Negli anni 20 il tubolare d’acciaio non era sicuramente una novità. Già nel 1885 i fratelli Mannesmann avevano brevettato un tubolare d’acciaio senza saldature e negli anni 90 dell’800 producevano su scala industriale con il cosiddetto “procedimento Mannesmann”. Si trattava di tubi trafilati a freddo utilizzati per realizzare mobili destinati alla costruzione di ospedali, case di cura e laboratori, oppure anche sedili delle auto e aerei.
Marcel Breuer, poltrona Wassily e Cesca Chair
Ma, per avere i primi mobili da arredo con struttura in tubolare d’acciaio bisognerà aspettare fino al 1925, quando Marcel Breuer, allora docente al Bauhaus di Dessau, osservando il manubrio di una bicicletta ebbe l’ispirazione per realizzare la poltrona Wassily nei laboratori dell’istituto tedesco. Il designer creò anche un nuovo materiale, l’eisengarn, che sarà utilizzato per la prima volta proprio in questa seduta.
La produzione di Thonet con tubolare d’acciaio
A partire dal 1929 con l’acquisizione della Standard Möbel e l’impianto nell’anno successivo del “reparto acciaio”, Thonet, già nota per i suoi mobili in faggio curvato prodotti in serie industriale, diventò il primo costruttore di mobili in tubolare d’acciaio nel mondo. Da quel momento in poi la storia del marchio si arricchì di nuove icone del design. Molte di queste sono tuttora in produzione e continuano a riscuotere grande successo tra gli interior designer e i semplici clienti. Tra questi, la sedia S 35 e la sedia bestseller S 32, entrambe di Marcel Breuer, o la prima sedia cantilever S 533 di Mies van der Rohe.
“I mobili in metallo fanno parte dello spazio moderno”, spiegava Marcel Breuer, “perché i mobili e, addirittura, le pareti di un ambiente non sono più pesanti, monumentali (…), sono anzi ariosi, aperti, quasi disegnati nello spazio; non sono un intralcio al libero movimento né un ostacolo per lo sguardo.”
Ancora oggi i mobili in tubolare d’acciaio fanno parte dei classici del design. La loro leggerezza e le loro linee ariose li rendono attuali, perfetti per la casa, l’ufficio o gli spazi pubblici. Ciò che, cento anni fa, tre visionari designer e architetti hanno progettato, è ancora oggi contemporaneo.
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