TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI ALESSANDRO BELGIOJOSO

Atmosfera di charme in casa “Bea” dimora semplice ed elegante, racchiusa da un giardino sapiente e affacciata sul mare del borgo ligure più famoso del mondo

Una vista privilegiata su Portofino, un giardino rispettoso della storia e della tradizione del luogo, una casa di famiglia intima e accogliente. Queste, riassunte in breve, le caratteristiche salienti della bella proprietà che guarda il mare e il borgo più declamato di tutta la Liguria. Racconta la padrona di casa: “Furono i miei suoceri ad acquistarla negli anni 40. La videro e se ne innamorarono. Loro avevano sette figli, numerosi nipoti e cugini e andavano in vacanza in una grande casa a Levanto. La casa di Portofino diventò il loro rifugio, dove si recavano quando cercavano pace e intimità”. In origine era una casa di contadini, la stalla al piano terra, una scala esterna che portava all’abitazione al primo piano; e sulle fasce l’orto, e le classiche, antiche coltivazioni liguri: vigna, pitosforo, ulivi e cipressi. Le ristrutturazioni che si sono succedute negli anni hanno avuto sempre un medesimo intento, quello di mantenere intatta l’anima del posto, di costruire un luogo intimo dove vivere in armonia e semplicità. I volumi esterni sono rimasti gli stessi, gli interni ridisegnati. Nell’ultimo intervento, gli spazi sono stati adattati alle esigenze della famiglia che cresceva dall’amica Natalia Bianchi, architetto, che ha recuperato spazi da tempo non utilizzati, ha ristrutturato e arredato gli interni con eleganza e funzionalità in sintonia con lo spirito del luogo. “L’arredamento è semplice, senza nessuna pretesa di modernità e design. Con mio marito Carlo, che adorava questo luogo, venivamo anche in inverno. Cinquanta gradini e si arriva sul molo, immersi nell’atmosfera del paese molto piacevole fuori stagione”, spiega la signora. Amata e accudita con amore, la dimora ha conservato un’atmosfera di charme.
Marco Bay, architetto di giardini che negli ultimi anni ha curato la sistemazione del verde, racconta: “Conosco la padrona di casa. Ho lavorato, felicemente, al suo giardino segreto in città. A Portofino il mio intervento si è limitato al rispetto delle preesistenze, caratterizzato da un bellissimo sistema di pergole di castagno con uva fragola e glicini e dalle collezioni di rose e ortensie piantate da Carlo”. Marco ha fatto ordine, completando le bordure, il patio e le terrazze con vasi, piante profumate e fiorite tutta l’estate della tradizione ligure: mirti, gardenie, gelsomini di ogni varietà. Oggi la casa porta il nome della giovane nipote della capostite, “Bea”, cresciuta nella dolce atmosfera della dimora di famiglia. Che racconta: “Il mio grande desiderio è quello di trasmettere ai miei bambini l’amore per questo luogo magico e incantato tanto amato dai miei genitori e dai miei nonni”.