È ormai passato più di un anno da quando il Gruppo Gabel, leader nel settore della biancheria per la casa, ha inaugurato un nuovo Flagship Store in Corso Garibaldi a Milano. Ospita i prodotti di tutti e 4 i suoi brand: Gabel1957, Somma1867, VallesusaCASA e Pretti. Un punto vendita moderno e sofisticato, in una delle vie dello shopping più note e amate dai milanesi.
Villegiardini ha chiesto a Michele Moltrasio, Amministratore Delegato e Presidente di Gruppo Gabel, di spiegare i principi che hanno ispirato questo progetto, i risultati ottenuti. Oltre alla filosofia che anima e orienta un’azienda portabandiera del made in Italy e da sempre attenta al tema della sostenibilità ambientale.
Il flasghip store di Milano Garibaldi presenta un concept innovativo. Ce lo racconta?
Negli ultimi due anni abbiamo adeguato al nuovo concept l’intera rete dei nostri negozi diretti, GabelCASA. Per Corso Garibaldi si può parlare di evoluzione di quel concept, sia per la conformazione dello spazio scelto, che si sviluppa in altezza e su due piani, sia per la posizione in cui si trova. Trattandosi del nostro Flagship Store, e quindi del nostro punto vendita più rappresentativo, abbiamo scelto di utilizzare finiture di pregio, rivestimenti lignei dalle essenze più raffinate e immagini evocative. Confermando così i moduli leggeri e moderni del concept utilizzato nei progetti di restyling, ma portandoli a tutta altezza. Uno degli aspetti di cui andiamo più fieri è che il progetto è stato seguito direttamente da nostre risorse interne, ufficio stile e ufficio retail) affiancate dagli storici fornitori. L’idea principale consiste nell’affiancare alla “classica” area, al piano terra, dedicata alla vendita una parte soppalcata del negozio, “il museo”. È la parte che racconta al pubblico la nostra filiera produttiva e fa conoscere ai consumatori cosa c’è “dietro” al prodotto che scelgono. Infine, un’area dedicata all’acquisto online, con postazioni ad hoc e supporti smart; un privè “salottino” per le vendite “su misura” o gli incontri istituzionali.
A quali obiettivi commerciali, strategici e di posizionamento risponde questa apertura a Milano Corso Garibaldi?
Corso Garibaldi rappresenta il coronamento di un lungo percorso che ci ha portato negli ultimi anni a trasformare i punti vendita. L’obiettivo era sostituire quelli meno conformi e adeguati al nostro posizionamento con nuove aperture studiate fino al minimo dettaglio. Inoltre, grazie a questa nuova apertura siamo riusciti a entrare nei centri della catena McArthurGlen (vedi apertura alla Reggia di Caserta di ottobre 2021). Il Gruppo rappresenta un unicum sul mercato e la nostra strategia è di lavorare con ogni mezzo. A partire dalla comunicazione, per rendere i quattro brand noti al pubblico, sempre più colto e sensibile ai nostri valori, In aggiunta, questa storia fatta di heritage tessile e innovazione industriale dei nostri stabilimenti. Nonché alla storia familiare, alle policies sostenibili a 360° (ambiente, economia del territorio, sociale). Il pubblico di Gabel conosce bene il brand. Era tempo di raggiungere un pubblico nuovo, un target che forse ancora non ci conosce del tutto, attento al nostro storytelling, che sceglie il vero Made in Italy invece di una multinazionale importatrice o un converter.
Ci sono in programma nuove aperture per il Gruppo Gabel?
Sì, certo, ma senza avere un obiettivo numerico da raggiungere a qualsiasi costo. Abbiamo un piano preciso di priorità e di città nelle quali vogliamo esserci. Così come società di gestione di Centri italiani ed europei con le quali vorremmo ampliare la collaborazione e le presenze, ma tutto questo senza correre. Miriamo ad avere una politica del consolidamento attenta e a portare avanti una selezione oculata di ogni singola location, per garantire il posizionamento corretto del nostro brand. Nondimeno il raggiungimento del nostro target clienti e la possibilità di esprimere tutto il nostro potenziale con i quattro marchi del Gruppo Gabel (Gabel1957, Somma1867 nostro premium brand e gli specialisti della spugna e della tavola Pretti e VallesusaCASA). Inoltre puntiamo a gestire con grande attenzione gli accordi con i partner commerciali per eventuali future aperture all’estero.
