Moda anni 20, spazio a gioielli e accessori
La mostra dedicherà ampio spazio alla gioelleria, con una ricca selezione curata da Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, e agli accessori, selezionati dallo storico della Moda Samuele Magri.
Se gli anni Venti sono stati ruggenti e scintillanti è stato infatti anche grazie a gioielli e accessori luminosi e colorati, realizzati nei più diversi materiali. Dai diamanti all’oro, con una predilezione per quello bianco, dagli strass ai cristalli di vetro, dalle perle di vetro colorate all’onice nero passando per i vari materiali plastici come la celluloide e la bachelite.
Le linee e i decori erano fortemente geometrici. Nappe e pendenti di ogni forma, lunghezza e materiale pendevano da lunghissimi sautoir. Un modello di collana allora in voga che poteva arrivare anche a 120 cm e di cui venivano prodotti vari modelli. I più noto, quelli a sciarpetta, a cravattina e infine a collana tradizionale. Da portare anche girata più volte attorno al collo o indossata di traverso sul busto.
Il pendente poteva cadere sul davanti – non a caso il poeta Gabriele D’Annunzio le aveva ribattezzate “collane ombelicali” facendone un dono ricorrente per le sue amanti – oppure sulla schiena, esaltando lo scollo scapolare degli abiti da sera.
In mostra anche alcuni disegni originali per spille realizzati dai famosi gioiellieri milanesi Giacomo e Alfredo Ravasco che tra i primi hanno portato lo stile Déco nell’oreficeria italiana.
Anche i bracciali sono stati grandi protagonisti della moda anni 20. Snodabili a catena oppure rigidi ma sempre illuminati da diamanti o strass e con una predilezione per i metalli bianchi come il platino, l’oro bianco e l’argento. Mistinguett, la famosa cantante e ballerina del Moulin Rouge e del Casino de Paris negli anni ’20 e ‘30, era un’amante dei gioielli e soprattutto dei bracciali scintillanti che indossava in gran numero su entrambe le braccia facendoli diventare un vero e proprio elemento di riconoscimento del suo stile.
Gli orecchini erano portati con un pendente a goccia, liscio o sfaccettato ed erano tanto lunghi che arrivavano a toccare le spalle. Per questo motivo nei giornali di moda dell’epoca era ricorrente la domanda: “quanto ancora si possano allungare?!”
Gioielli indispensabili per le serate eleganti e le notti danzanti erano considerate anche le fibbie da scarpa e da cintura in argento, acciaio sfaccettato, metallo bianco e strass. Ma anche le montature delle borsette, veri e propri capolavori di oreficeria con pietre dure e raffinati trafori oppure con paste di vetro e incisioni, in argento e argento dorato.
Negli anni 20 Venezia e la Boemia (dal 1918 rinominata Cecoslovacchia) furono i principali distretti produttivi di bijoux in vetro. Se la Cecoslovacchia aveva il primato di bellissimi cristalli di vetro sfaccettati, a Venezia si creavano magnifiche perle in vetro murrino millefiori, oppure a lume fiorate o con disegni dalle forme scherzose. Come i riccetti “tirabaci” delle nuove acconciature alla garconne.
INFORMAZIONI
Data : dal 3 ottobre
all’11 ottobre
Luogo: Fiere di Parma
Viale delle Esposizioni 393/a
Parma
Orari: dalle 10 alle 19