“La mia stanza preferita? In questa stagione è a Marrakech, in un padiglione immerso nel giardino a due passi dalla casa”, dice Marella Agnelli nella rubrica di Marella Caracciolo a pagina 8, rivelando il suo amore per i giardini, che considera luoghi da vivere intensamente. Il padiglione è stato disegnato nel 2005 da Bill Willis, ultima delle splendide opere del famoso decoratore americano che in Marocco ha realizzato sicuramente gran parte dei suoi migliori lavori, sempre sorprendenti, colorati e raffinatissimi.
Sapori invernali si respirano invece nel giardino del Castello di Canelli, proprietà della famiglia Vallarino Gancia, verdissimo, accogliente e ricco di attrattive durante la bella stagione, ma che nei mesi freddi assume un fascino diverso, sempre elegante e piacevole, in particolare quando la neve sottolinea con delicatezza le bellissime geometrie della sua struttura all’italiana .Neve e splendido paesaggio anche intorno alle case di Saint Moritz e a Gstaad, a due passi dalla piste da sci. Sono in Svizzera, ma con un’anima molto italiana. A Sankt Moritz, la casa è una tipica costruzione engadinese anni 40, ma a metterci mani e ingegno è stata una équipe tutta italiana: i proprietari, due amici con le idee chiare sulle scelte da fare, un architetto milanese, Natalia Bianchi, coadiuvata da imprese artigianali italiane. Il risultato è una accogliente e piacevole dimora, calda e ospitale. Anche a Gstaad, pregevole chalet del 1750, oggi monumento nazionale svizzero, la cultura del Nord si incontra con quella del Sud in perfetta armonia. Poi due belle case in città: a Milano dove il sapore anni 30 è stato mantenuto con interessanti interventi fatti con intelligenza da Elio Cuniberti, architetto torinese, che ha saputo fare convivere tradizione e soluzioni contemporanee, e a Palermo, dove è stato operato il recupero di un grande open space nel quale classico e contemporaneo convivono felicemente. Vengono invece illustrate due iniziative importanti: la prima dedicata al geniale architetto dei primi del 900 Gino Coppedè che ha creato a Roma l’omonimo Villaggio, al quale è dedicata una mostra che si conclude il 28 febbraio e che vede la partecipazione di Villegiardini come media partner e l’altra, Homi, che si è tenuta a Milano a metà gennaio e doveVillegiardini ha presentato il proprio spazio creativo realizzando un ambiente indoor-outdoor, ideale manifesto della filosofia del mensile. Sempre attento allo stile italiano, come testimonia la rassegna dedicata, a pagina 129, alle “Luci d’autore”.
Personaggi
I ponti sospesi di John Roebling