Antonio Galli da Bibbiena, architetto del tardo barocco, si è occupato principalmente della scenografia e della progettazione di teatri.
La formazione
Nato a Parma il 1° gennaio 1697 Antonio Luigi Galli da Bibbiena era uno dei figli di Ferdinando Galli da Bibbiena e nipote di Giovanni Maria Galli da Bibbiena entrambi scenografi, architetti e trattatisti italiani.
Studia a Bologna ma il lavoro del padre gli permette di trascorrere alcuni periodi a Vienna e Barcellona. Sarà proprio con il padre che inizierà a lavorare come architetto, scenografo e pittore partecipando ai lavori di restauro del Teatro della Fortuna di Fano.
I primi lavori
L’anno successivo sarà scenografo a Bologna al Teatro Fornaciari ed al Teatro Vicini di Cento, in provincia di Ferrara. Continuerà a fare lo scenografo anche a Vienna dove nel biennio 1723-1724 lavorerà, insieme al fratello Giuseppe, all’allestimento degli spettacoli della corte imperiale. Decorerà anche la galleria e la biblioteca di palazzo Questenberg.
Dopo una breve parentesi nel 1726 in Ungheria dove decorerà la cattedrale di Veszprém, Antonio Galli da Bibbiena tornò a Vienna dove diventò secondo ingegnere teatrale.
Lavorò molto sia a Vienna con la decorazione della Peterskirche sia fuori come, per esempio, a Klosterneuburg dove organizzò uno spettacolo pirotecnico per il compleanno di Carlo VI nel 1732. Organizzò anche parte del suo funerale nel 1740 sia a Vienna che a Bratislava.
Qualche anno prima nel 1737 venne chiamato a Mantova per riprogettare la facciata della chiesa di San Barnaba.
Bratislava
Poco dopo iniziò a lavorare a Bratislava sotto la protezione di Emerigo di Esterházy che divenne arcivescovo di Esztergom. Nella capitale della moderna Slovacchia costruì l’arco trionfale. Nella vicina Ansbach progettò la grande scala del castello ad Ansbach mentre a Nagyszombat l’altare della cappella della Madonna nel duomo.
Emerigo di Esterházy morì nel 1745 e Antonio Galli da Bibbiena tornò a lavorare a Vienna. Qui insieme allo zio Francesco ristruttura il teatro di corte e diventò nel 1747 primo architetto imperiale.
Ritorno in Italia
Toscana
Negli anni 50 e 60 del XVIII secolo Antonio Galli da Bibbiena fu particolarmente attivo in Italia. A Siena nel 1751 curò la ricostruzione del Teatro dei Rinnovati ed a Colle di Val d’Elsa, non lontano da Siena, progetta il Teatro dei Varii.
Costruisce anche altri teatri a Pistoia e Firenze. Qui decorerà anche le scene del Teatro della Pergola.
Emilia-Romagna
La progettazione del nuovo teatro pubblico di Bologna fu particolarmente difficile a causa dei continui problemi finanziari. L’edifico venne poi inaugurato a metà del 1763. A Bologna curerà anche gli affreschi di Palazzo Vizzani e della cupola della chiesa di Santa Maria della Vita, opera che non è arrivata fino ai giorni d’oggi.
A Forlì collabora con Giuseppe Marchetti, pittore di scuola forlivese, per la realizzazione e la decorazione del salone e dello scalone del Palazzo Comunale tra il 1762 e il 1763.
Teatro Comunale di Bologna
Antonio Galli da Bibbiena curò la realizzazione del Teatro Pubblico, poi diventato Teatro Comunale. Questo andava a sostituire il Teatro Malvezzi distrutto nel 1745 da un incendio.
La costruzione iniziò nel 1756 e venne inaugurato soltanto il 14 maggio 1763 con l’opera Il trionfo di Clelia davanti ad un pubblico di 1500 persone. Il teatro era però incompleto, le quinte furono terminate soltanto nel 1805 mentre per la facciata si dovrà attendere il 1933 con l’opera di Umberto Rizzi.
L’auditorium, realizzato in muratura per prevenire gli incendio, presenta la tipica forma a campana. È composto da quattro ordini di palchi riccamente decorati come voleva l’epoca, tra cui il palco reale ed un loggione.
Lombardia
A Mantova costruì il Teatro Scientifico di Mantova che venne inaugurato a fine 1769. Mentre a Sabbioneta, cittadina vicino alla città, iniziò la costruzione della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate che rimase incompiuta nonostante la costruzione si protrasse per più di vent’anni.
Nel 1771 inizierà la progettazione del Teatro dei Quattro Cavalieri a Pavia, teatro molto particolare dato che presenta i camerini lungo i corridoi all’altezza dei palchi.
Morirà a Milano il 28 gennaio 1774.
Teatro Scientifico di Mantova
Chiamato anche Teatro Bibiena è inserito nel complesso del Palazzo Accademico. È caratterizzato dalla tipica forma a campana che ormai imperava dal XV secolo e presenta più ordini di palchetti in legno. Antonio Galli da Bibbiena progettò la scena fissa e i due corridoi antistanti soprapposti che formano un loggiato a due piani.
A formare la scena fissa sono una galleria a due ordini di serliane e il soffitto. Questo è incorniciato da una balaustra finta ed è decorato a finto traforo. Tutto l’ambiente è riccamente decorato dando una sensazione di movimento. I quattro ordini di palchi sono divisi da colonne e nicchie che racchiudono statue di mantovani illustri a grandezza naturale.
La facciata è stata realizzata da Giuseppe Piermarini.
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