Giocondo Albertolli fu un architetto e decoratore ticinese, nato a Bedano, presso Lugano nel 1742 e morto a Milano nel 1839. Si formò nella neonata Accademia di Belle Arti di Parma (1752), città nel quale viveva lo zio, valente scultore e dove nel 1753 frequentò corsi di architettura, scultura e disegno. In questo periodo venne influenzato dallo stile di Ennemond-Alexandre Petitot, che all’inizio del 700 era stato incaricato da Filipppo di Borbone a trasformare la cittadina emiliana in una capitale. Terminati gli studi, iniziò a lavorare come decoratore d’interni nella ciittà nella quale aveva compiuto gli studi. Intervenne in diverse chiese per realizzare stucchi e venne incaricato di creare le figure per l’arco di trionfo che il Petitot aveva disegnato nel 1769 in onore dei duchi regnanti, Ferdinando di Borbone e Maria Amalia d’Austria. Dal 1770 al 1775 lavorò principalmente a Firenze, dove lavorò a diversi importanti progetti: La Villa di Poggio Imperiale, Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti. Qui, tra il 1776 e il 1880, decorò con meravigliosi stucchi la Sala Bianca, ancora oggi oggi utilizzata per sfilate di moda, balli e concerti.La sua attività tuttavia si esplicò principalmente e Milano, in quel momento il più importante centro di sviluppo della della cultura figurativa e architettonica neoclassica dove era stato chiamato da Giuseppe Piermarini impegnato in quel periodo a introdurre quel “buon gusto” che si richiamava all’armonia degli antichi. A Milano e in Lombardia Giocondo Albertolli lavorò alla decorazione di molti prestigiosi palazzi: Villa Reale di Monza, Palazzo Reale, Palazzo Belgioioso, Palazzo Greppi Casnedi, Villa Melzi d’Eril a Bellagio, Palazzo Ducale di Mantova e probabilmente anche a Villa Arconati di Bollate (MI). Non mancano sue decorazioni anche nel Teatro alla Scala di Milano.
Giocondo Albertolli a Milano
Giocondo Albertolli fu un grande protagonista della scena artistica e culturale della Milano di inizio 800. Fu infatti uno dei fondatori dell’Accademia di Belle Arti di Brera, oltre che direttore, dal 1776 al 1812, della scuola di Ornato, dove introdusse “una varietà e purità di disegno che le dà il primato sopra tutte le altre […] Ognuno sa quale utile sussidio traggono dalla cognizione dell’ornato gli stuccatori, gli orefici, i manifattori di seta, i ricamatori, gli intagliatori in legno, e in generale tutti i fabbri e legnaiuoli”. Nel 1807 realizzò il piano regolatore della città, in collaborazione con Luigi Canonica e Luigi Cagnola.
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