Dino Gavina (nato il 7 novembre 1922 a San Giovanni in Persiceto, Bologna – morto il 6 aprile 2007 a Bologna) è stato un designer, imprenditore ed editore italiano. Ha iniziato la sua carriera negli anni ’40 lavorando su scenografie. È il fondatore delle società Gavina SpA, FLOS e Simon.
Dino Gavina e Bologna
La straordinaria avventura nel settore del design di Dino Gavina (1922 – 2007) iniziò con l’apertura a Bologna di un laboratorio di tappezzeria in via Castiglione. Qui, nei primi anni del secondo dopoguerra, costretto a utilizzare materiali di recupero per forniture militari e ferroviarie iniziò a produrre e commercializzare i suoi primi mobili.
Interessato e appassionato di letteratura, arti visive e teatro, colse la genialità e la possibilità della creatività. Regista infaticabile di persone, cose, eventi scaturiti dalla sua immaginazione, un vortice in continuo movimento che ha coronato tutta la sua vita. Incontri con personalità, che a volte ha creato personalmente. La sua fu una vita scandita dall’incontro con personaggi straordinari. Strinse una bella amicizia con Lucio Fontana, artista di grande talento e fondatore dello Spazialismo.
Dino Gavina a Milano
A Milano, in occasione della X Triennale conobbe Achille, Livio e Piegiacomo Castiglioni; nel 1957 alla XI Triennale incontrò Kazuhide Takahama, che aveva allestito padiglione del Giappone; a Venezia Carlo Scarpa, che nel 1960 diventò Presidente della Gavina spa, l’azienda nella quale vennero prodotti i primi pezzi di Tobia, figlio di Scarpa.
Dino Gavina e il design
Le arti visive sono state una fonte di passione per Dino Gavina, che in questo ambito mosse i primi passi come scenografo del teatro La Soffitta di Bologna. Negli anni Cinquanta Gavina incontrò Lucio Fontana, che insistette per portarlo a Milano mentre stava preparando la X Triennale di Milano (1954). Mentre era a Milano, Lucio Fontana presentò Gavina a diversi importanti architetti dell’epoca, tra cui Carlo De Carli, Pier Giacomo Castiglioni, Carlo Molino, Enzo Mari e Carlo Scarpa. Ma è con Lucio Fontana che Dino Gavina avvia una vivace collaborazione; fu infatti Fontana a indirizzare Gavina verso il design industriale. Nel 1960 Dino Gavina fondò la Gavina SpA, l’azienda che produrrà i design dei più importanti designer italiani degli anni 50 e 60, come i Achille Castiglioni, Carlo e Tobia Scarpa, Cini Boeri, Vico Magistretti e Mario Bellini.
Nel 1960, le due icone del design italiano Achille Castiglioni e Pier Giacomo Castiglioni decisero di affidare la produzione dell’iconica sedia Sanluca all’azienda di Dino Gavina. Nel 1962, insieme a Cesare Cassina e all’industriale Arturo Eisenkeil, Dino Gavina fondò FLOS, ancora oggi è una delle più importanti aziende italiane di illuminazione di design. Sei anni dopo, nel 1968, Gavina fonda lo Studio Simon insieme a Maria Simoncini. Nel 1969 i fratelli Castiglioni decidono di trasferire la produzione della sedia Lierna, disegnata nel 1969, da Cassina a Gavina S.p.A.
Nel 1974, l’artista e designer italiano Enzo Mari e Dino Gavina collaborarono al progetto Metamobile producendo un piccolo numero di tavoli, sedie e letti fai-da-te utilizzando i disegni di Enzo Mari pubblicati quello stesso anno nel libro Autoprogettazione. Questi progetti fai-da-te di Autoprogettazione realizzati attraverso il Metamobile sono stati realizzati utilizzando semplici assi di legno di pino, ma dovevano essere assemblati con viti, rondelle e dadi, invece di utilizzare chiodi come prescritto nel fai-da-te. auto istruzioni pubblicate nel libro Autoprogettazione.
Oggi Dino Gavina è ricordato per le sue capacità imprenditoriali e per essere una delle figure più influenti nel mondo del design industriale.
Dino Gavina a la Gavina SpA
Dino Gavina è meglio conosciuto per aver fondato Gavina SpA, un’azienda italiana di produzione di mobili nel periodo della fiorente scena del design italiano degli anni 50 e 60.Questa attività, destinata a lasciare un segno nella storia del design italiano, e non solo, iniziò nel 1955 con l’intuizione, geniale, di iniziare a produrre oggetti d’autore sconosciuto, usati da sempre per la loro bellezza ed essenzialità. Innanzitutto la Tripolina, poltrona nata nel periodo dell’invasione italiana della Libia, nel periodo della Belle Epoque, seguita da il Cavalletto. Nacque così, ufficialmente nel 1960, la Gavina Spa. Negli anni 60 la Gavina, con Dino attivo scopritore di talenti, è stata una delle prime aziende impegnata in una massiccia promozione e produzione delle opere di design di molti influenti modernisti italiani, quei “bravi architetti come soleva definirli”, tra cui i fratelli Castiglioni, Carlo e Tobia Scarpa, Cini Boeri, Roberto Sebastian Matta, Vico Magistretti e Mario Bellini. “moderno è ciò che è degno di diventare antico”, soleva dire Gavina, che in questa ottica intuì l’importanza del periodo del Bauhaus. Iniziò a produrre infatti anche le sedie e i tavoli Cesca, Wassily e Laccio di Marcel Breuer, che Dino Gavina aveva ottenuto dal design alcuni anni prima. Nonostante fosse un devoto sostenitore del design moderno, alla fine l’azienda Gavina non riuscì a evitare il fallimento della sua Gavina SpA. Interessato al portafoglio di progetti e impianti di produzione di Gavina, Knoll acquistò l’azienda fallita nel 1968. Forse l’aspetto più interessante dell’acquisizione furono i diritti sulle opere degli autori della storia del design. Per il decennio successivo il catalogo Knoll presentò molti progetti di membri del cosiddetto Gruppo Gavina.
Dino Gavina, le opere principali con la Gavina SpA
Molte le creazioni di Gavina SpA entrate nei musei e nella storia del design. Tra queste, le poltrone Digamma (1957) di Ignazio Gardella e Sanluca disegnata da Pier Giacomo Castiglioni e Achille Castiglioni, oggi nel catalogo di Poltrona Frau; la sedia Lambda, 1960, di Marco Zanuso; i tavoli Doge (1968), Valmarana (1972), Delfi (1971) Orseolo (1972) e il divano Cornaro (1973) firmati Carlo Scarpa.