La biografia di Alvar Aalto è definita da grandi progetti di architettura, urbanistica e design, che hanno tracciato le linee del movimento moderno scandinavo del ventesimo secolo.

Gli studi e i primi lavori

Meglio noto semplicemente come Alvar Aalto, l’architetto finlandese nacque il 3 febbraio 1898 in Kuortane in Finlandia, allora dominata dall’impero russo. Intraprese gli studi di architettura all’Istituto Tecnico di Helsinki, ma a causa della guerra d’indipendenza finlandese (1918), alla quale partecipò, si laureò solo nel 1921. Aprì il suo primo studio professionale a Jyväskylä, poco più tardi lo spostò a Turku e lavorò con Erik Bryggman fino al 1933, quando si trasferì a Helsinki. Nel 1925 sposò l’architetta Aino Marsio, sua compagna di studi, collaboratrice professionale e madre dei suoi due figli, Hamilkar e Johanna.

Gli anni chiave per la carriera di Aalto furono il 1927 e 1928, durante i quali si affermò come l’architetto finlandese più audace e innovativo. Ricevette commissioni per tre importanti edifici: il Turun Sanomat Building a Turku, il sanatorio a Paimio, e la Biblioteca civica a Viipuri. Fu proprio il design funzionale e diretto, privo di riferimenti al classicismo tipico dell’architettura finlandese degli anni venti, a dargli notorietà in tutto il mondo.

Turun Sanomat Building e Sanatorio di Paimio

Nella progettazione di Turun Sanomat Building, adibito per l’ufficio del giornale finlandese, e del sanatorio per la tubercolosi a Paimio, l’architetto Aalto usò superfici bianche e lisce, finestre a nastro, tetti piatti, terrazze e balconi, prendendo ispirazione dall’architetto e designer tedesco, suo contemporaneo, Walter Gropius (1883-1969), e in particolare dall’edificio della scuola di design Bauhaus di Dessau, in Germania.

Biblioteca municipale di Vyborg

La commissione per la progettazione della Biblioteca Municipale di Viipuri -oggi la città russa Vyborg- arrivò grazie alla vittoria di un concorso per gli edifici pubblici nel 1927. Sebbene ci siano somiglianze con lo stile europeo, Alvar Aalto iniziò ad imprimere il suo personale stile, fatto di materiali naturali e forme irregolari. Organizzò l’interno della biblioteca secondo vari livelli. Nell’auditorium creò mobili in legno laminato curvato e un soffitto acustico ondulato di strisce di legno, in questo modo le calde texture del legno creavano una perfetta armonia con il bianco generale dell’edificio. Recuperò questo stile anche nel pavimento. Giocò con la luce e utilizzò colori scuri e rilassanti per i soffitti. La biblioteca fu costruita tra il 1930 e il 1935, anni in cui Alvar Aalto si affermò come uno dei migliori architetti moderni. Fu distrutta nel 1943 nella guerra russo-finlandese.

Biblioteca municipale di Vyborg By Ninaraas – Own work, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36341790

Alvar Aalto e le fiere mondiali del 1937 e del 1940

Come emerge dalla biografia, Alvar Aalto visse in un periodo di forte sviluppo in ambito sociale, culturale, ma soprattutto industriale e architettonico. Nel 1851 ci fu la prima esposizione universale a Londra, ma è in quella di Parigi nel 1937 e di New York City nel 1939-40 che il noto architetto e designer dalle forme organiche ebbe l’onore di progettare i padiglioni finlandesi, ricorrendo sempre al legno per la struttura e per gli effetti di superficie. Data la sua giovane età però il padiglione di Parigi non fu mai realizzato e ricevette numerose critiche dai capi dell’industria. A New York trovò una difficoltà nelle proporzioni di una stretta e alta cabina, in realtà è proprio grazie a questa che Alvar riuscì ad ottenere il massimo rendimento delle libere forme architettoniche. Inoltre nel 1938 si tenne al MoMA (Museum of Modern Art di New York City) una esposizione dei suoi mobili e fotografie dei suoi edifici.

Padiglione finlandese alla Biennale di Venezia By Jean-Pierre Dalbéra from Paris, France CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33557756

Nel 1956 realizzò anche il padiglione finlandese alla Biennale di Venezia.

