Begonia boliviensis è una bulbosa a fioritura estiva per il balcone che non deluderà mai, specialmente avendo cura di ripararla in inverno nelle zone dove le temperature scendono molto. In questo caso, si comporterà come una perenne quale è, tornando a fiorire estate dopo estate. Tutto il genere Begonia solitamente è utilizzato come annuale ma, nella stragrande maggioranza dei casi, serve soltanto qualche piccolo accorgimento per godere della bellezza di queste erbacee perenni. Nelle zone a clima mite, invece, può essere coltivata in piena terra.

Morbidi cuscini di Begonia boliviensis
Vasi di morbidi cuscini di Begonia boliviensis – Foto [ArtushFoto]/stock.adobe.com

Origine e nomenclatura di Begonia boliviensis

Begonia boliviensis origina nella regione delle Ande della Bolivia ed è tipica delle zone delle foreste pluviali montane. Deve il suo nome a Michel Bégon, governatore di Santo Domingo che visse dalla prima metà del 600 alla prima decade del 700, il quale contribuì in maniera rilevante allo sviluppo e all’espansione della città. Proprio a Santo Domingo, all’interno nel giardino botanico “Conservatoire du Bégonia“, oggi ha sede la più importante collezione di Begonie d’Europa. L’epiteto specifico si deve proprio alla sua zona di origine.

Colore a volontà
Colore a volontà – Foto [kendonice]/stock.adobe.com

Begonia boliviensis, una storia importante

Hugh Weddell, medico e botanico che si dedicò al ritrovamento di piante sudamericane, identificò e scoprì Begonia boliviensis per primo. Fu Richard Pearce, inglese e collezionista di piante, però, a introdurla in Europa nel 1864. Pearce ebbe il merito di portare in Inghilterra la Begonia tuberosa che è stata capostipite di tutte le ibridazioni che conosciamo e fioriscono nei nostri giardini ancora oggi, anche grazie a un importante ibridatore della seconda metà dell’800, John Seden, che la utilizzò come specie per dare vita a nuovi ibridi.
Fu portata all’attenzione del grande pubblico all’Esposizione Internazionale di Orticoltura di Parigi e ottenne un grande successo.

Begonia boliviensis: una cascata di fiori persistente
Begonia boliviensis: una cascata di fiori persistente – Foto [Sarawut]/stock.adobe.com

Begonia boliviensis, conosciamola meglio

Appartiene alla gigantesca famiglia delle Begoniaceae che vanta più di duemila specie, tutte da fiore e pressoché tutte provenienti dalle aree tropicali e subtropicali del pianeta, in particolare quelle maggiormente umide. Sviluppa un portamento tondeggiante e raggiunge i quaranta-cinquanta centimetri di altezza. Fiorisce a profusione dalla primavera inoltrata fino ai primi freddi e la fioritura è vistosa, molto decorativa. Non ha particolari necessità colturali, fatte salve le poche ma fondamentali richieste di tutte le tuberose. Non è molto rustica, tollera le basse temperature fino a circa quattro-cinque gradi. Ovunque la si coltivi porta colore e vivacità.

Fiori candidi e doppi di Begonia boliviensis
Fiori candidi e doppi di Begonia boliviensis – Foto [yumiko]/stock.adobe.com

Begonia boliviensis: bulbosa, ma quale?

Come già detto, è una bulbosa cioè quella tipologia di piante che devono la loro vita vegetativa nonché la loro continuità, a un organo ipogeo che funge soprattutto da riserva e da riproduttore della pianta. Come già spiegato a suo tempo, le bulbose possono assumere forme differenti. Nel caso di Begonia boliviensis, l’organo che garantisce la sua sopravvivenza e la sua continuità, è un tubero.

Colore e morbidezza in contrasto
Colore e morbidezza in contrasto – Foto [ArtushFoto]/stock.adobe.com

Foglie

Le foglie di Begonia boliviensis sono semplici e la loro forma può variare in base alla cultivar. Alcune sono lanceolate mentre altre emettono foglie nuove dalla forma lanceolata ma crescendo sviluppano aspetto leggermente sagittato. Possono essere seghettate ma in alcuni casi dentate e non è insolito che le foglie più grandi abbiano aspetto leggermente cuoriforme alla base. Sono in genere lunghe otto-dieci centimetri e hanno colorazioni altrettanto ornamentali: possono essere di colore verde medio col margine foliare leggermente bordato di rosso oppure verde glauco abbastanza scuro con sfumature bordeaux. Talune sono velatamente marmorizzate, altro valore aggiunto prima che inizi la fioritura ma nondimeno anche durante per il bel contrasto che creano. La pagina superiore è in genere ben incisa, evidenziando così le nervature. Anche prima di iniziare a fiorire, la pianta appare molto gradevole nel suo insieme grazie alla quantità di foglie di cui si riempie.