Per la vostra visione d’impresa, qual è il valore di un punto vendita “in presenza”, in un’epoca in cui invece molte aziende puntano sull’online?
Riteniamo che l’esperienza tattile e umana, grazie all’interazione con personale formato e istruito, abbia ancora e continuerà ad avere una notevole importanza. Specie per un prodotto come il nostro, nel quale, al di là dell’aspetto visivo, entrano in gioco gli altri sensi, come appunto quello del tatto. Oltre alle informazioni tecniche sulle misure, le performances dei vari supporti o filati, riteniamo che ciò che conta siano le sensazioni. Ognuno di noi le vive nel toccare i tessuti in puro cotone, lini, nell’apprezzare la morbidezza delle lane pregiate. Utilizziamo il neologismo “phygital” (‘physical and digital’) proprio perché riteniamo che negozio fisico (nostro e dei nostri partner selezionati della distribuzione al dettaglio) e negozio online, rappresentata dai due e-commerce del Gruppo, debbano parlarsi ed essere sempre più sinergici e complementari. L’uno, riteniamo, difficilmente potrà più fare a meno dell’altro e viceversa.
Qual è invece la vostra strategia nella vendita online e come pensate di integrarla a quella tradizionale?
Nella seconda metà del prossimo anno prevediamo un importante intervento sui due e-shop. “GabelGroup” (che propone i prodotti dei brand Gabel1957, Pretti e VallesusaCASA) e “Somma1867”. L’obiettivo è potenziare ulteriormente le vendite, che peraltro risultano essere in costante crescita. Ulteriore attenzione sarà destinata al servizio di Pick&Pay (acquisto online e ritiro in negozio) per cementare e potenziare il legame tra negozio virtuale e punto vendita fisico. Tutto ciò supportato naturalmente attraverso campagne di comunicazione per rafforzare ulteriormente il “drive to store”.
Il Gruppo Gabel è una realtà produttiva nel settore tessile unica in Europa, in virtù di una produzione rigorosamente Made in Italy unita al controllo completo della filiera. Ci racconta i valori che ispirano il vostro modo di fare impresa?
Storicamente, quando siamo nati esistevano già diversi player sul mercato, attivi fin dall’800. La strada scelta dai fondatori del Gruppo Gabel è stata quella di competere puntando sullo stile e sulla qualità. Il che ha richiesto necessariamente un controllo ferreo della filiera. Una serie di investimenti, nei decenni, ci hanno portati ad acquistare gli altri brand, oggi parte del nostro portafoglio marchi- Oltre a iniziare il processo che ci ha condotto, già negli anni ‘70, verso policies aziendali più “green” e sostenibili, e a diventare il solo e unico produttore europeo rimasto integrato verticalmente. Crediamo fortemente che controllare la filiera sia l’unico modo per garantire servizio e qualità rimanendo coerenti col sistema di valori aziendali, racchiuso nel Codice Etico, base del nostro vivere quotidiano. In un momento in cui la sostenibilità è una “moda” e l’essere “green” un trend, valore decantato oggi giorno da tutte le multinazionali (spesso tra i più grandi inquinatori del mondo!), esserlo stati da sempre e aver ricevuto 2 tra le più importanti certificazioni internazionali, che attesta il nostro essere sostenibili, ci rende fieri, orgogliosi tanto da portarci a comunicarlo a “gran voce” a tutti.
A quali nuovi progetti state lavorando e quali sono le prospettive di sviluppo per il prossimo futuro?
Il nostro futuro, prescindendo dalle variabili che non possiamo controllare (come le speculazioni che stiamo subendo sulle materie prime o i trasporti), sarà attraverso un percorso di “lean process”. Un miglioramento continuo, che ci porterà in tutti i processi a scegliere le migliori soluzioni sostenibili economicamente. Nel contempo restando coerenti con il rispetto per l’Ambiente che ci circonda, la vicinanza con il territorio, l’attenzione al sociale che vuol dire rispetto dei lavoratori e delle condizioni di lavoro dei collaboratori. Avere un’economia circolare deve essere un modo per rendere l’azienda più efficiente, credendo davvero nelle famose quattro R [Reduce, Reuse, Rethink, Recycle… n.d.r] attraverso il costante monitoraggio operato da un gruppo di lavoro che si occupa di questo”. Un modus operandi, quello del “lean process” che è ormai permeato in ogni persona di Gabel. Un processo che ci spinge a migliorarci sotto ogni aspetto, per diventare sempre più distintivi, attrattivi, coerenti e vincenti.
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