Adagiata su un declivio tra le caratteristiche insenature che di specchiano sul mare della Costa Azzurra, Villa Lea è una dimora da sogno, progettata da Massimo e Marco Donizelli di Studiodonizelli per una coppia italiana che ha deciso di stabilire la propria residenza principale in questo angolo di “paradiso”, in prossimità di Montecarlo.
Immersa in un parco di 4.500 metri quadrati, la villa è incastonata sugli incavi naturali di un grande sperone di roccia, che entra ed esce, in diversi punti, dall’involucro architettonico. Questa particolare conformazione del terreno ha costituito ovviamente un vincolo con il quale gli architetti si sono da subito dovuti confrontare ma che, anziché costituire un limite, è stato interpretato come un elemento, unico e distintivo, da esaltare, anche in virtù del suo indubbio fascino naturale. Lasciata a vista, questa grande roccia di puddinga, con le sue forme irregolari e la tessitura, ruvida e naturale della superficie, crea un interessante effetto di contrasto con le linee geometriche del volume rigorosamente geometrico dell’architettura, oltre a caratterizzare diversi ambienti negli interni della casa. “Siamo in una zona molto ricca di ville di prestigio e con un patrimonio naturale molto importante”, spiega Massimo Donizelli, architetto. In accordo con i proprietari, con i quali in passato avevamo già lavorato, e in risposta ai vincoli imposti dalla sovraintendenza, abbiamo cercato di armonizzare nel miglior modo possibile la villa con il contesto, naturale e architettonico nel quale è inserita”. Per questo motivo l’architettura è squadrata, come quasi tutte le nuove costruzioni in questa zona, spesso ispirate ai principi compositivi di Le Corbusier, che qui ha vissuto esercitando una significativa influenza sul linguaggio architettonico contemporaneo del territorio. Lo stesso discorso vale per la scelta dei materiali, come i marmi in facciata e nella pavimentazione, scelti per legarsi armonicamente ai colori della puddinga e della montagna.
“Dal punto di vista dello studio del layout distributivo degli interni, la sfida è stata invece quella di dover lavorare su una superficie molto ampia, di circa 600 metri quadrati, che i clienti hanno chiesto di utilizzare interamente, senza lasciare spazi inutilizzati, per rispondere in maniera mirata alle esigenze del loro stile di vita”.
L’accesso alla villa è situato al livello più alto, corrispondente piano strada, e, tramite un’ascensore panoramico o un ampia scala in travertino alabastrino spazzolato, si raggiungono gli altri livelli della casa. Al primo piano gli architetti hanno previsto un grande soggiorno suddiviso in due ambienti separati da un portale scorrevole in vetro: il primo ospita tre divani e il grande tavolo da pranzo, il secondo l’isola della cucina di rappresentanza realizzata in pietra sinterizzata e marmo arabescato orobico e, più nascosta, una cucina più operativa dotata di attrezzature professionali nella quale i proprietari condividono momenti conviviali con gli ospiti all’insegna della buona cucina. Questo ambiente si apre al grande terrazzo attrezzato con area dining e, sul lato che immette al giardino, di un salottino da esterni parzialmente coperto dal terrazzo soprastante e da un caratteristico brise soleil che difende dai raggi diretti del sole nelle ore calde. La zona notte, al piano superiore, è costituita da un’unica grande camera da letto di 150 metri quadrati, con annesse due sale da bagno, una per il marito, l’altra per la moglie e, seguendo la stessa logica due dressing room, oltre a un piccolo studio.
Al livello più basso, complanare a quello della piscina, sono state predisposte due camere per gli ospiti con sala da bagno en suite e dressing room; sala cinema arredata con un grande divano e una parete attrezzata con televisore 80 pollici, impianto HI FI, Home Theatre; SPA attrezzata con minipiscina, hammam, doccia emozionale, zona relax con due comode poltrone sdraio; palestra e sala pilates che comunica con la pool house con ampio serramento a scomparsa di sei metri che immette, all’esterno, sulla piscina a sfioro con angolo idromassaggio che sembra fondersi con l’orizzonte del mare. “Abbiamo voluto realizzare la vasca con fondo scuro, in pietra sinterizzata Lapitec che, riflettendo il colore del cielo crea un suggestivo effetto di continuità cromatica tra la piscina e il mare”. Il bordo vasca è stato realizzato con una pavimentazione in doghe di travertino alabastrino spazzolato di tre larghezze differenti posate a correre. Una soluzione che conferisce alla pavimentazione un effetto di omogeneità e continuità. La zona piscina termina con una “cousine d’eté” protetta dal caratteristico brise soleil utilizzato sui terrazzi della villa e attrezzata con forno a legna, barbecue e un ampio tavolo da pranzo.
Il vasto parco è stato progettato dalla paesaggista Francesca Benza come un percorso panoramico che si snoda a partire dal terrazzamento sottostante la villa, in cui si trova la piscina, attraverso diversi e sorprendenti elementi scenografici: dal laghetto artificiale con pesci alle zone rocciose, fino ad arrivare a un piccolo ponte che conduce a due villette dotate di una piccola piscina, utilizzate come guest house e residenza del guardiano.
“Il giardino era chiuso, angusto, quindi il mio intervento è stato orientato alla creazione di spazi ad ampio respiro e all’apertura di nuove prospettive”, spiega la progettista, “a partire dall’ampio prato nell’area piscina per arrivare a coinvolgere tutta l’area verde che circonda la villa. Buona parte della vegetazione era già esistente e il mio lavoro di razionalizzazione e composizione è stato sempre in stretta collaborazione con i proprietari, grandi appassionati di verde, con i quali abbiamo scelto tutte le piante da aggiungere. Gli scenari rocciosi che punteggiano il giardino sono stati realizzati riposizionando grandi frammenti di puddinga che abbiamo trovato nel terreno durante i lavori di scavo”.
TESTO di LUIGI DE CARI
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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