Nel centro di Lecce, Paola Pellicano Guarini, Duchessa di Poggiardo, apre le porte di Palazzo Palmieri che fra gli ospiti famosi conta due re di Napoli, Giuseppe Napoleone Bonaparte e Gioacchino Murat
Palazzo Palmieri, nel centro di Lecce, ha un magnifico cortile, delle scale imponenti, un giardino con un ipogeo messapico del I millennio a.C. di rara bellezza e, ultimo ma non meno importante, una gentilissima ed elegante padrona di casa, Paola Pellicano Guarini, duchessa di Poggiardo. Nella grande sala d’ingresso colpiscono il bel pavimento ottocentesco in mosaico, e sul leggio, fra le due panche di legno, il volto severo di Paolo IV. “È un antenato della famiglia di mia madre, che era una Carafa d’Andria; veniva chiamato “Il turpe”, perché intransigente e severissimo. Non favorì i nipoti, com’era d’uso all’epoca, ma li fece imprigionare a Castel Gandolfo per le loro malefatte”, racconta. Palazzo Palmieri, che risale al 500, risente della fioritura del barocco leccese di fine 600 e della raffinata moda settecentesca dettata dalla capitale del Regno, Napoli, che, all’epoca, era una delle città più ricche ed eleganti d’Europa. Nel salone giallo le decorazioni delle volte come i mobili riportano all’Età dei Lumi. Il Palazzo ha ospitato nei secoli tanti personaggi famosi: fra questi, due d’Oltralpe; Giuseppe Napoleone Bonaparte, fratello di Napoleone nel 1807 e Gioacchino Murat nel 1813. “Per sistemare degnamente il baldacchino di Giuseppe Napoleone fu costruito il salotto con le colonne”, racconta Paola. “Murat lasciò in ricordo la sua firma su uno specchio del salotto”. Quando Paola Guarini, appena sposata con il duca Carlo arrivò da Roma in Puglia, ricevette una gradita sorpresa. “Dovevamo andare a Scorrano, dove viveva la famiglia. Arrivati a Bari mio marito, con mio stupore, si fermò in un albergo, spiegandomi che eravamo attesi la mattina seguente alle ore 10”, continua. “Appena arrivati fummo fermati dalla banda del paese, dal parroco e dai comunicandi in festa. Giovane e ignara dell’accoglienza riservatami, vestita con una gonna di jeans e una blusa gialla, mi avviai nella hall dove mia suocera schierata con tutta la servitù, mi stava aspettando. Un’emozione”. Paola, che ha vissuto con i figli per lungo tempo a Roma, è tornata a Lecce per desiderio del marito. “Carlo era un uomo eccellente, colto ed educato, aveva studiato a Mondragone, amava la musica e i libri. Voleva che mi affezionassi a Palazzo Palmieri”, spiega. “E così è stato. Qui vivo benissimo. Lecce è una città riservata e piacevole; ogni mattina quando esco a passeggiare con il mio cane rimango ancora incantata dalle luci e dalla sua bellezza”.