La collezione Remasters di Acerbis è una caccia miracolosa negli archivi della storica azienda bergamasca. Il brand ha deciso di guardare nel passato per ridare vita e una collocazione contemporanea a undici oggetti disegnati tra gli anni Settanta e gli anni Novanta da grandi designer italiani. E guardare oggi questi pezzi, che nascono soprattutto dalla competenza produttiva di Acerbis per esaltare materiali e lavorazioni artigianali, è come scorrere un catalogo ragionato degli ultimi cinquant’anni di design italiano.
Francesco Meda e David Lopez Quincoces, i giovani art director di Acerbis, hanno fatto un lavoro accorto e sensato di attualizzazione. A volte operando sulle proporzioni, altre rivedendo i colori e altre ancora tornando ai disegni dell’archivio per avvicinarsi sempre di più all’idea originale dei singoli designer. “Questi pezzi narrano una storia importante dal valore intrinsecamente prezioso per coloro che comprendono l’aspetto narrativo del design”, spiegano gli art director. Nel 2021 al catalogo Remasters si sono aggiunti tre nuovi pezzi: Creso, Serenissimo e Florian. Il primo disegnato da Lella e Massimo Vignelli, il secondo dal duo insieme a David Law, il terzo da Vico Magistretti. Per presentarli al pubblico Acerbis ha scelto uno scenario d’eccezione: Villa Necchi-Campiglio a Milano. L’architettura è un gioiello del FAI, Fondo Ambiente Italiano, che risale agli anni Trenta, progettata da Antonio Portaluppi su commissione di Gigina e Nedda Campiglio e da Angelo Campiglio: un intervento molto moderno per l’epoca. Tutto il piano terra è composto da una successione di ambienti ampi, che includono anche una biblioteca e un fumoir, che si aprono su un rigoglioso giardino nel centro di Milano. Questo contesto scenografico e fortemente caratterizzato dallo stile inconfondibile di Portaluppi è stata una cornice perfetta per la presentazione della collezione Remasters.
I pezzi scelti per l’ambientazione milanese sono scultorei, coraggiosi. C’è la cassettiera Storet di Nanda Vigo, riproposta in una palette aggiornata e con un’ampia gamma di dimensioni. Il divano modulare Life di Roberto Monsani è stato rielaborato nella sua struttura originaria da plexiglas a legno curvato per soddisfare le preferenze sui materiali e sull’ambiente della nostra epoca. Il tavolino Menhir, disegnato da Giotto Stoppino e Lodovico Acerbis, riemerge in nuove altezze, una base in marmo e un piano in noce e metallo al posto dell’originale in vetro. Soprattutto le novità rappresentano una scelta molto evocativa. I due tavoli di Lella e Massimo Vignelli sono una sfida produttiva e scelte formali fuori dal comune.
E soprattutto c’è Florian, una riedizione che è anche un grande omaggio all’architetto e designer Vico Magistretti. Il tavolino da servizio pieghevole in legno di frassino è stato migliorato con grande attenzione da Francesco Meda e David Lopez Quincoces. Il meccanismo che regola apertura e chiusura è stato riprogettato. E i colori scelti rafforzano l’impatto grafico: rosso mattone, senape, verde abete.