti pubblicazioni ricordiamo: ‘La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architetture’ (Einaudi, 2022); ‘Dismisura. La teoria e il progetto dell’architettura in Italia’ (Skira, 2019); ‘Le case che siamo(Nottetempo’ (2016); ‘Ai lati. Reflections from the Future’ (Skira, 2010).

 

Luca Molinari. ©Alessandro Scarpa

PioveneFabi

PIOVENEFABI è uno studio di architettura fondato da Ambra Fabi e Giovanni Piovene, con sede a Milano e Bruxelles. Lo studio produce architettura, ricerca urbana e design, progettando per il pubblico, indipendentemente dalle dimensioni dell’intervento, dalla commissione o dal cliente, e confrontandosi con un contesto condiviso e le sue tante, quasi infinite, interpretazioni; spazi e oggetti sono i possibili supporti di esperienze personali e collettive. Lo studio ha curato la mostra What is Ornament?, parte della Triennale di Architettura di Lisbona 2019-The poetic so freason. Le opere dello studio sono state esposte presso: Triennale di Architettura di Lisbona (2016), Biennale di Rotterdam (2014),Biennale di Architettura di Chicago (2015,2017),Campo(2016), Frac-Orléans (2017), Maniera-Bruxelles (2018).

CamuffoLab

CamuffoLab è uno studio grafico con sede a Venezia, specializzato in produzione culturale e direzione artistica. Diretto da Marco Camuffo, CamuffoLab collabora con numerose aziende, editori, istituzioni italiane e internazionali.
BERGAMO ’23
visioni per un futuro presente
città, ambiente, comunità
Palazzo della Libertà, Bergamo1
3 aprile 2023-17 settembre 2023
a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti-Luca Molinari Studio allestimento:Piovenefabi
progetto grafico:CamuffoLab7