Artek, icona del design dal 1935

Nel 1935 Alvar Aalto iniziò a produrre e commercializzare i suoi mobili, nacque così l’azienda Artek, “art and technology”, destinata a diventare grande icona di design. I suoi tre fidati soci erano la moglie Aino, Maire Gullichsen, moglie dell’industriale e collezionista d’arte Harry Gullichsen, e Nils-Gustav Hahl, storico d’arte. Sgabelli e tavoli, sedie e poltrone, il noto designer curava lui stesso il dettaglio di ogni prodotto, per questo aveva attorno a sè un gruppo di collaboratori molto ristretto di un massimo di otto architetti.

Tevagn di Alvar Aalto By Goteborgsauktionsverk – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10699405

L’ultima stagione

La seconda guerra mondiale e la perdita della moglie nel 1949 furono due eventi che segnarono la biografia di Alvar, il quale si trovò ad affrontare un periodo poco facile e poco produttivo.

Ma dopo il matrimonio con l’architetta Elissa Mäkiniemi, avvenuto il 4 ottobre 1952, per Aalto iniziò un nuovo capitolo ricco di progetti, idee e commissioni.

Grazie all’aiuto della sua nuova collaboratrice e moglie, il grande architetto finlandese realizzò opere maestose. Si ricordano il grattacielo Aalto-Hochhaus a Brema (1958), la chiesa di Santa Maria Assunta di Riola a Bologna (1966), il centro culturale a Siena, i piani generali dei college a Otaniemi (1949-55) e a Jyväskylä (1952-57) in Finlandia. Rivoluzionaria a livello globale fu la progettazione della fabbrica di cellulosa Sunila (1936-39, ampliata tra il 1951 e il 1954) che prevedeva anche alloggi per i lavoratori.

L’edificio che più mostra il raggiungimento di uno stile maturo è il Municipio di Säynätsalo (1949-1951), composto non solo da uffici comunali, ma anche negozi, appartamenti e una biblioteca. Si tratta di un complesso polifunzionale, realizzato attraverso forme semplici e materiali naturali della Finlandia, come i mattoni rossi, il legno e il rame.

Säynätsalo Town Hall Foto di Mariano Mantel via flickr.com

Nel corso della sua vita l’affermato architetto finlandese ricevette molti riconoscimenti a livello mondiale. Fu membro dal 1928 al 1956 del Congrès Internationaux d’Architecture Moderne. All’età di sessantacinque anni fu eletto presidente del Suomen Aketemia, l’Accademia di Finlandia. Nel 1957 ricevette la medaglia d’oro reale per l’architettura del Royal Institute of British Architects e nel 1963 la medaglia d’oro dell’American Institute of Architects.
Il suo ultimo progetto, risalente al 1975, fu per l’area universitaria di Reykjavik, in Islanda.
Morì a settantotto anni ad Helsinki l’11 maggio del 1976.

Stile

Tutti i suoi progetti ci mostrano come egli adottò uno stile del tutto personale, influenzato dalle esperienze che hanno segnato la sua biografia. Si allontanò dalla rigidità teorica, dai disegni rigorosamente geometrici, ed enfatizzò l’espressione della propria creatività e spontaneità attraverso forme curvilinee e complesse. Progettò fabbriche, chiese, grattacieli, mobili curando ogni singolo dettaglio e muovendosi fra astrattezza e naturalismo.
Il suo stile oscilla tra il romantico e il regionale, passando dal classicismo degli anni Venti, al funzionalismo, fino al modernismo dell’ultimo periodo. In particolare, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, costruiva i suoi modelli secondo forme svasate e diagonali, e volumi raggruppati e sovrapposti.
Il grande architetto concepì sempre i suoi progetti tenendo conto della stretta relazione tra edificio e ambiente attraverso piante aperte e linee e superfici ondulate.

Complessità e dinamismo costituiscono la sua impronta.

Alvar Aalto Museum

Alvar Aalto progettò ben quindici musei, ma tra questi solo tre furono costruiti: Kunsten Museo di arte moderna di Aalborg in Danimarca, il Museo della Finlandia centrale, e vicino a questo il Museo Alvar Aalto.

Museo di arte moderna di Aalborg Foto di seier+seier via flickr.com

In suo onore nella cittadina di Jyväskylä, in Finlandia, il 27 novembre 1967 fu inaugurato l’Alvar Aalto Museum. Qui vennero esposti tutti gli oggetti di design industriale, i progetti delle opere architettoniche, una galleria fotografica degli edifici realizzati dai primi anni Venti fino agli anni Settanta. Il grande architetto finlandese progettò tale museo seguendo le regole dell’architettura organica e creando spazi polifunzionali.

Attualmente è chiuso e lo sarà fino al 2023 per una ristrutturazione completa.

Nicoletta Totaro 

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