In Italia l’art Noveau prende il nome di Stile Liberty e come in tutto il mondo rappresentò una vera e propria rivoluzione artistica, influenzando l’architettura, l’arte applicata e la cultura visiva dell’epoca. Lo stile Liberty si diffuse soprattutto nell’architettura e nell’arte applicata, come l’arredamento, la ceramica, la gioielleria e la grafica. Tra gli esponenti più noti del Liberty italiano si possono citare Ernesto Basile, Ettore De Maria Bergler, Carlo Bugatti, Raimondo D’Aronco, Eugenio Quarti e Galileo Chini.
Torino 1902, le arti decorative internazionali del nuovo secolo
La Prima esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino nel 1902 rappresentò l’evento simbolo dello stile Liberty in Italia e all’estero.
Nell’aprile del 1902, con grande magnificenza, venne inaugurata l’esposizione nel parco del Valentino a Torino, creando un intenso fermento culturale. L’evento, promosso da un gruppo di artisti torinesi tra cui Pietro Fenoglio e Gottardo Gussoni, aveva l’obiettivo di presentare al pubblico italiano ed europeo il meglio dell’architettura, dell’arredamento e delle arti applicate a livello internazionale. L’esposizione riunì numerosi designer provenienti da diverse parti del mondo e tra i partecipanti alla mostra si trovava anche Victor Horta, il celebre architetto e designer di mobili Art Nouveau di Bruxelles, che presentò alcune stanze arredate con set di mobili.
Nonostante la notevole importanza della mostra, ad oggi purtroppo non rimangono tracce delle strutture fieristiche e dei padiglioni degli stati partecipanti, realizzati in stile Liberty nel parco del Valentino.
Interior design
Nell’ambito dell’interior design e dell’arredamento, lo stile Liberty presentava tre distinte correnti. La prima era caratterizzata da un aspetto floreale e scultoreo, seguendo il modello inglese e francese. La seconda corrente si ispirava al movimento britannico Arts and Crafts, con forme lineari, essenziali e con una forte attenzione alla qualità artigianale. L’artista più rappresentativi di questa scuola furono Ernesto Basile e Giacomo Cometti.
La terza tendenza era invece caratterizzata da forme più originali ed esotiche, spesso ispirate ai decori del Nord Africa e del Medio Oriente. Il designer che maggiormente influenzò questo stile fu Carlo Bugatti.
Carlo Bugatti e Eugenio Quarti
Carlo Bugatti proveniva da un famiglia di artisti, il padre era, infatti, specialista in decorazioni d’interni. Anche i figlio percorsero la via dell’arte, Rembrandt Bugatti diventò scultore mentre Ettore Bugatti diventò designer di automobili nonché fondatore della casa automobilistica.
Le opere di Carlo Bugatti attirarono l’attenzione internazionale per la prima volta all’Esposizione di Torino del 1902. I suoi mobili erano completamente originali, privi di riferimenti alle altre versioni europee dell’Art Nouveau, per Bugatti ogni oggetto, non importa quale fosse la sua funzione, poteva essere elevato a opera d’arte. Una delle sue creazioni più famose è la sedia cobra, ispirata alle sedie dei capi africani, realizzata con legni tropicali, pergamena dipinta e rame martellato.
Un altro rinomato designer di mobili nel periodo dello stile Liberty fu Eugenio Quarti. Lavorò come apprendista a Parigi e per un breve periodo anche nello studio di Carlo Bugatti, tuttavia successivamente si allontanò dall’esotismo di Bugatti per creare uno stile più classico. Ha utilizzato legni pregiati tradizionali come il mogano e il noce, combinati con intarsi di avorio e ottone, vetro e altri elementi moderni.
Architettura: Torino, Milano e Palermo
Lo stile Liberty dell’architettura aveva una somiglianza con lo stile barocco, in cui l’ornamento esterno era eccessivamente sontuoso. Un architetto pioniere di questo stile fu Pietro Fenoglio, che ha aggiunto elementi dell’Art Nouveau su una facciata tradizionale nella Casa Fenoglio-Lafleur di Torino.
Milano è stata anche una città importante per l’architettura in stile Liberty, con architetti del calibro di Giovanni Battista Bossi, la cui Casa Galimberti aveva una facciata decorata con sculture e murales che sembravano essere stati fusi sull’edificio.
I primi esempi di stile liberty in Italia si trovano, però, a Palermo e risalgono alla fine del XIX secolo. Si tratta del Villino Favaloro e del grande Teatro Massimo entrambi progettati da Giovan Battista Filippo Basile e suo figlio Ernesto Basile. Esclusivamente di Ernesto Basile sono Villino Florio e Villa Igiea in cui ha sapientemente utilizzato le forme curve dell’Art Nouveau tipica del Belgio e della Francia combinandole con elementi quasi medievali.
Villa Igiea
Villa Igiea è un albergo storico di lusso situato a Palermo affacciato sul mare. L’edificio esterno ricorda quello di un castello, con torri e merli ma grande attenzione è stata prestata alla realizzazione del giardino esterno e alla decorazione degli interni in perfetto stile Liberty curato da Ernesto Basile.
Molto noto il salone degli specchi che presenta un affresco molto simbolico che fa riferimento alla numerologia e al mondo pagano. Il progetto è stato realizzato da Ettore De Maria Bergler con la collaborazione di Michele Di Giovanni e Luigi Cortegiani.
Decorazioni e arti grafiche
In Italia, la decorazione interna in stile Liberty continuò a essere utilizzata più a lungo rispetto ad altre parti d’Europa. Esempi notevoli possono essere ammirati a Livorno alle terme Acque della Salute realizzati da Ernesto Bellandi ma anche negli edifici palermitani progettati da Ernesto Basile che era specializzato nella fusione della decorazione architettonica con gli interni.
Come in altre parti d’Europa, la realizzazioni di manifesti e le altre forme di arte grafica furono un elemento distintivo dello stile Liberty in Italia. Lo stile Liberty nella grafica e nella pittura si allontanò dai temi floreali e femminili, abbracciando soggetti più modernisti entrando nell’influenza del Futurismo.
Italia Liberty
Per tutti gli appassionati e gli studiosi del Liberty, l’associazione Italia Liberty organizza dall’8 al 14 luglio di ogni anno la settimana che celebra questo stile: ART NOUVEAU WEEK.
Per ulteriori informazioni: italialiberty.it
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