La libreria Carlton è un oggetto-totem diventato simbolo dell’intera produzione del gruppo Memphis, nato nel 1981 da un’idea di Ettore Sottsass Jr. Carlton ha una forma vagamente antropomorfa, perché richiama l’immagine di un uomo con le braccia alzate e le gambe divaricate, può essere utilizzata come libreria o anche come divisorio. I colori accesi sono tipici del gruppo e del movimento Postmoderno, in quegli anni in voga e a cui il gruppo di architetti e designer guidati da Sottsass facevano riferimento .Nelle nostre vite necessitiamo di oggetti che si trovino a metà strada tra arte e poesia, che siano capaci di farci isolare dal quotidiano, trasformando la nostra casa nell’allestimento di cui abbiamo bisogno. Memphis rappresentò esattamente il produttore di oggetti dei desideri, capaci di trasmettere emozioni sconosciute. Un collettivo che trasformò, in pochi anni, il design del futuro.
Tawaraya boxing ring di Masanori Umeda 1981. Crediti foto Studio Azzurro
Nel 1981 Ettore Sottsass e Barbara Radice fondarono a Milano il collettivo Memphis, che rimase attivo fino al 1988. Era un gruppo internazionale di progettisti, tra i quali Michele De Lucchi, Martine Bedin, George Sowden e Nathalie du Pasquier. Lo scopo era quello di uscire dalla freddezza e monocromia del design anni ’70 (minimalista e caratterizzato dal colore nero) per portare nuovi concetti ripresi dal passato. Si sviluppò in un’epoca di grande fermento culturale, come laboratorio per la creazione di nuove idee progettuali tramite la ricerca di forme, colori e materiali che si andassero a contrapporre all’universo standardizzato e tradizionale del mobilio dell’epoca.

L’inizio di Memphis Design

I primi a parlarne, insieme a Sottsass furono De Lucchi, Bedin, Thun, Cibic e Zanini in un incontro informale l’11 Dicembre 1980. Durante quell’incontro il testo di una canzone di Bob Dylan diete il nome al gruppo: «Stuck inside of mobile with Memphis Blues again». Ma Memphis è anche il nome della capitale dell’Antico Egitto ed è forse per questo motivo che i loro oggetti hanno un valore così fortemente spirituale. Oltre ad essere il nome della città americana che diete i natali a Aretha Franklin e Elvis Presley. Il nome risultò quindi perfetto per l’idea di connubio tra passato e presente tanto caro al collettivo.
Casa del collezionista Dennis Zanone , Memphis, Tennessee, US
La nascita di Memphis avvenne due mesi dopo quell’incontro, nel febbraio 1981. I designer si presentarono con progetti nuovi, freschi e soprattutto colorati; ispirati a movimenti come il Futurismo, la Pop Art, il Kitsch e l’Art Déco. Ne nacque una mostra, il 18 Settembre 1981, alla galleria Arc ’74 di Milano. Erano principalmente oggetti di arredo domestico: ceramiche, divani, tappeti e lampade, nati come pezzi unici, ma ampiamente pubblicizzati dalla stampa internazionale, tanto da condizionare il design di altre aziende.
Inaugurazione Memphis Milano 18 settembre 1981 showroom Arc 74. Crediti foto Pino Varchetta Tratto dal libro “Memphis Research Experiences Results Failures and Successes of New Design” di Barbara Radice
Il successo dell’esposizione fu inaspettato. Migliaia di persone accorsero a visitare la mostra sul design Memphis, incuriositi da quel nuovo modo di interpretare gli spazi abitativi utilizzando i mobili come protagonisti. Ma il pubblico risultò attratto anche da una comunicazione più provocatoria. Il manifesto infatti mostrava un T-Rex con la bocca spalancata (disegnato da Luciano Paccagnella), che destò molta curiosità nell’opinione pubblica.
Invito prima mostra collezione Memphis Milano del 1981 disegnato da Luciano Paccagnella
Tra la folla un elemento non passò inosservato, tanto da diventare il simbolo del collettivo. Stiamo parlando della libreria Carlton.

Libreria Carlton

Disegnata da Ettore Sottsass nel 1981, la Carlton viene definita una libreria-totem per via della sua forma antropomorfa, che ricorda un uomo con le braccia sollevate e le gambe divaricate. La sua composizione rimanda anche ad un altare indigeno, come se gli oggetti destinati ad abitarla diventassero dei doni da immolare sull’altare.
Libreria Carlton. Crediti foto Pariano Angelantonio
La libreria Carlton è costituita da forme geometriche semplici assemblate, caratterizzata da colori accesi e ludici. Questo era lo scopo di Sottsass, creare una risposta giocosa alla necessità della società di avere un elemento di arredo solido, «il sacro e il profano, la storia e l’attualità, l’archetipo e le sue manifestazioni». Da alcuni venne descritta come oggetto della disarmonia per i colori poco coerenti (toni accesi e toni pastello) e per la mescolanza di elementi curvi, linee ortogonali e linee oblique.

