Dante Bini é un architetto e un inventore, una delle poche persone nella storia che ha inventato un nuovo metodo di costruzione. Detiene centinaia di brevetti e ha costruito 1600 cupole, che prendono il nome di Binishell, in 23 paesi. In Italia l’opera più famosa di Dante Bini è sicuramente la Cupola che un tempo era la residenza estiva di Monica Vitti e Michelangelo Antonioni.
La formazione
Dante Bini è nato il 22 aprile 1932 a Castelfranco d’Emilia, la sua famiglia era proprietaria di un’azienda agricola che al tempo era una dei maggiori produttori di vino ed alcolici in Europa.
Si iscrisse all’università di architettura a Firenze e già prima di laurearsi aveva ideato ed aveva ricevuto dei premi che riguardavano nuovi tipi di imballaggi.
Cupole innovative
La sperimentazione
Una volta diplomato, progettò una serie di edifici innovativi prima di interessarsi alle cupole e alle cupole a guscio sottile. Dante Bini era veramente molto interessato al design e all’eleganza delle strutture a guscio sottile ma aveva notato un grande limite cioè che il costo ed il lavoro delle intelaiature per costruire questi edifici era di diverse volte superiore agli edifici stessi. Dopo aver preso coscienza di ciò cercò di ideare un modo tutto nuovo di costruire.
Iniziò a sperimentare in un lotto di terreno della sua famiglia e nel 1965 riuscì a costruire il suo primo guscio di cemento, una cupola di diametro di 12 metri. Questo periodo di sperimentazione mise d’avanti a Dante Bini anche altri diversi problemi come la distribuzione non uniforme del calcestruzzo bagnato a causa del gonfiaggio asimmetrico.
Il primo prototipo migliorato risale al 1967. Dante Bini presentò il progetto alla Columbia university, si trattava di una grande cupola costruita soltanto usando la pressione dell’aria facendo a meno di ponteggi di legno.
La costruzione
La tecnologia che aveva messo a punto Dante Bini era molto semplice ma efficace e le cupole che ne derivarono presero il nome di Binishell. Per prima cosa veniva costruita una fondazione circolare su cui veniva testata una prima pneumoforma. Questa veniva poi testata gonfiandola e successivamente ripiegata seconda uno schema prestabilito. Su questa pneumoforma veniva poi aggiunta una matrice composta di acciaio e molle già tese poste da un lato all’altro della fondazione. Acciaio e molle presentano un duplice scopo, controllavano il cedimento del calcestruzzo durante il gonfiaggio dell’intero guscio permettendo anche la gestione del gonfiaggio stesso.
A quel punto veniva colato sul terreno il cemento insieme alle altre componenti e per finire una seconda membrana veniva srotolata ed assicurata sul cemento ancora fresco. Solo a quel punto avveniva il gonfiaggio usando una pressione molto bassa.
Il gonfiaggio terminava generalmente in qualche ora e una volta solidificato il cemento venivano apportate le rifiniture ed aperte le varie porte e finestre.
Binishell in tutto il mondo
Dal 1970 al 1990, Dante Bini ha costruito migliaia di Binishell in tutto il mondo che vennero usate nei modi più disparati dalle residenze, alle scuole fino ad arrivare ai magazzini industriali. Fu particolarmente attivo in Australia dove costruì molte cupole ma sicuramente l’edificio più impressione è stato lo Space City Shopping Centre nel Queensland, una struttura composta da diverse Binishell che si intersecano.
Dante Bini in Giappone
In Giappone Dante Bini non costruì soltanto le sue famose cupole come quella per il Padiglione Fuji per l’ Expo 1970 a Osaka. Insieme all’architetto David Dimitric progettò l’utopica Shimizu TRY 2004 Mega-City Pyramid, un’enorme piramide arcologica autosufficiente sulla baia di Tokyo.
La piramide, voluta dalla Shimizu Corporation, aveva il fine di aumentare lo spazio a disposizione a Tokyo, città sovrappopolata. Se l’opera fosse completata, la data di inizio tutt’ora fissata nel 2030, diventerebbe l’opera più grande mai costruita dall’uomo sulla terra.
La struttura di Dante Bini sarebbe talmente grande che con le tecnologie e i materiali attuali non potrebbe essere costruita si tratterebbe, infatti, di un progetto per il futuro quando saranno disponibili materiali super leggeri e nuove tecnologie.
Dante Bini in Italia
L’opera più importante in Italia risale al 1970 e si tratta della Cupola di Monica Vitti e Michelangelo Antonioni in Costa Smeralda. Per potersi integrarsi al meglio nell’ambiente circostante la cupola era stata progettata per assumere le stesse sfumature delle rocce, furono infatti usate proprie le polveri di quelle rocce mescolate all’intonato per ottenere il colore desiderato.
La Cupola, nonostante sia una delle opere più iconiche di Dante Bini in Italia, versa in uno stato di abbandono benché sia vincolata dalla Soprintendenza e candidata tra i Luoghi del Cuore del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
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