Agavi, interessanti per forma e foglie, producono fiori dallo stelo lunghissimo e così particolari che vale la pena aspettarli. L’approccio al genere Agave la dice lunga sull’attenzione botanica che ognuno possiede. Dividerà fin da subito chi coltiverà una pianta, anche per decenni vista la longevità, senza saperne nulla o quasi, da chi saprà notare differenze, talvolta poco più che percettibili, che rendono solo quella una pianta speciale.

Agavi, la contraddizione di una bellezza

Un’agave è un connubio fra la bellezza da esibire e il ritrarsi da questa: tra la ricchezza delle foglie carnose e succulente, della curvatura sinuosa che possono assumere certe agavi grigie di grandi dimensioni, della cuticola setosa rivestita di cera e piacevole al tatto, e la necessità di difendersi tenendo il mondo fuori, grazie alle spine. Le agavi, così seducenti da farci apparire anche una spina come una qualità, sono miracoli nati in ambienti difficili: nelle zone desertiche che uniscono Nord e Centro America, o nei Caraibi, anche se per tutti la loro patria d’elezione, cara anche all’iconografia del cinema americano ai tempi della miglior Hollywood in cinemascope, resta il Messico.

Agavi, un genere armato

Potremo definirlo un genere armato, che negando se stesso diviene elegante e seducente come fosse un fiore, nel caso di Agave attenuata, o facendosi disegno geometrico è così perfetto da sembrare l’opera di un gioielliere, pensando ad Agave victoriae-reginae, e proprio perché diviene il suo opposto ci affascina ancora di più. Il genere Agave riunisce una gran quantità di specie, oltre 280, succulente e dal portamento a rosetta con fusto breve, in genere non visibile perché nascosto dall’inserzione delle foglie. Queste ultime hanno  forma diversa, spesso allungata, e sono caratterizzate da spina terminale legnosa e spesso da spine laterali, con nervature parallele fibrose utilizzate anche per la produzione di cordami.

La fioritura delle agavi

La fioritura delle agavi ha un fascino innegabile: dopo aver prodotto dal centro della rosetta uno scapo fiorifero legnoso che si eleva velocemente e porterà fiori dal bianco al giallo al rosso, la pianta nella maggior parte dei casi muore. Un tempo si riteneva che questo processo richiedesse un secolo, da qui il nome popolare inglese di century plant dato all’agave, mentre oggi sappiamo che è regolato dalla maturazione del singolo soggetto; a seconda delle condizioni ambientali e trofiche può richiedere da dieci a cinquanta anni. Nel frattempo, attendendo questo evento eccezionale che potrebbe non verificarsi mai, le agavi potranno essere riprodotte separando i polloni basali, in alcuni casi numerosissimi, e quelli radicali. Anna Asseretto di AGSanremo – Cactus e Succulente ha scelto per i lettori di Villegiardini 16 agavi da non perdere.

Anna Asseretto e AG Sanremo

AG Sanremo festeggia 50 anni. Un bel traguardo per un’azienda vivaistica che, nelle mani di Anna Asseretto, è passata da vivaio di famiglia a una vera e propria impresa specializzata nella coltivazione di cactus e succulente. Tre ettari di terreno, tra serre e ombrai di piante in uno straordinario ventaglio di colori: dalle più comuni a quelle da collezione e agli esemplari da interno ed esterno.  Anna e il suo team consigliano la loro clientela su come trasformare gli spazi aperti, terrazzi o giardini, in luoghi speciali dove potersi rilassare.

agsanremo.it

 

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