Un viaggio, fatto di parole e immagini fotografiche tra gli alberi secolari. È questo il tema di Vite di Alberi Straordinari di Zora del Buono per Aboca Edizioni. L’autrice è un architetto che vive a Berlino ed è nata in Puglia. Indelebili quindi le emozioni legate al ricordo degli olivi che hanno popolato la sua infanzia. E che poi si sono trasformate in un senso di rispetto solenne rivolto soprattutto agli alberi secolari, centenari e millenari. Di fronte alla cui persistenza l’uomo scompare.
Animata da un profondo desiderio di scoperta, unito allo studio della botanica, Zora del Buono ha deciso di viaggiare per un anno intero tra l’Europa e l’America del Nord per visitare gli alberi secolari di quelle zone. Con la sua Rolleiflex analogica, ha reso omaggio a 14 esemplari straordinari, raccontando aneddoti, suggestioni, storie ambientate attorno a loro nel corso del tempo.
Come quella del tasso di Ankerwycke, un albero alto quasi 15 metri e largo ben 9, sotto al quale fu siglata la Magna Charta, e che fu teatro degli incontri romantici tra Enrico VIII e Anna Bolena. O dell’Hiroshima Survivor, un bonsai di pino bianco giapponese (Pinus parviflora) sopravvissuto alla bomba atomica e che oggi si trova a Washington.
E ancora di Dicke Marie, “Maria la grassa”, una quercia di quasi 900 anni che fu ammirata dal giovane Goethe e dai fratelli Humboldt. O di Pando, forse il più antico essere vivente del pianeta, un insieme di 47.000 pioppi tremuli, tutti cloni dell’albero originale, la cui età stimata è di 80.000 anni.
Tra le vicende portata alla luce da Zora del Buono ve ne sono di incredibili, di tragiche e di romantiche, come quella della coppia di cipressi calvi formata da Senator e Lady Liberty. La seconda, una “giovane” di 2000 anni, rimasta sola dopo la morte di Senator, che, dopo oltre 3.000 anni di vita, nel 2012 bruciò in pochi minuti.
Inusuale è anche la storia della farnia di Allouville-Bellefosse, in Francia, una quercia che oggi ha circa 1200 anni, all’interno della quale un parroco e un abate alla fine del 1600 ebbero l’idea di costruire una cappella e una cella di clausura. Scampato per miracolo alla furia antireligiosa della Rivoluzione Francese, la farnia è sopravvissuta anche a una recente minaccia di abbattimento alla fine degli anni 80.
Nel racconto di Zora del Buono trova spazio anche una storia italiana, quella del Castagno dei Cento Cavalli, che si trova nel Parco dell’Etna, in Sicilia. Al centro degli eventi di una leggendaria notte di tempesta quando cento cavalieri e i loro cavalli trovarono riparo sotto questo gigantesco albero. Pare sia quello che ha il tronco più imponente al mondo, con un diametro di circa 58 metri.
Queste sono solo alcune delle tante storie raccontate dall’autrice. Che con il suo sguardo attento e curioso accompagna il lettore tra luoghi impervi e mete irraggiungibili. Ammirando la straordinaria resilienza di pini, tigli, sequoie, abeti, e sperimentando la fragilità dell’animo umano che ammutolisce, inerme, a confronto con la potenza e la maestosità della natura.
Scheda libro
Titolo: Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo
Autore: Zora del Buono
Casa editrice: Aboca Edizioni
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