Brunnera macrophylla è un’erbacea perenne a fioritura primaverile davvero molto interessante. Il suo fogliame è alquanto decorativo, specialmente nelle cultivar, poiché riesce a valorizzare le zone in ombra-mezz’ombra del giardino con le sue foglie dal disegno particolare e davvero luminose. Invero, anche la fioritura è piacevole perchè ingentilisce angoli che solitamente faticano ad essere messi in risalto. Inoltre, il valore aggiunto di Brunnera macrophylla è che non richiede alcuna cura.
Origini e nomenclatura di Brunnera macrophylla
Proviene dalle aree boscose dell’Europa dell’est e da alcune parti della Siberia e dell’Asia. È stata introdotta nei giardini europei intorno all’800 ma si è diffuso il suo utilizzo solo nella seconda metà del 900.
L’epiteto generico della pianta si deve a Samuel Brunner, medico, naturalista e botanico svizzero. Quello specifico, invece, dal greco macròs (lungo, grande) e fiùllon (foglia).
Brunnera macrophylla, conoscerla un po’
Appartiene alla famiglia delle Boraginaceae, è una rizomatosa e si sviluppa ad un’altezza di circa 45-60 centimetri al massimo, a seconda della specie e delle cultivar. Il genere Brunnera comprende tre specie e diverse cultivar. Le specie sono: Brunnera macrophylla, appunto, Brunnera orientalis e Brunnera sibirica. L’atteggiamento della pianta, in quanto rizomatosa, è quello di allargarsi spontaneamente sul terreno.
Foglie
È proprio nelle foglie il valore ornamentale di questa erbacea, soprattutto grazie alle cultivar che ne hanno messo in grande evidenza la bellezza. Ha portamento cespitoso ma le foglie possono essere basali, portate su un picciolo lungo anche venti centimetri circa e originare anche dai fusti. Sono tomentose, cuoriformi e ovate, un po’ ruvide al tatto, con incisure molto nette delle nervature. Le cultivar sono note per le variegature argentee delle foglie che donano molta luce alle zone di mezz’ombra-ombra del giardino.
Le cultivar più note
Le più note fra le cultivar per valore ornamentale e per affidabilità di riuscita, sono:
- Brunnera macrophylla ‘Landgrees’ prima cultivar dalle foglie con macchie argentee;
- Brunnera macrophylla ‘Jack Frost’ uno sport (ossia pezzi di DNA che si spostano da un soggetto ad un altro dando vita a mutazioni genetiche stabili che modificano parti o componenti della pianta, come ad esempio il colore o la variegatura delle foglie) di ‘Landgrees’, commercializzata solo all’inizio di questo millennio, dalle classiche foglie marezzate d’argento più definite;
- Brunnera macrophylla ‘Silver Heart’ con più accentuata variegatura argentea;
- Brunnera macrophylla ‘Jack of Diamonds’ dalle foglie di maggiori dimensioni;
- Brunnera macrophylla ‘Looking Glass’, uno sport di ‘Jack Frost’, con maggiori riflessi argentei e meno evidenza di nervature verdi;
- Brunnera macrophylla ‘Alexander’s Great’, dalle enormi foglie variegate argento;
- Brunnera macrophylla ‘Variegata’ con macchie color crema anzichè argento e foglie piuttosto grandi e ‘Hadspen Cream’ che è somigliante ma con la variegatura più sottile;
- Brunnera macrophylla ‘Golden Spring’ e ‘Diane Gold’ dal fogliame dorato/verde acido.
Fioritura
La fioritura di B. macrophylla avviene nei mesi di aprile e maggio. I fiori, di color azzurro cielo che ricordano i fiori dei Non-ti-scordar-di-me, appaiono all’apice di lunghi steli e formano infiorescenze in genere a pannocchia ma altre più corimbose. Sono fiori semplici, a cinque petali, aperto che in bocciolo assume una colorazione porpora chiaro per poi virare all’azzurro intenso/blu chiaro. In alcune cultivar sono invece bianchi.
Terreno
Il substrato che Brunnera macrophylla predilige, deve essere fertile, mediamente ricco di sostanza organica, fresco e drenante ma tenuto sempre con un minimo grado di umidità a condizione che non si creino ristagni che, come tutte le rizomatose, specie quelle da sottobosco, teme.
Esposizione e temperature di Brunnera macrophylla
Brunnera ama la mezz’ombra/ombra. Quest’ultima deve però essere sufficientemente luminosa. Non teme il freddo, è molto rustica, anche se il fogliame all’approssimarsi dell’inverno, sparisce per riapparire a inizio primavera.
Irrigazione
Fondamentale mantenere il terreno di coltivazione sufficientemente umido ma mai bagnato. Ideale, con le piante che provengono da aree boschive, cercare di creare quell’umidità tipica. Il sistema migliore è poter irrigare con un’ala gocciolante, così da mantenere il giusto grado di umidità senza allagare d’acqua e andare incontro al rischio di ristagni. Un altro sistema efficace è creare uno strato di materia organica pacciamante (corteccia soprattutto) così da rallentare l’evaporazione, sempre a condizione che non si irrighi con una grande portata d’acqua una tantum nelle stagioni più calde.
Concimazioni
Brunnera macrophylla non ha particolari necessità in tal senso. È sufficiente fornire concime organico almeno un paio di volte l’anno: prima della fioritura e verso l’inizio/metà dell’autunno.
Propagazione
B. macrophylla si riproduce per seme o, più semplice e meno farraginoso, per divisione, come tutte le rizomatose.
Avversità di Brunnera macrophylla
Unico elemento che può causare fastidi a questa erbacea perenne, è il ristagno idrico. Per tutto il resto non sono note patologie e nemmeno attacchi parassitari di sorta.
Potature
Per B. macrophylla non sono necessarie. Asportare lo sfiorito e il fogliame secco di volta in volta.
Caratteristiche di Brunnera macrophylla
- Tipo di pianta: erbacea perenne, rizomatosa, sparisce in inverno
- Famiglia: Boraginaceae
- Origine: areali boscosi Europa orientale, Turchia, Siberia, Caucaso
- Dimensioni: altezza circa 45-60 cm a seconda della cultivar
- Colore dei fiori: azzurro cielo e boccioli porpora chiaro
- Foglie: tomentose, cuoriformi, ovate, verde medio e scuro; verde e argento le cultivar o verde e crema
- Periodo di fioritura: aprile e maggio
- Esposizione: soprattutto mezz’ombra ma tollera anche l’ombra purchè luminosa
- Resistenza al freddo: alta
- Tossicità per animali e bambini: nessuna
- Attrattività per api, impollinatori e farfalle: sì
Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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