Luca Fancelli fu un architetto toscano, volto tra i meno conosciuti del periodo rinascimentale che pose la sua firma su piccoli gioielli dell’architettura del tempo. Personaggio perlopiù misterioso, Luca Fancelli operò principalmente tra Firenze e Mantova, dando prova di grande ingegno e abilità alla corte dei Gonzaga.

L’attività di Luca Fancelli tra Firenze e Mantova

Mentre le notizie certe sulla vita dell’architetto sono scarse, l’attività di Luca Fancelli può essere ricostruita usando come mappa le opere ad esso attribuite. Nato in Toscana nel Quattrocento, Luca Fancelli iniziò a lavorare a Firenze, culla del Rinascimento, affiancando Filippo Brunelleschi prima come allievo, poi come assistente. Dopo gli inizi nella città dei Medici, Luca Fancelli svolse buona parte della sua attività professionale a Mantova a servizio dei Gonzaga. Qui l’architetto contribuì alle grandi opere che diedero forma alla città secondo il volere dell’allora Marchesato, trasformandola in uno dei centri del Rinascimento italiano. Oltre che nell’architettura, Luca Fancelli diede prova delle sue abilità e competenze in diversi ambiti, eccellendo anche come scultore, architetto militare e ingegnere idraulico.

La Basilica di Sant’Andrea

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Capitello proveniente dalla facciata della Basilica di Sant’Andrea a Mantova, attribuito a Luca Fancelli © Sailko, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

A Mantova, Luca Fancelli fu direttore dei lavori della Basilica di Sant’Andrea, un gioiello dell’architettura rinascimentale progettato da Leon Battista Alberti che morì poco dopo. Fancelli diresse i lavori, dando vita alla basilica monumentale, luogo degno di custodire i reliquari intrisi del Sangue di Cristo. I lavori alla Basilica di Sant’Andrea, uno degli edifici religiosi più importanti della città, proseguirono per secoli risultando in influenze molteplici sull’aspetto finale. Progettata con una pianta a croce latina, la basilica si presentò con una sola navata, coperta da una volta a botte, e numerose cappelle laterali. Nella facciata Fancelli unì gli elementi del tempio classico con l’arco di trionfo romano, in aderenza al progetto originale di Alberti. A ciò si aggiunse un campanile gotico preesistente e nel Settecento la cupola ideata da Filippo Juvarra.

I gioielli di Mantova

Luca Fancelli apportò il proprio contributo anche alla costruzione del Palazzo Ducale, punta di diamante della città di Mantova. Originariamente, la Reggia dei Gonzaga era composta da numerosi ambienti distinti, poi unificati a partire dal 1556 ad opera di Giovan Battista Bertani. Agli edifici più antichi che costituivano la cosiddetta Corte Vecchia, si aggiunsero nuovi spazi progettati dai migliori architetti del tempo. In tale contesto, Luca Fancelli edificò la Domus Nova, successivamente modificata per volere del duca Vincenzo I. Tra le grandi opere del Fancelli a Mantova anche la Torre dell’Orologio, eretta tra il 1472 e il 1473. La torre rinascimentale, a pianta quadrata, si arricchì dell’orologio astronomico ideato dal matematico Bartolomeo Manfredi, indicante le posizioni dei pianeti e i segni zodiacali.

Le residenze di campagna

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La Corte Ghirardina, una residenza di campagna della famiglia Gonzaga © Massimo Telò, CC BY-Sto arrivando! 3.0, <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

A Mantova Fancelli edificò la Casa del Mercato e partecipò ai lavori di ristrutturazione del Palazzo del Podestà in Piazza delle Erbe. Sempre al servizio dei Gonzaga, l’architetto realizzò anche diverse residenze di campagna, a partire dal Palazzo Ducale di Revere, commissionato da Ludovico III Gonzaga. Costruito dove prima sorgeva una fortezza, il palazzo rivelava al suo interno un ampio cortile contornato da un porticato. A questo si aggiunsero la Corte Ghirardina, residenza sulle rive del Po, il Palazzo Secco-Pastore e il Palazzo della Macina, in provincia di Reggio Emilia. Accanto alle opere architettoniche, Luca Fancelli portò avanti lavori di pavimentazione stradale e di sistemazione di canali e chiuse. Impossibile stabilire data e luogo della morte del brillante architetto e scultore, la cui vita rimane indissolubilmente legata alla storia di Mantova.

Maria Teresa Morano

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