Fiori

I fiori sono portati da un lungo peduncolo colorato, sono leggermente penduli e campanulati, rivolti verso il basso, a cinque lunghi petali e con gli stami al centro ben visibili. Le tante cultivar ottenute hanno svariati colori ma tutti nella scala cromatica che va dal bianco al rosso scuro, passando per il rosa e il fuchsia. Uno dei pregi di questa tuberosa è che non serve togliere lo sfiorito perché la pianta provvede da sé lasciando cadere le corolle appassite e senza provocare disordine o sporcizia. Esistono cultivar anche a fiore doppio, molto appariscenti.

Una cultivar a fiori doppi
Una cultivar a fiori doppi – Foto [Liudmila]/stock.adobe.com

Come coltivare Begonia boliviensis

Non ha particolari esigenze, come già anticipato. Le sole vere necessità che ha sono l’assenza assoluta di ristagni idrici e l’attenzione all’esposizione. Infatti, ha bisogno di almeno sei ore di sole per fiorire copiosamente, se coltivata al nord anche dalle prime ore del pomeriggio in poi, mentre al sud è preferibile un’ombra molto luminosa con qualche ora di sole al mattino. Necessita di substrato soffice e torboso, molto permeabile, se coltivata in vaso mentre in piena terra servirà ammendare il terreno alla messa a dimora con terriccio universale e sabbia lavata per facilitare il drenaggio dell’acqua, qualora il substrato fosse calcareo/argilloso. In vaso è necessario concimarla almeno una volta ogni dieci giorni mentre in piena terra anche una volta ogni venti. Sopporta abbastanza bene anche le zone ventose e salmastre. Non necessita di potature e si riproduce per talea di foglia. Non è facilmente attaccabile da parassiti o fitopatologie.

Bella anche nei basket appesi, Begonia boliviensis
Bella anche nei basket appesi, Begonia boliviensis. Nella foto la cultivar ‘Bossa Nova White’ – Foto [hcast]/stock.adobe.com

Come gestire il tubero durante il riposo vegetativo nei climi miti

A prescindere dall’area di coltivazione, la pianta entra in riposo vegetativo spogliandosi completamente. Se coltivata però nelle regioni a clima mite, Begonia boliviensis può vivere senza difficoltà in piena terra ponendo a dimora il tubero senza fare null’altro lungo tutta la stagione, salvo irrigare e osservare l’andamento della pianta e ridurre a una volta al mese le irrigazioni in inverno.

Fiori doppi rossi per quest'altra cultivar di B. boliviensis
Fiori doppi rossi per quest’altra cultivar di B. boliviensis – Foto [Katarzyna]/stock.adobe.com

Begonia boliviensis al nord

Dove invece le temperature scendono di più, le possibilità sono due. Coltivarla in vaso e poi farle effettuare il riposo vegetativo che richiedono le bulbose, in un locale (che può essere semiriscaldato o riscaldato) per ripararla, oppure, se coltivata in piena terra, estrarre il tubero a fine stagione, porlo ad asciugare in un locale buio dove le temperature non scendono sotto i cinque gradi e, una volta ben asciutto, riporlo in un sacchetto di carta apponendo all’interno una minima quantità di segatura, così che non si formi umidità e conseguentemente muffe che lo danneggerebbero. Un vero peccato, comunque, trattarle da annuali. Per una questione etica ma anche perché anno dopo anno la loro fioritura è sempre più bella.

Begonia boliviensis 'Groovy Mellow Yellow'
Begonia boliviensis ‘Groovy Mellow Yellow’ – Foto [kendonice]/stock.adobe.com

Caratteristiche di Begonia boliviensis

  • Tipo di pianta: tuberosa, erbacea perenne; caducifolia
  • FamigliaBegoniaceae
  • Origine: Ande boliviane
  • Dimensioni: altezza 40-50 centimetri circa e altrettanti di larghezza
  • Colore dei fiori: bianco, crema, giallo, rosa, arancio, rosso, bordeaux
  • Foglie: di varie forme secondo la cultivar: lanceolate, sagittate, dentate, seghettate; lunghe circa 8-10 centimetri; di diverse gradazioni di verde-verde glauco, marezzate, marmorizzate, bordate; ben incise le nervature
  • Periodo di fioritura: dalla metà della primavera fino ai primi freddi
  • Esposizione: almeno 6 ore di sole in base alla regione di coltivazione
  • Resistenza al freddo: no; sopporta fino ai 5 gradi; anche in condizioni di clima mite, la pianta si spoglia ed entra in riposo
  • Tossicità per animali e bambini: segnalata
  • Interessante per api, impollinatori e farfalle: sì

 

L'eleganza dei fiori di B. boliviensis
L’eleganza dei fiori di B. boliviensis – Foto [Ana de Medeiros]/stock.adobe.com

Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

 

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