“Cosa succede se lasciamo sognare le linee? Seguendo una linea, una linea diventa onda, un’altra si perde nelle nature morte, un’altra ancora nella massa verticale delle pile ceramiche, o negli intrecci di gesti pittorici, tutte insieme aprono nuovi mondi possibili. Linee come insieme di punti ravvicinati. Segni. Nodi. Flussi di materia” Luca Zarattini. Curiosità e capacità di dialogo contraddistinguono da sempre Battilossi, realtà torinese che dalla sua fondazione nel 1959 si è sviluppata fino a diventare uno dei punti di riferimento per il mondo dei tappeti a livello internazionale. In occasione di Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia, Battilossi apre le porte del proprio negozio torinese, la Galleria Battilossi nella centralissima piazza Maria Teresa, ospitando un’installazione site-specific realizzata a 4 mani con l’artista emiliano Luca Zarattini.
Dal 1 al 3 novembre – con l’esposizione prolungata di alcune opere dell’artista fino all’8 novembre – le “linee d’onda” che scorrono dinamicamente nei lavori dell’artista si fondono con le texture e le gradazioni di colore dei tappeti esposti nella Galleria Battilossi di Torino in una vibrante conversazione, un’eco visiva e tattile che risuona tra arte e artigianato.
Un caleidoscopio di opere eterogenee che spaziano dalla pittura, alla scultura ceramica e al disegno, invita ad un viaggio profondo e coinvolgente tra la memoria personale di Zarattini, l’arte tessile e il fascino mistico e irresistibile della città di Torino. E come un filo invisibile, il fiume Po lega tutto: quel corso d’acqua che ha visto crescere l’artista e che, fluendo, abbraccia la città sabauda per poi diramarsi, dissolvendosi nel mare.
Tra le opere esposte
Tra le opere esposte spiccano le sculture sonanti, sorprendenti strumenti musicali trasformati dall’artista in veri e propri pezzi d’arte. Queste creazioni non si limitano alla loro presenza visiva, ma sono destinate a prendere vita durante la performance musicale della concertista sarda Zoe Pia, che darà voce a questi straordinari strumenti, trasformando lo spazio espositivo in un’esperienza multisensoriale, dove la musica dialoga con l’arte, intrecciando suoni e forme in una sinergia unica.
Sensibile alla bellezza in tutte le sue forme, con questa iniziativa Battilossi ribadisce la propria visione dell’arte tessile come territorio vivo, dove conoscenze del passato si intrecciano con ispirazioni provenienti da epoche diverse, generando un flusso continuo di sperimentazione creativa, in cui il tappeto non è un semplice oggetto decorativo ma parte integrante di un progetto più ampio, in una combinazione eclettica e raffinata con gli arredi e le opere d’arte scelte per completare lo spazio.
BATTILOSSI
Profonda conoscenza dell’arte tessile, squisita manifattura artigianale, filati pregiati e una palette di 1200 tonalità con cui sperimentare texture innovative identificano Battilossi. Realtà torinese impegnata in un’incessante ricerca progettuale volta a tramandare la tradizione millenaria del tappeto, proiettandola nel design contemporaneo. Da 30 anni i tappeti contemporanei Battilossi sono il risultato di un raffinato intreccio tra Oriente e Occidente. Dove creatività, stile, know-how e cultura italiani si uniscono all’antica esperienza dei maestri artigiani del Nepal e del Pakistan, in un continuo scambio di conoscenze e in un’evoluzione reciproca.
L’azienda è una delle poche realtà del settore che può avvalersi di due manifatture, espressione della tradizione del Paese d’origine: a Kathmandu, in Nepal, vengono realizzati sofisticati tappeti in lana, seta, lino, ortica e altri materiali naturali, annodati a mano e tessuti a telaio e a Lahore, in Pakistan, si sviluppano le texture più innovative, intrecci originali realizzati con le pregiate lane di Ghazni, in Afghanistan. battilossi.com
LUCA ZARATTINI
Luca Zarattini è nato e cresciuto a Comacchio, nella foce del delta del Po. La sua ricerca artistica si interessa da sempre ai temi che riguardano lo spessore del tempo, l’immersività e la stratificazione materica che, successivamente, viene manipolata e rimodellata in forma di vortici cromatici nei quali ordine e caos convivono. Nature morte, paesaggi, pesci, fiori, interni, spesso estrapolati dalla storia dell’arte o dal proprio vissuto, vengono restituiti al mondo al limite della propria riconoscibilità formale. Figurazione e astrazione si fondono così in un discorso unitario composto da forti interferenze visive.
Anche la scultura ceramica è una tecnica da lui utilizzata. Cumuli, onde, pile e innesti di strumenti musicali fusi a corpi ceramici che danno origine a nuove sculture sonanti sono così la riprova delle sue attenzioni ai temi della contaminazione. E della pluralità di linguaggi che caratterizza il nostro contemporaneo. Negli ultimi anni partecipa a diverse mostre personali e collettive sia sul territorio italiano che europeo oltre ad essere stato selezionato tra i finalisti in diversi e prestigiosi premi italiani di pittura e di ceramica contemporanea.
ZOE PIA
Zoe Pia nasce nel 1986 a Mogoro (OR) in Sardegna, si diploma in clarinetto presso il Conservatorio di Cagliari, prosegue il perfezionamento al Conservatorio di Rovigo con la specializzazione in Clarinetto Solistico, in Musica da Camera e Musica Jazz. Intraprende il percorso di composizione, partecipa al progetto Erasmus presso il Conservatorio Superior de Musica de Murcia (ES), frequenta il corso A.M.A. (Attività Musicale Autonoma) presso l’Accademia Teatro Alla Scala di Milano, i Seminari Internazionali dell’Accademia Chigiana, dell’Accademia Internazionale di Siena Jazz, dei Seminari di Nuoro Jazz. Nel percorso accademico e artistico è sempre stata propensa all’approfondimento e alla sperimentazione. Le esperienze concertistiche hanno interessato un ampio raggio. Dal concerto di Mozart come solista agli ensemble da camera, alle orchestre lirico-sinfoniche, dalla combo alla big band.
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