Situata in una zona residenziale della città di Parma, la casa è il frutto della collaborazione tra l’Architetto Erika Caggiati che ha curato e seguito la ristrutturazione, con l’arredatrice Francesca Gatti di Danord per le scelte degli arredi interni.
Il Progetto: L’esterno e l’interno
Per l’intervento sulla parte esterna si è scelto di conservare gli elementi che caratterizzano le tipiche case degli anni ’40 della zona, a parte una rilettura dei colori della facciata
e l’inserimento di due pergole in ferro realizzate su disegno ; mentre l’interno è
stato completamente reinterpretato.
Non più la suddivisione in piccole stanze, ma l’apertura in spazi più liberi e ampi,
giocando il più possibile con la luce, enfatizzando anche la scelta di colori chiari
per le pareti, e con la volontà di aprire nuove prospettive sul verde.
All’interno di questo nuovo spazio, la creazione di due fulcri principali: l’elemento
camino bi-facciale, che mette in comunicazione i due living, e l’elemento scala , a
tutta altezza.
La tradizionale scala in muratura è stata infatti demolita, e nel vano che si è
ottenuto è stata posizionata una struttura in ferro con la funzione di scala – libreria ,
sviluppata in verticale che unisce, per ben sette metri di altezza, i due piani.
L’amore per il design e la pittura del Novecento, è il filo conduttore nella scelta
degli oggetti, delle opere d’arte , dell’arredamento e dell’illuminazione interna.
Nel living e nella zona pranzo, trovano infatti la giusta collocazione mobili originali
d’epoca della tradizione scandinava, firmati da architetti come Hans Wegner,
Borge Mogensen, Niels O. Moller.
L’interpretazione moderna e sobria dei tessuti è stata ottenuta grazie ad una
selezione dei prodotti della ditta danese Kvadrat.
I tappeti, come i quadri, portano firme di importanti esponenti dell’arte del
Novecento italiano.
Trovano inoltre equilibrio perfetto luci storiche ed iconiche ( F.L. Wright, Jean
Prouvè, Gio Ponti, Achille Castiglioni e Bruno Munari ), affiancate a quelle di
nuova produzione della ditta italiana Davide Groppi.
Il risultato finale di questi ambienti, dove convivono mondi e culture differenti, ma
uniti da un’anima autentica e coerente, è di grande personalità e unicità.
Così come ogni progetto dovrebbe essere, l’espressione di chi lo abita.
Scheda tecnica Danord
Progetto a cura dell’Arch. Erika Caggiati in collaborazione con Francesca Gatti – DANORD–
Fotografie Diego Cuoghi
Illuminazione Davide Groppi
BRAND: Arredo Danord- Design Scandinavo
Porro-mobile tv e mensole
Kartell-carrello battista,sedie stanza giochi
Flou-due sedie bianche ingresso,letto camera Antonio
Ethnicraft-scrivanie e comodini camere bimbi ,arredo studio
Ferm living-tavolini d appoggio salotto e fioriere
Neptune -cucina
B &b-2 poltrone in acciaio studio
Molteni -tavolo less
Zanotta -Mezzadro – sedie Lia
Venini- scultura palle di vetro in soggiorno
Skagerak-Sgabello disimpegno camere
Il Giaggiolo – tavoli/sedie/panca giardino
Materiali
Mutina: Rivestimento/pavimento bagni/camino e taverna
Farrow and Ball: tinteggi facciata esterna e interni
Kerakoll: resine bagni /soggiorno/camera/ascensore
Lualdi: porte rasomuro
Stuv: camino
Flaminia/Rexa /Cielo sanitari e lavabo
Rubinetteria: Fantini
Luci: Davide Groppi
Studio Caggiati Paini Architetti
Erika Caggiati architetto, si laurea al Politecnico di Milano nel 1996. Dopo alcuni anni di esperienza in Spagna ed in importanti studi nella sua città, Parma, apre con il collega Davide Paini, lo studio cpa architetti.
Ai primi lavori di ristrutturazione di appartamenti e palazzi storici, seguono lavori a più ampia scala di grandi complessi residenziali, senza abbandonare mai la prima passione, quella dell’architettura d’interni e del design.
L’ispirazione arriva dai maestri dell’architettura e del design nordico. L’obiettivo è quello di ridurre la complessità di un progetto in una sintesi che renda semplice ogni gesto progettuale radicato al territorio, ricco di dettagli che insieme alla luce naturale e ove possibile al verde, lo rendano unico.
Un ‘architettura non precostituita, fuori dalle mode, che mette al centro il fruitore finale facendolo diventare il vero protagonista, per riuscire a creare il luogo dove farlo “ stare bene “