Architettura, benessere e natura sono il nuovo linguaggio dell’ospitalità di lusso: non solo hotel, ma nuove forme di accoglienza. Il futuro dell’ospitalità si scrive oggi, ed è fatto di spazi che parlano la lingua del benessere, della natura e del design consapevole. In un mondo dove la parola sostenibilità è ormai imprescindibile, è l’architettura a fare da ponte tra il desiderio di esclusività e l’urgenza di equilibrio ambientale. Sempre più spesso, progettare un luogo non significa solo costruire, ma immaginare un’esperienza: immersiva, etica, autentica.

«L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi sotto la luce», scriveva Le Corbusier, e oggi più che mai questo “gioco” diventa una questione di responsabilità. L’alta gamma, il lusso, non vuole rinunciare alla bellezza, ma la ridefinisce. Il nuovo lusso anche nell’ospitalità passa attraverso una ridefinizione anche estetica delle strutture ricettive e degli hotel, ma di silenzioso integrato nel paesaggio, costruito con materiali locali, orientato al benessere fisico e mentale degli ospiti.

In questa visione, l’architettura dell’ospitalità non è più sinonimo di hotel, oggi non è semplice cornice, ma è contenuto. È lo strumento con cui si crea valore per il territorio e si restituisce identità ai luoghi. Che si tratti di rifugi alpini o resort marini, ogni progetto è chiamato a rispondere a una domanda chiave: può il lusso essere anche sostenibile? La risposta, sempre più spesso, è sì — se il design abbraccia la natura, se il comfort incontra l’etica, se l’esperienza diventa cultura. Dal glamping agli hotel diffusi, fino ai resort integrati nel paesaggio, emerge un’idea di lusso consapevole e radicata nel territorio.

Questi temi sono al centro di Vette e Onde Experience, il progetto promosso da MC International, in collaborazione con Arzanà e Progetto Creativo, avviato da Cortina d’Ampezzo.

Le Corbusier, Villa Savoye – LStrike CC BY-SA 3.0de

Il progetto

Il progetto “Vette e Onde Experience” è un ciclo di eventi che mette in dialogo architetti, investitori e professionisti del real estate, dell’hospitality e del design per esplorare nuove visioni dell’accoglienza di lusso in Italia. Un confronto che, partendo da Cortina, si snoda dall’architettura e degli hotel e strutture dalle Alpi al Mediterraneo, alla ricerca di modelli capaci di coniugare benessere, sostenibilità, design e autenticità.

estate in montagna
Cortina D’Ampezzo, Trentino Alto Adige – ©campingolympiacortina

Il punto di vista di architetti e designer

In un panorama sempre più attento alla qualità dell’esperienza e all’impatto ambientale, l’architettura si fa ponte tra comfort e identità, dando forma a spazi – non solo hotel – non solo da vivere, ma da ricordare.

L’ospitalità in Italia sta cambiando volto e il motore di questa trasformazione sono l’architettura e il design intesi quali strumenti attivi per il turismo, capaci di valorizzare i territori, restituire identità ai luoghi e offrire esperienze autentiche e sostenibili. Odile Decq, che ha disegnato tra i più iconici hotel al mondo come l’Antares di Barcellona, ha spiegato il suo punto di vista: «l’architettura è cultura della vita quotidiana volta a far vivere meglio le persone. E per questo anche l’ospitalità deve rispondere a questa visione: creare luoghi con ambienti più dedicati al benessere e alle persone». Un concetto che si riflette nelle nuove forme di accoglienza, dove il progetto degli spazi non è solo estetica, ma visione.

Monica Gasperini, designer che trae ispirazione dal mare, aggiunge: «L’architettura oggi ridefinisce l’ospitalità, trasformando le destinazioni in esperienze immersive e sostenibili” e continua Ambra Piccin, architetto dell’omonimo studio “il legno di vecchi fienili dismessi diventa mobile, boiserie e persino soffitti unici e sostenibili. Quindi il lusso non è solo ottenuto attraverso l’impiego di essenze di legno pregiato, è il pensiero e la memoria che porta con sé a fare la differenza anche nell’archittettura di hotel e di tutti gli spazi ricettivi”.  “Architettura e turismo sono inseparabili” conclude Marco Piva “il design è essenziale per un’accoglienza innovativa e competitiva». L’Italia ha le potenzialità per guidare questo cambiamento, puntando su sinergie tra mare e montagna e su un modello di ospitalità più etico, creativo e sostenibile.

Hotel Antares a Barcellona, © Fernado Guerra/ Odile Decq

Il punto di vista delle aziende

Anche i grandi gruppi si stanno interrogando sempre di più se tra un nuovo equilibrio tra turismo, architettura, hotel e brand. In modo inedito l’architettura di hotel e spazi ricettivi passa da una certa autoreferenzialità dei decenni precedenti al rispetto di chi si accoglie. “Il brand non si respira nella location, ma nell’esperienza” spiega Arnaldo Aiolfi, CEO ClubMed Italia & EMEA, che spiega come “Oggi ka destinazione deve essere connessa profondamente al territorio: è lì che nasce l’autenticità del nostro global footprint.”

L’ospitalità non convenzionale

Al centro della trasformazione dell’hospitality contemporanea c’è la spinta ad andare oltre i tradizionali hotel verso forme di accoglienza non convenzionali, dove l’architettura e il design diventano strumenti chiave per innovare e generare esperienze autentiche, sostenibili e ad alto valore aggiunto. Dal rifugio gourmet con chef stellato alle ville di lusso inserite all’interno di hotel compound, dal glamping al campeggio esperienziale, fino alla yacht hospitality e agli houseboat, le nuove frontiere dell’ospitalità puntano su un turismo tailor-made, dove il lusso si misura in autenticità, comfort e connessione con il paesaggio.

Il glamping

Tra le tendenze in crescita “oltre i tradizionali hotel, si distinguono così il glamping e il luxury camping, modelli ibridi dove il contatto con la natura si unisce al design e al comfort in soluzioni a basso impatto ambientale, ideali per chi cerca esperienze immersive e sostenibili.

Houseboat

Le houseboat e i marine resort propongono invece un’idea fluida di soggiorno, in cui l’acqua diventa spazio architettonico e il viaggio si trasforma in un’estensione del paesaggio, grazie a progetti che integrano estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente marino.

Rifugi gourmet

I rifugi gourmet e le ville distribuite all’interno di strutture ricettive offrono un nuovo equilibrio tra privacy, eccellenza culinaria e radicamento nel territorio, pensati per valorizzare la cultura locale attraverso esperienze intime ma di alto livello.

Yacht hospitality

La yacht hospitality ridefinisce il concetto di lusso itinerante, dove ogni imbarcazione diventa uno spazio residenziale esclusivo, progettato per vivere il mare come casa, con un’attenzione crescente alla sostenibilità e al benessere degli ospiti.

Le prossime tappe

Il progetto si sviluppa attraverso altre tre tappe, altrettanto simboliche. Dopo Cortina, si passa per Cattolica, che riflette sull’equilibrio tra mare ed entroterra, si arriva a Livigno, con un focus sulle nuove forme di ospitalità in quota, e si conclude a Positano, che invita a ripensare il concetto di lusso in chiave etica e radicata nella natura.

La Wunderkammer proposta da Vette e Onde Experience

Sabino Maria Frassà
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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