L’architetto messicano Luis Barragan rivela, nelle numerose e celebri opere che costellano la sua carriera, un’immaginazione poetica e una sensibilità delicata. Vincitore del Premio Pritzker nel 1980, Barragan è autore di alcuni dei capolavori dell’architettura messicana, da Casa Pedregal a Torres de Satélite. Pone la sua firma su giardini, case e piazze, tutte accomunate da uno stile singolare e indimenticabile che fonde le influenze di Le Corbusier e dell’International Style, con riferimenti all’architettura popolare messicana.
Architettura emozionale
Contribuisce all’urbanizzazione della zona del Pedregal de San Ángel, un enorme deserto di lava considerato inaccessibile che, con il suo lavoro, riesce ad umanizzare. L’attività di Luis Barragan è definita dall’incontro tra architettura e paesaggi naturali complessi e dall’integrazione degli edifici nella natura autoctona, che viene sapientemente rispettata.
I suoi progetti danno vita a luoghi surreali e fortemente evocativi, più simili ad un dipinto di De Chirico che ad una costruzione meramente funzionale. Calmi e silenziosi, gli ambienti pensati da Luis Barragán si riconoscono per l’atmosfera mistica e serena che insegue la bellezza e la pace interiore, un approccio definito architettura emozionale.
Nel 1976, una mostra al MoMA di New York dal titolo “The Architecture of Luis Barragán’’ celebra le opere semplici ma dai colori vivaci dell’architetto paesaggista. Uno dei tanti riconoscimenti al lavoro di Barragán, la cui casa-studio a Città del Messico è stata inserita dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità.
Il progetto di Casa Pedregal
Realizzata tra il 1947 e il 1950 per la famiglia Prieto López, Casa Pedregal è tra le opere più significative di Luis Barragan. L’architetto cura con estrema attenzione tutto il progetto, dalla struttura esterna agli interni, occupandosi anche del design degli arredi. La residenza è integrata nel paesaggio vulcanico e presenta tutti gli elementi che caratterizzano lo stile di Barragán. Si ritrovano le linee austere e rigorose, l’atmosfera evocativa, l’inconfondibile palette di colori e i riferimenti al patrimonio culturale del Messico. La struttura, semplice e lineare, è composta da tre volumi che definiscono gli spazi, assicurando un ottimo equilibrio tra convivialità e privacy.
Luis Barragan e il progetto di Casa Pedregal:
i colori del Messico
Nel progetto sono evidenti i riferimenti all’architettura popolare messicana, a partire dalle pareti esterne lisce, imbiancate con la calce. In perfetta continuità con lo spirito messicano, la palette di colori è dominata da tinte vivaci con predominanza del rosa. Le pareti esterne, semplici e austere ma di un rosa brillante, sono diventate immagine celebre e immediatamente riconoscibile della residenza. All’interno il rosa è accompagnato da altri colori pastello come il celeste, il beige e il grigio chiaro.
Materiali locali
Il grande giardino con piscina è realizzato in armonia con lo straordinario paesaggio in cui è inserita la residenza. L’intervento è svolto con attenzione al dettaglio e alla natura, con l’obiettivo di preservarne le rocce e le piante autoctone. Anche la scelta dei materiali di Casa Pedregal è un omaggio al Messico e alle sue tradizioni. Il pavimento di parquet è realizzato in legno di pino sabino o ahuehuete, mentre il pavimento esterno è di pietra vulcanica. Come in altre opere viene fatto uso di legno e pietra, generalmente di provenienza locale, preferiti al vetro, in gran voga tra gli architetti del tempo.
Interni su misura
Il design degli interni, creato su misura con pezzi esclusivi per la residenza, rispetta la semplicità e l’essenzialità delle forme. L’ambiente è caratterizzato da uno stile quasi austero ma autentico e familiare, ravvivato dai colori vivaci. Anche per gli arredi, l’architetto predilige il legno accompagnato da elementi in ceramica di Oaxacan, come le lampade da tavolo realizzate in collaborazione con il ceramista messicano Hugo X Velasquez. Una selezione degli arredi pensati per Casa Pedregal è stata esposta, dalla Side Gallery di Barcellona, in occasione di Design Miami/ Basel nel 2019.
Nel 2013, il nuovo proprietario César Cervantes, collezionista d’arte e imprenditore, dà inizio a minuziosi lavori di ristrutturazione, al fine di riportare il capolavoro di Luis Barragán alla sua bellezza originaria.
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