Un giardino, grande o piccolo che sia, è un ecosistema e può definirsi vivo solo quando è abitato. Non solo dagli esseri umani, anche da tutte le forme di vita che entrano a visitarlo e a farne parte. Ottobre – nondimeno novembre – sono i mesi giusti per creare rifugi per tutta la piccola fauna selvatica che ha un preciso ruolo in qualunque spazio verde ed è fondamentale. Inoltre, questo tipo di attività, è un grande insegnamento se un giardino (ma anche un terrazzo) è frequentato da bambini. Il rispetto della natura inizia anche da questi piccoli, ma altrettanto grandi, gesti.
Più che in ogni altro periodo dell’anno, l’autunno ci fa ricordare di essere animali e mammiferi, fragili come quelli che abitano nel nostro giardino.
Sempre più persone considerano il giardino anche un modo per osservare e tutelare la fauna selvatica o le specie urbanizzate, come tortore, corvidi, piccoli roditori, rapaci o volpi. Con il calare delle temperature e la riduzione delle ore di luce, uccelli, piccoli mammiferi, anfibi e insetti si preparano all’inverno, e noi possiamo dargli una mano a non farsi trovare impreparati.
Non serve solo il cibo
Oltre al cibo a disposizione, l’intervento più significativo per la piccola fauna selvatica, è un non-intervento. Lasciare il giardino non troppo pulito è in assoluto l’aiuto più grande che possiamo dare a ogni animale, dai gechi agli uccellini.
Bacche, semi, gli steli delle graminacee ornamentali, i fusti secchi di molte infestanti, la lettiera di foglie, sono cibo per gli animali ma anche materiali da costruzione e da coibentazione, specie per i piccoli mammiferi.
I ricci in letargo
I ricci sono i primi fra la piccola fauna selvatica, a essere in cerca di aiuto a ottobre: vanno in letargo a novembre e quindi cercano di accumulare e accumulare riserve per sopravvivere fino a marzo. Sono molto voraci in questo periodo e si allontanano per cercare cibo, finendo spesso investiti. Non vogliono essere disturbati, perciò conviene decidere un punto un po’ discosto dove lasciare il cibo e l’acqua, e non pulire troppo. Un aiuto in più è creare un rifugio con delle pietre o dei mattoni sollevati, al resto penseranno loro stessi.
Un buffet per gli uccellini
Fra tutta la fauna selvatica che abita il giardino, gli uccellini occupano un posto rilevante. Ottobre è un ottimo momento per piantare arbusti e alberi che producono bacche, come agrifoglio, rosa canina e sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), che daranno loro cibo per tutta la stagione fredda. In ogni periodo dell’anno la cosa più importante per gli uccellini è l’acqua fresca. In commercio esistono abbeveratoi bellissimi, ma va bene anche una ciotola in plastica, l’importante è creare degli appoggi, senza farla troppo lunga, basta anche riempirla di ghiaia o sassi.
L’habitat naturale di piccoli rettili, anfibi e insetti, parte rilevante della piccola fauna selvatica in giardino
Non saranno bellissimi, o perlomeno, non piacciono a tutti, e c’è chi ne ha un terrore patologico, ma lucertole, gechi e salamandre sono una parte fondamentale di un buon ecosistema funzionante, anche se piccolo e chiuso come quello del giardino. Anche ragni, coleotteri, farfalle e falene, sono importanti. Se sono assenti o sproporzionati, c’è qualcosa di storto, e si vedrà la primavera successiva quando i parassiti attaccheranno le piante. Un buon equilibrio, o almeno il migliore compromesso raggiungibile, sarà anche il migliore alleato contro l’aggressività di patogeni, funghi e insetti nocivi.
Una particolare attenzione andrebbe dedicata alla famiglia di rane e rospi, ormai saldamente ancorati all’immaginario fiabesco, perché le illustrazioni dei libri di fiabe sono l’unico modo per vederli.
Cosa piantare e cosa non eliminare per la piccola fauna selvatica in giardino
Resistere alla tentazione di potare l’edera è una grande vittoria. L’edera è tra le poche piante ad avere una fioritura che si estende fino all’autunno inoltrato. È molto gradita ad api, vespe e altri insetti, e quando compaiono le bacche, gli uccelli vanno a mangiarle. Rimandare la messa in forma dell’edera alla primavera, dopo la schiusa delle uova di uccelli, è davvero una mossa saggia.
Pacciamatura e terriccio di foglie
Mai sottovalutare il potere delle foglie cadute: raccogliere le foglie autunnali e utilizzarle come pacciame permette al terreno di rivivere il ciclo naturale di decomposizione e rigenerazione che si trova nei boschi.
Il compost di foglie è un tesoro per il suolo. Non solo nutre i vermi, ma crea habitat per insetti e ife fungine. E gli uccelli sapranno dove trovare una scorta di insetti nascosti tra i resti organici. Terra eri? E terra tornerai.
Piccoli i gesti ma grande il significato
Con queste piccole ma importanti azioni (e non-azioni), ogni giardiniere può diventare un custode della biodiversità. Ottobre è un mese di transizione, riguardo la fauna selvatica di giardino e terrazzo e noi possiamo accogliere l’inverno consapevoli di aver dato il nostro contributo per proteggere l’ordine naturale che ci circonda e di cui anche noi siamo frutto.
Lida Zitara
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