L’aloe aristata, o pianta della torcia, o aloe di pizzo, è una pianta di aloe nana, che si presenta sotto forma di numerose rosette, con spine bianche e foglie carnose. Appartiene al genere delle piante succulente, o grasse.
Grazie alle sua capacità di depurare l’aria circostante e produrre ossigeno è l’ideale per l’appartamento e l’ufficio.
Sommario dell’articolo:
- Caratteristiche e proprietà dell’aloe aristata
- Aloe aristata: cura e coltivazione
- La propagazione
- Il fiore dell’aloe aristata
- Malattie ed errori nella cura
Caratteristiche e proprietà dell’aloe aristata
L’aloe aristata o di pizzo (Lace Aloe) è una pianta di origine sudafricana, molto diffusa anche in Europa grazie alle sue capacità di adattarsi a ogni condizione e clima.
Appartenente alle Xanthorrhoeacee, è una pianta succulenta a bassa crescita, perfetta per arredare gli interni della propria casa.
Le sue foglie sono lanceolate e carnose, di un verde scuro, con spine bianche più piccole. La spina che dà il nome a questa specie di piante succulente è, per l’appunto, l’arista, morbida e filamentosa.
Una particolarità di questo tipo di pianta è che le sue spine formano delle rosette, dal diametro variabile ma all’incirca compreso fra i 10 o 15 centimetri e, durante la stagione invernale, queste si chiudono a palla.
Come altre varietà di Aloe, inoltre, la Lace è in grado di depurare l’ambiente, producendo ossigeno ed eliminando l’anidride carbonica, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno. Un’alternativa a piante con le stesse proprietà, ad esempio la Dracena e, tra le succulente, l’Opuntia.
Per questo motivo sono molto apprezzate e sempre più presenti in ambienti come le camere da letto, bagni o luoghi chiusi e frequentati come gli uffici.
Aloe aristata: cura e coltivazione
È una specie molto resistente e in grado di sopravvivere a condizioni diverse dal suo clima di origine, ma generalmente mal sopporta il freddo eccessivo e reagisce al meglio se le temperature si collocano intorno ai 20°, senza mai scendere sotto i 10°.
Luce
L’esposizione alla luce solare è di vitale importanza per ogni pianta, ma nel caso dell’aloe aristata è ancora maggiore la necessità di collocarla in una posizione che consenta di trarre una luce intensa in abbondanza.
Il modo ideale per garantire l’esposizione di cui ha bisogno, senza danneggiarla con un contatto troppo diretto con i raggi solari, è lasciarla nelle vicinanze di una finestra, possibilmente orientata a sud.
È in grado di tollerare condizioni semi-ombreggiate, ma non l’ombra completa. In questo caso, infatti, la pianta potrebbe subire i danni di un’umidità eccessiva, a partire dal marciume radicale.
Annaffiature e pulizia
La pianta di aloe di pizzo va idratata con parsimonia, per evitare di incorrere in un ristagno idrico che potrebbe risultare fatale alle sue radici.
Nella fase di crescita della pianta è consigliabile annaffiarla con frequenza maggiore, ma occorre prestare attenzione allo stato del terriccio. Se questo si mostra asciutto è possibile proseguire con le annaffiature, mentre se risulta ancora umido è preferibile evitare di dare ulteriore acqua.
Una delle proprietà più interessanti delle piante succulente, che le rende ottime come piante da appartamento, è proprio la loro caratteristica di immagazzinare acqua dalle foglie carnose. Questo che comporta di non dover dedicare troppe attenzioni alle operazioni di irrigazione.
Pulire le foglie con un panno umido è un’operazione consigliata, a cui è possibile dedicarsi anche una volta al mese.
Concimazione
Concimare le piante succulente, o grasse, come l’aloe aristata è una delle attenzioni che possiamo rivolgere alla pianta soprattutto nella sua fase di crescita.
Da una volta al mese, questa operazione può diradarsi fino a essere svolta una volta o due l’anno, in base alle esigenze della pianta.
Si utilizzano fertilizzanti ad hoc per le piante grasse, i più usati sono quelli in forma liquida, nei mesi compresi da aprile a settembre, per ottenere i risultati migliori.
