Luigi Moretti è stato un architetto attivo per tutto il ‘900, i suoi progetti sono passati da essere monumentali e classicisti, tanto da diventare l’archetipo dell’architettura fascista, a sfiorare l’architettura post-moderna.
La formazione
Luigi Walter Moretti è nato a Roma il 2 gennaio 1907 da Giuseppina Moretti e dall’architetto belga Luigi Rolland che però abbandono la famiglia dopo poco tempo. Nel 1925 si iscrive all’Università di Architettura di Roma, laureandosi nel 1930 con il massimo dei voti.
Apre il suo studio a Roma già da studente collaborando nel corso del tempo con molti architetti come Brando Savelli, Cino Pennisi, Giuseppe Poggi e ai pittori Achille Capizzano e Franco Gentilini. Un anno dopo essersi laureato per tre anni fu assistente di Vincenzo Fasolo, professore di Stori e stili architettonici ma anche di Gustavo Giovannoni professore di Restauro dei monumenti.
Collaborazione con ONB e GIL
Nel 1933 conoscerà Renato Ricci, presidente di quella che era l’Opera nazionale Balilla (ONB) che poi diventerà la Gioventù italiana del littorio (GIL), ottenendo da lui la nomina di direttore dell’ufficio tecnico dell’organizzazione assicurando a Luigi Moretti diversi progetti importanti.
Quello stesso anno progettò la costruzione della Casa della Gioventù Fascista (Casa del Balilla) a Trastevere. Questa casa mostrava già il gusto di Moretti per la forma plastica degli ambienti, la sua eleganza compositiva e la sua versatilità. In particolare, l’ala da ginnastica, che confina con il retro della casa come un corpo tondeggiante, sottolinea la vicinanza di Moretti al linguaggio formale del Razionalismo. Questa ala didattica ha anche due piani completamente aperti, che sono solo incorniciati da colonne in cemento armato intonacate di bianco. Nel 1937 fu inaugurata diventando ufficialmente la Casa della GIL.
Nello stesso periodo, usando sempre un linguaggio architettonico simile, costruì altre case della gioventù fascista, come la Casa del Balilla a Piacenza (nel biennio 1933-1934), la Casa del Balilla a Trecate realizzata tra il 1934 e 1936 ma anche le case della gioventù a Urbino e a Tivoli.
Architetto del Fascismo
I progetti di Luigi Moretti diventano sempre più monumentali e classicisti delineando sempre più la direzione che avrebbe intrapreso l’architettura ufficiale del regime fascista. Ne sono un esempio gli importanti edifici del Foro Italico (allora chiamato Foro Mussolini) eretti nello stile del neoclassicismo monumentale. Vanno ricordati anche l’Accademia di Scherma costruita nel 1936, rivestita di lastre di marmo bianco, e la Palestra dello stesso anno.
Partecipò nel 1937 al concorso relativo alla Esposizione universale prevista per il 1942. I progetti avrebbero riguardato piazza Imperiale (oggi piazzale Guglielmo Marconi) e Luigi Moretti vinse ad ex equo iniziando la costruzione del Grande Teatro. Non fu mai realizzato ma, una volta finita la guerra, le parti costruite furono utilizzate da Luigi Mattioni per il grattacielo Italia.
Alla fine degli anni 30 divenne il rappresentante della sua generazione di architetti diventando anche il favorito di Mussolini. Per lui e per la sua cerchia stretta progettò appartamenti personali ed altro.
Dopo la Seconda guerra mondiale
Durante la guerra di Moretti si persero le tracce finche nel 1945 non fu arrestante e rinchiuso brevemente a San Vittore. Qui conobbe il conte Adolfo Fossataro con cui fondò alla fine dello stesso anno la Cofimprese, una società che avrebbe gestito le operazioni di ricostruzione di Milano. La società aveva in programma di costruire circa venti case ma solo tre furono costruite ma divennero un esempio molto seguito per la costruzione di edifici simili. Sempre a Milano costruì un complesso edilizio in corso Italia mentre a Roma progettò un edificio per la cooperativa Astra ed infine la casa Il Girasole. Quest’ultima è considerata da tutti come il primo esempio di architettura post-moderna tanto da essere citata da Robert Venturi in un suo saggio. La Cofimprese si sciolse dopo soltanto 5 anni di attività.
Collaborazione con l’amministrazione pubblica
Negli anni 50 Luigi Moretti lavorò a molti progetti di privati ma fu richiesto anche dall’amministrazione pubblica. È suo il Nuovo piano di coordinamento dei parchi urbani e nel comitato di elaborazione del Piano intercomunale di Roma rappresentò il Ministero dei lavori pubblici. Insieme a quest’ultimo collaborò a lungo elaborando progetti riguardo al piano intercomunale di Roma che però non venne mai approvato e per il parco archeologico. Moretti fu particolarmente influenze anche sui lavori del piano regolatore di Roma del 1962.
Progetti degli anni 60
Dopo aver fondato l’Istituto per la Ricerca Matematica e Operativa applicata all’Urbanistica (IRMOU) nel 1957 progettò vasti quartieri residenziali come il CEP di Livorno o quello nel Quartiere INCIS Decima a Roma tra 1960 e 1966. Luigi Moretti ottenne uno dei progetti più grandi per le Olimpiadi di Roma 1960, il Villaggio Olimpico.
Quello stesso anno ebbe l’opportunità di lavorare a due grandi opere all’estero. A Montreal costruì la Stock Exchange Tower ed a Washington il complesso residenziale Watergate. Questi progetti elevarono Luigi Moretti ad architetti di fama internazionale.
Altre opere degli anni 60 sono la palazzina San Maurizio a Monte Mario ed i due edifici gemelli all’EUR. È suo il Ponte Pietro Nenni, progettato insieme all’ingegnere Silvano Zorzi nell’ambito dei lavori per la metropolitana, ed il grande parcheggio sotterraneo di Villa Borghese.
All’estero ha progettato un santuario a Tagbha nello Stato di Israele (mai costruito per i conflitti interni) e diversi edifici in Kuwait, in Algeria e negli Stati Uniti, molti di questi vennero terminati dai suoi collaboratori.
Luigi Moretti morì il 14 luglio 1973 a largo dell’Isola di Capraia.
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