Nel centro di Mantova, Monica e Pier Luigi Gibelli hanno dato nuova vita al Palazzo di famiglia che accoglie le loro collezioni di arte moderna e di foto
Le prime notizie ufficiali risalgono al 1700, riportate dal catasto voluto da Maria Teresa d’Austria. Ma il Palazzo è molto più antico. Si affaccia in una via del centro di Mantova, città bellissima e laboriosa, con un grande portone di legno, varcato il quale, gli ambienti si dilatano rivelando un giardino chiuso fra le mura, con un antico pozzo, un forno a legna, un piccolo orto e uno spazio per mangiare all’aperto. Monica e Pier Luigi Gibelli hanno ristrutturato l’immobile di famiglia e adattato il piano nobile dove vivono con le due figlie adolescenti. “Era l’abitazione dei miei suoceri. Gli spazi erano molto ampi e gli interni arredati secondo la moda di un tempo, quando per gli immobili d’epoca si preferivano mobili e stoffe di un certo peso, come velluti e damaschi”, racconta la padrona di casa. “Il mio desiderio era rendere gli interni vivibili e confortevoli, senza togliere niente all’anima della casa”. Leggerezza e recupero: con questi intenti Monica si è messa al lavoro. I pesanti tendaggi sono stati sostituiti con il lino, i vecchi divani di velluto con modelli più moderni e stoffe più “fresche”. Le vecchie carte da parati sono state rimosse e le pareti dipinte con tonalità chiare, come verde acqua e grigio. “Tutti i soffitti, alti e preziosi, sono stati restaurati. La camera da letto, affrescata e molto ampia, mancava di intimità. Così, senza intervenire strutturalmente, le dimensioni sono state ridotte da una grande testata del letto che divide lo spazio”. Nella casa ristrutturata hanno trovato sistemazione le collezioni di arte contemporanea dei padroni di casa, fino ad allora riposte in magazzino. “È una passione che coltiviamo con grande piacere. La collezione di foto, che continuiamo a incrementare, non ha un tema preciso. Ogni pezzo viene scelto secondo l’intensità e l’emozione che trasmette lo scatto”, spiega Monica. “Averle esposte alle pareti è stato un modo per stabilire un contatto ancora più stretto con la casa”. La cucina, ampia e spaziosa, è stata realizzata da Bulthaup; i fuochi Guggenau, il forno Wolf, (multifunzionale e ventilato, perfetto per i dolci, spiega), una vecchia affettatrice del Nord Europa con il piedistallo, tante casseruole di rame stagnato comprate ad Arles e una nutrita schiera di libri di cucina rivelano l’abilità di Monica in cucina. La sua Bibbia? “Le quattro stagioni in cucina, scritto da Anna Toffoletto, una persona deliziosa, una cuoca raffinata, anima del club milanese Il Fornello. Per me un mito”.
ANTENNE
Cotto d’autore
Una scalinata imponente porta al piano nobile dove Monica e Pier Luigi Gibelli abitano con le due figlie. “Le pareti sono interamente decorate con affreschi che risalgono al XVIII secolo”, racconta il padrone di casa. “Sono molto affezionato a questo luogo dove ho passato la mia gioventù. Adesso, dopo la ristrutturazione, il rapporto è più intenso perché vi hanno trovato spazio le collezioni d’arte e i ricordi che ho accumulato da adulto”. I pavimenti del Palazzo in cotto antico sono fatti a mano. Nella foto a sinistra, i mattoni, di forma quadra hanno colori rosa e rosso contrastanti; in basso, a sinistra, composizione di rombi neri e rettangoli grigi per il piano terra. A Mantova il cotto vanta una lunga tradizione. Tra le fornaci che lavorano seguendo le fasi di lavoro artigianale, una delle più note è Polirone, che di recente ha lavorato per la Camera degli sposi del Mantegna nel Castello di San Giorgio, a Mantova. Fornace Polirone, Borgoforte (MN), polirone.com
I gioielli di Mantova
Un lavoro lungo e laborioso che ha dato i risultati sperati. Grazie anche allo studio di architettura Benedini & Partners che ha ridisegnato la scala interna e fornito consulenze in corso d’opera. “Avevo bisogno di conquistare la casa e sentirla più mia, di rendere gli spazi più funzionali, di esporvi gli oggetti che con Pier Luigi abbiamo raccolto durante i viaggi in tutta Europa e che continuiamo a collezionare”, spiega Monica. Ama vivere a Mantova città bellissima ricca di monumenti e opere d’arte. “Il Teatro Bibiena, la Chiesa Palatina di Santa Barbara, l’antico Santuario sul lago di Santa Maria delle Grazie sono solo alcuni dei gioielli. È incantevole la vista dal ponte di San Giorgio, al tramonto”. Nel giardino interno, racchiuso fra le mura, tra piante
e fiori, ha trovato spazio l’orto. La zucca mantovana è tra le verdure coltivate. Nella foto in alto, a sinistra, un espositore pubblicitario in cotto (Rossi); a fianco, orcio in terracotta “Reptile reunion vase” di Frances Lansing.