Concrete Jungle è la quinta delle nove attivazioni site-specific di “Spaziale presenta”, la fase propedeutica alla realizzazione di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri”, il progetto del collettivo Fosbury Architecture (Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi) per il Padiglione Italia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Questa quinta attivazione avverrà sulla terraferma veneziana, l’entroterra bagnato dalle stesse acque della laguna e da sempre legato alla città antica, e coinvolgerà come progettista lo studio di design e di ricerca Parasite 2.0 (Eugenio Cosentino, Luca Marullo, Stefano Colombo) e come advisor il collettivo di artisti e designer Brain Dead nella persona di Elia Fornari. Incubatore del progetto sarà il Museo M9. L’immagine della città come Concrete Jungle – locuzione mutuata dalle sottoculture metropolitane – racconta l’ambiente urbano come simbolo del rapporto perennemente ambiguo tra artificiale e naturale nella relazione uomo-natura. Nello spazio metropolitano selvaggio, l’essere umano, ritornato animale, affronta una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Allo stesso tempo, la condizione urbana lo spinge alla fuga nella speranza di riscoprire una dimensione ancestrale e incontaminata del paesaggio.
L’arrampicata è senza ombra di dubbio una delle attività che maggiormente restituisce questa duplice tensione: nella sfida tra il corpo umano e la parete da scalare, l’uomo, spinto alla vetta, viene costantemente riportato al duro confronto con l’ambiente ostile. “Come per tutte le dinamiche umane, anche il tempo libero si organizza per gruppi sociali, culturali ed etnici. – Ribadiscono i curatori, Fosbury Architecture. – Crediamo che il design possa essere un potente strumento per scardinare le discriminazioni latenti di attività che spesso si dimostrano più divisive che ricreative”. Nella sua ampiezza, il progetto per il Padiglione Italia si fonda sulla visione di Fosbury Architecture che l’Architettura sia una pratica di ricerca al di là della costruzione di manufatti e la Progettazione sia sempre il risultato di un lavoro collettivo e collaborativo, che supera l’idea dell’architetto-autore. Lo “spazio” è inteso, in questa visione, come luogo fisico e simbolico, area geografica e dimensione astratta, sistema di riferimenti conosciuti e territorio delle possibilità.
Nel periodo che precede l’apertura della Biennale Architettura 2023, da gennaio ad aprile, “Spaziale presenta”, vedrà l’attivazione di 9 interventi site-specific in altrettanti luoghi selezionati in tutto il territorio italiano.
“Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri” sarà, all’interno del Padiglione Italia dal 20 maggio al 26 novembre 2023, la sintesi formale e teorica dei processi innescati nei 9 territori nei mesi precedenti, restituendo una diversa e originale immagine dell’architettura italiana nel contesto internazionale. Il work in progress di “Spaziale presenta” e l’attivazione dei 9 interventi sarà raccontato passo dopo passo nel sito web www.spaziale2023.it e nell’account Instagram @spaziale.presenta. Il progetto curatoriale del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023 e tutti i relativi dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa dedicata (febbraio/marzo 2023).
PARASITE 2.0
Parasite 2.0, fondato da Eugenio Cosentino, Luca Marullo e Stefano Colombo, dal 2010 opera in forma di architetture temporanee, interior ed exhibition design. Il suo interesse è volto all’investigazione dello stato dell’habitat umano attraverso un ibrido tra architettura, design e scenografia.
ELIA FORNARI (BRAIN DEAD)
Brain Dead è un collettivo creativo di artisti e designer di tutto il mondo. Con il suo approccio dirompente e grafico, il marchio prende spunto dal post punk, dai fumetti underground e dallo spirito della subcultura nel suo complesso.
FOSBURY ARCHITECTURE
Fosbury Architecture (F.A.) è un collettivo fondato nel 2013 a Milano da Giacomo Ardesio (1987), Alessandro Bonizzoni (1988), Nicola Campri (1989), Claudia Mainardi (1987) e Veronica Caprino (1988). FA è un’agenzia spaziale che interpreta l’architettura come strumento in grado di mediare tra istanze collettive ed individuali; aspettative e risorse; sostenibilità e pragmatismo; ambiente e esseri umani. FA è un gruppo di ricerca che mira ad espandere i confini della disciplina, ridefinirne il ruolo e ripensarne i processi produttivi in vista delle sfide correnti.
F.A. è stato curatore della mostra monografica Characters presso la Galleria Magazin a Vienna (2022), dello Urban Center di Prato presso il Centro Pecci (2021/2022) e di Milano 2030 presso Triennale Milano (2019). Ha preso parte a numerose Biennali di Architettura nazionali e internazionali tra cui quelle di Lisbona (2019), Versailles (2019), Chicago (2017) e Venezia (2016). Il lavoro di F.A. è stato, inoltre, esposto nelle collettive Take Your Seat promossa dall’ADI Design Museum di Milano; The State of the Art of Architecture presso Triennale Milano; Re-Constructivist Architecture presso la RIBA Gallery di Londra; Adhocracy presso l’Onassis Center di Atene; Mean Home presso la British School di Roma.
F.A. ha lavorato a numerosi allestimenti di mostre, tra i quali Verde Prato (2019) presso il Centro Pecci, premiato con menzione per il Premio TYoung 2021. Ha curato con Alterazioni Video la pubblicazione Incompiuto, La Nascita di uno Stile (2018) supportata dall’allora MIBACT (l’attuale Ministero della Cultura) e premiata con la menzione d’onore per il Compasso d’Oro 2020. fosburyarchitecture.com