Anche una parte organica è consigliata per questo tipo di piante, come ad esempio i fondi di caffè, che è possibile riciclare per il nutrimento dell’aloe aristata.
Il rinvaso
Essendo una pianta da coltivare e mantenere in vaso diventa necessario effettuare un rinvaso, sempre meglio durante la stagione primaverile. D’altra parte, essendo un tipo di pianta succulenta a bassa crescita, non si sviluppa che molto lentamente.
Il vaso nuovo dovrà essere maggiore rispetto a quello che si va a sostituire ed è importante calcolare la profondità giusta per le foglie e le radici, in modo da ostacolare l’insorgenza del marciume radicale a causa dell’umidità eccessiva.
La propagazione
La propagazione dell’aloe aristata avviene solitamente per talea, ma la pianta prolifera spontaneamente. L’aloe infatti forma dei germogli che possono essere staccati e piantati in altri vasi, come piante autonome.
La lunghezza dei germogli, per far sì che possano generare nuovi esemplari di aloe, dovrebbe aggirarsi almeno attorno ai 7-10 centimetri.
Inoltre, durante questa operazione, va considerato che i germogli non possono radicare in un clima troppo umido, per cui è opportuno non piantarli direttamente nel substrato ma fare in modo che possano respirare i tagli di rottura con la pianta madre e far sì che asciughino.
Un ultimo accorgimento riguarda le innaffiature: come nel caso della pianta madre è sempre consigliabile non esagerare con le quantità di acqua, ma aspettare che il terriccio sia asciutto prima di proseguire con le irrigazioni.
Il fiore dell’aloe aristata
La pianta fiorisce solitamente nella stagione autunnale, a partire da novembre, o in estate. I fiori che l’aloe produce sono molto colorati, tendenti alle sfumature tra l’arancione e il rosso, di varie tonalità, come il pesca durante l’estate.
La pianta della torcia, altro nome dell’aloe aristata, attira molte api con i suoi fiori e durante l’estate apprezza molto l’esposizione diretta al sole, almeno nelle ore più fresche, per agevolare una fioritura più sana e rigogliosa.
Malattie ed errori nella cura
Questa specie di aloe si distingue dalle altre piante da appartamento per l’alta resistenza a ogni tipo di malattia o parassiti, tuttavia vi sono alcuni potenziali rischi a cui può essere esposta. Complici alcune cattive abitudini o disattenzioni riguardanti la sua cura e coltivazione in vaso.
Foglie secche o ingiallite nell’aloe aristata indicano una mancanza di acqua nel primo caso o un ambiente non abbastanza umido nel secondo. È importante trovare una posizione in cui le necessità di luce e umidità siano ben equilibrate.
Un altro problema che potrebbe presentarsi a causa dall’ambiente, in questo caso troppo umido, sono i ragnetti rossi e le cocciniglie. Questi ultimi compaiono se la pianta è stata collocata in un luogo troppo freddo, solitamente sotto i 10 gradi.Lo stesso per quanto riguarda il marciume radicale, che può andare a intaccare le radici dell’aloe di pizzo in caso di habitat troppo umido.
Il livello di umidità si può capire anche solo guardando lo stato del terriccio. Se questo si presenta sempre bagnato allora è probabile che l’ambiente sia troppo umido per la salute della pianta.Fra i parassiti che possono attaccare la pianta i più pericolosi sono quelli farinosi e l’insetto della scala. Si infiltrano tra le foglie e le radici, soprattutto durante la stagione invernale, periodo in cui l’aloe si dimostra più vulnerabile.
Un modo per scovare la presenza o meno di parassiti è quello di osservare bene le foglie che non avranno più un colore uniforme ma saranno colpite da piccole macchie bianche o tendenti al giallo.
Una volta identificato il problema, dalle foglie avvizzite a quelle con macchie, è possibile correre ai ripari. L’utilizzo di prodotti ad hoc e trattamenti specifici durante tutto l’anno aiutano a prevenire le malattie cui l’aloe può essere esposta.