I materiali della libreria di design

La libreria Carlton venne realizzata in legno e rivestita con laminati plastici colorati (realizzati dalla ditta Abet), utilizzati da Memphis come materiali privi di pregio, una critica al consumismo. La base della libreria, anch’essa rivestita di laminato plastico, era stampata con il tema decorativo Bacterio (così chiamato per via del pattern che ricorda l’immagine di una coltura batterica osservata al microscopio) disegnata da Sottsass per lo Studio Alchimia nel 1978.
Dettaglio libreria Carlton. Crediti foto Pariano Angelantonio
«Ho provato a disegnare oggetti, cose, mobili e farli costruire. Li ho fatti grandi e pesanti con zoccoli e basamenti per sottrarli al kitsch dell’arredamento borghese e piccolo borghese. Non stanno quasi da nessuna parte e comunque non legano, non possono neppure produrre coordinati. Stanno soltanto da soli, come i monumenti nelle piazze, e non riescono neanche a fare stile. Sono anche decorati perché così riesco a comunicare stati culturali diversi, a seconda dei casi e a seconda di reali necessità funzionali». Da questa affermazione di Ettore Sottsass realmente comprendiamo il suo lavoro come progettista. Ma anche il paragone ad un monumento non passa inosservato, infatti questa libreria di design ha un’altezza di 196 cm per 40 cm di larghezza, raggiungendo un peso complessivo di 120 kg.

Curiosità sulla libreria Carlton

La popolarità della libreria Carlton crebbe tanto da farla diventare una vera e propria icona del design italiano, e non solo. Ma la sua fama non rimase all’interno solo dell’ambito arredamento, riuscì ad imporsi come rappresentante di un epoca e del suo sviluppo.
Libreria Carlton. Crediti foto Aldo Ballo
Nel 2000 Poste Italiane realizzò una serie di francobolli dedicati al design italiano. Come i collezionisti sanno i francobolli, ogni anno, vengono dedicati a eventi, personaggi o anniversari che hanno contraddistinto il Paese che li emette. Agli inizi di questo nuovo secolo Poste li dedicò alla produzione di mobilio e complemento d’arredo italiani della seconda metà del XX secolo. Ogni francobollo, disegnato da Raffaele Castiglioni, fu suddiviso in quattro caselle contenenti un iconico pezzo di design. La libreria di design Carlton di Ettore Sottsass fu affiancata alla lampada Arco dei Fratelli Castiglioni, alla caffettiera Cupola di Aldo Rossi e alla sedia Breeze di Carlo Bartoli.

Libreria Carlton e performance

Carlton per “Where there’s smoke”. Crediti foto Maarten van Houten
Nel 2004, presso la galleria Moss di New York, Marteen Baas bruciò la libreria Carlton per la sua mostra personale “Where there’s smoke”. Lo scopo del designer olandese, che per la mostra bruciò altri oggetti di design, era quello di svestire questi mobili dalla loro aurea “di design”, portandoli al loro vero scopo. Baas molte volte affermò come fosse affascinato dal modo in cui le persone conservassero, intatti e nel tempo, gli oggetti delle proprie case, mentre bruciando gli arredi acquistano un nuovo volto ed una nuova personalità estetica. La tecnica consiste nel carbonizzare i mobili, portandoli tutti allo stesso stadio e colore, per poi rivestirli di una resina epossidica trasparente così da poterli utilizzare nuovamente. Ad oggi questi oggetti di design sono conservati all’interno dei più importanti musei del mondo, come il Victoria & Albert Museum e il Groninger Museum.
Anniversario 30 anni libreria Carlton. Crediti foto Jonathan Frantini
In onore dei 30 anni dalla nascita della libreria Carlton, Memphis design realizzò una speciale produzione di 30 esemplari complessivi. Ognuno numerato su etichetta in argento 925 placcata oro 24 carati e contenuto in una speciale cassa in legno modello “caveau”.

La quotazione della libreria Carlton

Nel Novembre del 2016 venne realizzata un’asta dei mobili della rockstar David Bowie a Londra da Sotheby’s, nella storica sede in New Bond Street. Il Duca Bianco aveva una grande passione per l’arte e il design, un retaggio dei suoi studi di storia dell’arte intrapresi prima di dedicarsi completamente alla carriera musicale. Ma tra i dipinti di Duchamp, Henry Moore, Damien Hirst, Basquiat emerge soprattutto una grande passione per i mobili di design di Ettore Sottsass. La credenza Casablanca, le lampade Tahiti e Treetops, il telefono Enorme e naturalmente la libreria Carlton. Bowie considerava Sottsass il padre fondatore del design moderno: «I vari Starck e Lovegrove si alzino in piedi e salutino il più grande designer degli ultimi cinquant’anni, l’uomo che ha aperto loro le porte: Ettore Sottsass». Ah! La Carlton venne battuta all’asta per la modica cifra di 52.500 sterline. Ma Bowie non fu l’unico personaggio noto ad aver posseduto la libreria Carlton. All’elenco potremmo aggiungere lo stilista belga Anthony Vaccarello, la regista statunitense Sofia Coppola, la modella britannica Cara Delevingne e lo stilista tedesco Karl Lagerfeld, e chissà quanti altri.

