La bella di notte è un’erbacea perenne di cui si stanno godendo adesso le ultime fioriture. Appartiene alla famiglia delle Nyctaginaceae (la stessa famiglia della Bougainville) . Ha portamento a piccolo arbusto e la sua particolarità è quella di aprire i fiori solo dall’imbrunire, per poi richiuderli durante il giorno. Il suo utilizzo è caduto nel dimenticatoio per la sua estrema facilità a riprodursi.
Bella di notte o Mirabilis jalapa: sia il nome botanico che quello comune contengono l’idea di bellezza, di meraviglia. Anzi, quello botanico suggerisce quasi un obbligo all’osservazione, che ritroviamo anche in parole come “mirabilia”, “mirabolante”, “miraggio”.
Un storia antica e un nome evocativo
L’invito implicito nella nomenclatura botanica è riferito non tanto alla bellezza del fiore, quanto alla vistosa screziatura dei petali. Quello comune rimarca invece la capacità di aprirsi di sera, emanando un profumo dolce, non persistente, che si disperde a zaffate.
Fu portata in Europa all’inizio del Cinquecento, ma il nome scientifico è molto più tardivo, figlio della genialità di Linneo e di un’epoca in cui ancora ci si stupiva di colori, forme e tutta quella sottile congerie di azioni delle piante visibili all’occhio umano. Oggi conosciamo molti meccanismi biochimici che regolano questi movimenti rapidi e non ce ne stupiamo più. Tuttavia, per vedere un bocciolo aprirsi, l’essere umano ha dovuto attendere l’invenzione della fotografia e del time-lapse.
Il nome nella fantasia popolare
L’atto di aprirsi e profumare all’istante è stato colto anche nel nome comune spagnolo, “Dondiego de noche”. Non si sa chi sia questo favolistico Don Diego, è un personaggio folkloristico che indica un uomo avvenente e signorile, una sorta di Casanova, vanitoso e donnaiolo.
Il profumo della bella di notte
Nel giardino di oggi la bellezza di Mirabilis è fortemente legata al profumo. Dato che viviamo in un mondo pulito, in cui abbiamo il dono di poterci lavare spesso, i profumi delicati e poco coprenti sono tra i più apprezzati. Inoltre il profumo della Mirabilis è indecifrabile, ha un sentore di chimico, di bucato appena steso al sole, di saponetta, di fresco erbaceo e agrumato, con una nota amara. Un profumo complesso di cui è difficile stancarsi.
La screziatura dei fiori e i colori della bella di notte
I colori screziati che le sono valsi anche il nome di “Meraviglia del Perù”, sono stati banditi dai giardini dopo i chiassosi Anni Ottanta, durante il decennio della morigeratezza, dei colori pastello e del nero: gli anni Novanta.
I colori vivaci sono stati timidamente riammessi nei giardini dopo il Duemila, solo attraverso piante più raffinate. Sono state le rose, le dalie e alcune bulbose, a riavere la scena, lasciando la bella di notte al palo.
Un’erbacea perenne caduta in disgrazia
Mirabilis non ha potuto contare sull’elitarismo, che è da sempre uno dei grandi motori della diffusione delle piante ornamentali, perché dotata di un meccanismo di produzione di semi impareggiabile e molto prolifico, che l’ha resa una delle piante ornamentali più diffuse dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. Talmente diffusa, la bella di notte, che è scivolata in una zona liminale tra piante ornamentali ed erbacce, ed è stata spesso scacciata dai giardini. In effetti non si possono biasimare i giardinieri che non ne possono più di trovarsela intorno e la estirpano, e del buonismo estetico che impone che ogni pianta sia adorata per il semplice fatto di esistere.
Le varietà
La varietà più tipica, a fiore fucsia, non è esattamente la pianta più gradevole che esista, il colore è pesante ed elettrico, ed è anche la varietà più invadente.
Molto più apprezzabile quella gialla, che quando è fiorita sembra un cespuglio topiato a forma di palla su cui è stata gettata una coperta giallo crema. Questa varietà cresce più bassa, più fitta e in generale è meno prolifica delle altre. Solo quella bianca è più rara, anche perché è meno vigorosa e tende a perdersi dopo qualche anno.
Sono splendide alcune forme a fiore striato e marezzato, specialmente quelle color salmone su fondo giallo. Hanno incantevole luminosità quelle gialle e bianche, e quelle color rosa più scuro, quasi vinoso, sono incredibilmente ricche.
Si adatta a crescere ovunque
Dato che la bella di notte fiorisce di sera, è ideale in zone dove si cena o vicino alle finestre della camera da letto. Il suo è un profumo che non passerebbe inosservato in un orto, ammesso che ci sia qualcuno che ci lavori la sera un po’ sul tardi, magari dopo l’ufficio.
Sta bene nei punti più discosti, un po’ lontano dai filari di verdure, in modo che non siano troppo tra i piedi mentre si lavora. Magari sotto un albero dove può prendere un po’ d’acqua dalle conche di allagamento. La bella di notte infatti la ama (ma sempre senza eccessi) per fiorire bene. Predilige un terreno soffice ma con poco azoto, perché farebbe ingrossare le foglie e i fusti nodosi e ossuti, a scapito dei fiori.
La terra un po’ esausta, grassa ma non troppo ricca, tipica delle zone più defilate del giardino, delle aiuole e dell’orto, è proprio l’ideale per questa pianta che ha incantato i nostri avi, ma che oggi è malaccolta nei giardini.
Lida Zitara
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