Alla fine dell’800 Parigi era una città in corsa verso la modernità. L’elettricità, i moderni mezzi di trasporto e le nuove forme di intrattenimento fecero della capitale francese l’emblema del periodo felice che l’Europa visse prima del 1914: la Belle Époque. Gremita di folla, Parigi era la città delle esposizioni universali, dei teatri e dei locali notturni e grazie all’impatto straordinario di movimenti artistici come Impressionismo, Simbolismo e Art Nouveau che poi condussero agli esordi delle avanguardie, era anche l’indiscussa capitale internazionale dell’arte moderna.

Belle Époque
Giuseppe De Nittis; Accanto al laghetto dei giardini del Lussemburgo (1875 circa). Collezione privata, courtesy Galleria Bottegantica

Tra gli artisti di quel periodo, che potevano chiamarsi Monet o Degas, anche gli ‘Italiens de Paris’, un gruppo di artisti italiani, tra i quali Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi che vivevano e lavoravano a Parigi, alla ricerca del successo, della libertà, della modernità e degli stimoli intellettuali che offriva la Ville Lumière. Questo scintillante momento della storia dell’arte è raccontato da una delle grandi mostre che hanno inaugurato il nuovo anno. Nello splendido Palazzo Martinengo Cesaresco di Brescia: La Belle époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis.

L’esposizione, curata da Francesca Dini e Davide Dotti, presenta, fino al 15 giugno 2025, una selezione di 80 capolavori, che Boldini, De Nittis, Zandomeneghi ma anche Vittorio Corcos e Antonio Mancini, eseguirono durante il periodo trascorso a Parigi, per lo più provenienti da raccolte private, solitamente inaccessibili, e da importanti istituzioni museali come il Museo Giovanni Boldini di Ferrara, le raccolte Frugone di Genova e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova. wikipedia.org

A cura di Tarsilla Mucci

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