Mostre

Questi mesi di lockdown hanno colpito duramente musei e gallerie d’arte, impossibilitate nel far vivere emozioni nuove ai visitatori. Ma la voglia di festeggiare e onorare i 40 anni di Memphis non si è di certo fermata. In diverse parti d’Europa sono state, e saranno, allestite mostre dedicate al collettivo che cambiò il mondo del design e non solo. Vediamole insieme.
Memphis Plastic Field, Palazzo Franchetti, Venezia. Crediti foto Luca Miserocchi
Nella verdeggiante Inghilterra 150 coloratissimi mobili di Memphis si mettono in mostra alla MK Gallery di Milton Keynes. “Memphis: Plastic Field” curata da IB Studio Milano analizza i 40 anni del collettivo con i suoi pezzi più iconici. All’interno della recente struttura in calcestruzzo e acciaio, l’ambiente è scaldato da colorati e geometrici mobili che, dagli anni ’80 ad oggi, hanno mantenuto il loro fascino e la loro forza attrattiva.  

Un pezzo da museo

La mostra si inserisce in un filone, reinterpretando le mostre esposte al The Museum of Decorative Arts and Design di Bordeaux, avvenuta dal 21 giugno 2019 al 05 gennaio 2020 e alla Fondazione Berengo a Palazzo Franchetti a Venezia, aperta al pubblico dal 24 maggio al 25 novembre 2018. L’esposizione alla MK Gallery è stata prorogata fino al 12 settembre 2021.
Carlton , ingresso Memphis, Galleria Post Design Largo Treves 5, Milano. Crediti foto Luca Miserocchi
Fino al 23 Gennaio 2022 il Vitra Design Museum ospiterà una mostra dedicata ai quarant’anni del collettivo Memphis. Curata da Mateo Kries la mostra “Memphis: 40 Years of Kitsch and Elegance” analizza il collettivo dagli albori attraverso mobili, lampade, ciotole, disegni, schizzi e fotografie. Un tuffo nel passato che permette ai visitatori di rivivere le sensazioni e le emozioni provate durante la prima mostra di Memphis. Non ci resta che sperare di tornare presto a viaggiare per poter partecipare a questo colorato anniversario all’interno dei musei di tutta Europa. Potremmo concludere affermando che la libreria Carlton – bruciata, copiata o idolatrata – dopo quarant’anni continua ad essere una vera e propria icona pop.

Memphis in breve

Di cosa si è occupato il movimento Memphis nel campo del design?

Il movimento Memphis è un gruppo di designer e architetti italiani attivo negli anni ’80, noto per la sua estetica post-moderna e colorata, che ha influenzato il design di mobili, tessuti, ceramiche e oggetti per la casa.

Quali sono le caratteristiche distintive del design di Ettore Sottsass?

Ettore Sottsass, fondatore del gruppo Memphis, è stato un designer e architetto italiano di fama internazionale noto per la sua estetica post-moderna e originale, con un particolare interesse per il colore e la forma.

Quali sono i designer più famosi associati al gruppo Memphis?

Designer famosi associati al gruppo Memphis sono Ettore Sottsass, Michael Graves, Martine Bedin, Nathalie du Pasquier, Michele De Lucchi, Alessandro Mendini e molti altri.

Quali sono gli oggetti e i mobili iconici del movimento Memphis?

Tra i prodotti iconici firmati da Sottsass la lampada da tavolo Bay, il vaso Hsing in ceramica e il vaso Murmansk. Tra le molte foto degli altri designer del Gruppo Memphis, l’orologio “Neos” di Nathalie du Pasquier e George Sowden per Lorenz, First Chair di Michele De Lucchi.

In che modo il movimento Memphis ha influenzato il design contemporaneo?

Il movimento Memphis ha influenzato il design contemporaneo attraverso la sua estetica post-moderna e colorata, la sua rivisitazione dei materiali e delle forme tradizionali, e il suo approccio ironico e giocoso.

Quali sono le tendenze del design degli anni 80 e come si relazionano con il movimento Memphis?

Il design degli anni ’80, caratterizzato da forme geometriche, colori vivaci e materiali innovativi, ha molte affinità con il movimento Memphis.

Come il design post-moderno si relaziona con il movimento Memphis?

Il design post-moderno, con la sua rivisitazione dei classici e la sua estetica ironica e giocosa, ha molte affinità con il movimento Memphis.

Quali sono i musei o le mostre d’arte contemporanea che espongono opere del movimento Memphis?

Alcuni musei d’arte contemporanea che espongono opere del movimento Memphis sono il Centre Georges Pompidou a Parigi, il Metropolitan Museum of Art a New York, e il Victoria and Albert Museum a Londra.

Quali sono gli effetti del movimento Memphis sull’arte contemporanea?

Il movimento Memphis ha avuto una forte influenza sull’arte contemporanea attraverso la sua estetica post-moderna e la sua rivisitazione dei classici.

Come il design italiano si relaziona con il movimento Memphis?

Il design italiano degli anni ’80 e ’90, con la sua eccellenza nella produzione di mobili e oggetti di design, ha avuto una forte influenza sul movimento Memphis. Andrea Lovotti Vi potrebbero interessare anche