L’architetto svizzero Hannes Meyer è stato il secondo direttore del Bauhaus, una figura determinante per il dipartimento di architettura dell’istituto fondato da Walter Gropius. Seppur mal visto per le idee politiche vicine al marxismo, Meyer portò sempre avanti la dimensione sociale dell’architettura, sia nell’attività progettuale che in quella didattica.
Tra architettura e politica
Il lavoro e le idee di Hannes Meyer furono il risultato di una formazione ampia che, oltre all’architettura, comprese un periodo di lavoro come muratore. Seguendo le orme del padre, Meyer studiò architettura a Basilea e a Berlino, sviluppando un particolare interesse per l’urbanistica. La sensibilità per le tematiche sociali fu da subito evidente nei lavori dell’architetto svizzero, autore di diversi complessi residenziali. Emblematico, in tal senso, il complesso residenziale di Freidorf a Muttenz, vicino Basilea, progettato per la prima cooperativa abitativa della Svizzera. Nel 1926, iniziò a collaborare con Hans Wittwer, sperimentando progetti interessanti di stampo funzionalista, come evidente nel design proposto per la Petersschule a Basilea.
Hannes Meyer al Bauhaus di Dessau
Nel 1927 Hannes Meyer entrò a far parte del Bauhaus di Dessau, prima come direttore del nuovo dipartimento di architettura, poi come successore di Walter Gropius. L’architetto portò un nuovo slancio alla scuola, in linea con la sua visione della didattica, dell’architettura e della società. Affiancò alla teoria un nutrito programma di laboratori pratici, introducendo nuove discipline come la fotografia e la psicologia, favorendo la cooperazione tra gli studenti. L’importante ruolo didattico consentì a Meyer di instaurare il dibattito con le nuove generazioni e promuovere un’architettura utile alle esigenze della società. L’ingresso della politica nella scuola e il diffondersi di idee considerate radicali tra gli studenti, suscitarono un malcontento sfociato nel licenziamento di Meyer. A lui successe Ludwig Mies van der Rohe, l’ultimo direttore della scuola, mal vista dal regime, prima della chiusura nel 1933.
Il progetto dell’ADGB Trade Union School
Durante la permanenza al Bauhaus, Hannes Meyer lavorò a progetti che fecero scuola, come importanti esempi di architettura funzionalista e di cooperazione nell’attività progettuale. Tra il 1928 e il 1930, progettò insieme a Hans Wittwer l’ADGB Trade Union School, un complesso per la Federazione dei sindacati tedeschi. La realizzazione del complesso coinvolse anche un gruppo di studenti del Bauhaus che collaborarono al progetto, alla costruzione e al design degli interni. Un edificio realizzato nel rispetto delle necessità del cliente e sulla base di un attento studio del paesaggio, secondo i dettami dell’architettura funzionalista. Gli edifici del complesso, disposti in base all’uso, furono realizzati in cemento armato con facciate rivestite in mattoni gialli e aree definite da finestre a tutta altezza.
Il ruolo sociale dell’architettura
Insieme al dipartimento di architettura del Bauhaus, Hannes Meyer lavorò ad un progetto conosciuto come Houses with Balcony Access, un complesso di cinque condomini. Costruiti appositamente per lavoratori e persone con basso reddito, i condomini concretizzavano l’idea della funzione sociale dell’architettura portata avanti da Meyer. Gli accessi dal balcone, da cui il nome, rispondevano ad esigenze di economicità, incrementando allo stesso tempo il senso di comunità tra i condomini. All’interno degli edifici, caratterizzati da facciate in mattoni rossi, gli appartamenti anche se piccoli furono ideati all’insegna dell’efficienza e della praticità, con soluzioni moderne.
Dopo il Bauhaus
Dopo la fine dell’esperienza al Bauhaus, Hannes Meyer lasciò la Germania alla volta della Russia, nella speranza di trovare un luogo favorevole in cui operare. Meyer lavorò per alcuni anni a Mosca, prima che la sua architettura sociale si scontrasse con la drammatica realtà del socialismo di Stalin. L’architetto rientrò in Svizzera, poi ripartì per una nuova esperienza lavorativa in Messico, ma non trovò mai un luogo pienamente favorevole alla sua visione dell’architettura. Per queste ragioni, Hannes Meyer rimane il direttore meno conosciuto del Bauhaus, anche se resta innegabile il contributo apportato alla scuola e all’architettura.
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