Erik Gunnar Asplund, architetto e designer, è stato un eccellente interprete dei cambiamenti culturali che si susseguirono in Svezia tra gli anni Venti e Trenta. Sensibile allo spirito del tempo, Asplund riuscì a conciliare con abilità l’antico con il moderno, realizzando opere indimenticabili, fondamentali nello sviluppo dell’architettura nazionale.
Erik Gunnar Asplund: architetto e designer
Nato a Stoccolma, Erik Gunnar Asplund studiò prima all’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma, perseguendo poi esperienze formative lontane dai percorsi tradizionali. Insieme ad un gruppo di studenti con idee affini fondò una scuola serale, Klara Skola, che ospitava architetti progressisti come Carl Westmann e Ragnar Ostberg. Successivamente, Asplund lasciò Stoccolma per un periodo di viaggi all’estero, dedicati alla scoperta delle opere antiche, esperienza riportata in un’ampia serie di appunti e schizzi. In Svezia, l’architetto fu al centro di un periodo di transizione tra stili diversi, dal classicismo nordico al funzionalismo. Oltre che architetto, Erik Gunnar Asplund fu un designer di interni e, dal 1931, docente di architettura all’Istituto Reale di Tecnologia.
La Biblioteca Pubblica di Stoccolma
Diverse le opere realizzate da Asplund nella capitale svedese, diventate monumenti e modelli di riferimento per generazioni di architetti a seguire. Nel 1923 fu ultimata la Biblioteca Pubblica di Stoccolma, uno dei suoi progetti più significativi, un tempio dei libri nel cuore della città. L’architetto prestò particolare attenzione al rapporto tra l’esterno, monumentale e austero, e l’interno studiato per rendere la ricerca dei libri semplice e intuitiva. Mentre il progetto iniziale, aderente al classicismo nordico o Swedish Grace, prevedeva una grande cupola, nella realizzazione l’architetto optò per una struttura più lineare. Ridotto a pure forme geometriche, l’esterno si presentò severo ma di particolare impatto visivo. Molto diverso l’ambiente creato all’interno, immersivo e avvolgente, specie nella sala lettura di forma cilindrica, ricoperta da scaffali colmi di libri su tutti i lati.
Dal classicismo nordico al funzionalismo
Nel 1930 l’attività di Erik Gunnar Asplund giunse ad un momento di svolta, corrispondete alla storica Esposizione di Stoccolma, evento determinante nella storia dell’architettura svedese. L’esposizione, infatti, rappresentò il culmine di un processo di trasformazione, che vide l’affermarsi in Svezia del funzionalismo. Asplund si ritrovò al centro della svolta storica, abbracciando tale passo verso la modernità e assecondandolo nella direzione dell’Esposizione, curata insieme al collega Sigurd Lewerentz. Esemplari, in questo senso, sia il Padiglione d’ingresso alla mostra che il Paradise Cafè, che si accompagnarono alla presentazione di soluzioni abitative innovative. Sulla scia della mostra, Asplund insieme a Sven Markelius e Uno Åhrén, tra gli altri, fu autore di Acceptera, un arguto manifesto del funzionalismo.
L’estensione del Municipio di Gothenburg
Decisamente complesso il processo che portò alla realizzazione dell’estensione del Municipio di Gothenburg, una delle opere più celebri e discusse dell’architetto. Iniziato nel 1913, il progetto dell’edificio vide la luce solo nel 1936, dopo numerose modifiche e revisioni che determinarono un notevole cambiamento stilistico. Al termine dei lavori, il Municipio di Gothenburg si presentò con due parti distinte, l’edificio antico espressione del classicismo e la nuova struttura funzionalista. Nonostante la differenza stilistica, l’architetto svedese fu abile nell’armonizzare l’antico con il moderno, pur non ottenendo immediatamente un consenso univoco. Gunnar Asplund curò ogni elemento del nuovo edificio, compresi gli interni, disegnando tessuti, mobili e luci.
Il cimitero nel bosco
Un’altra opera dalla lunga gestazione, ma dall’incredibile successo, fu il progetto del Cimitero di Stoccolma, a cui lavorò dal 1915 al 1940 con Sigurd Lewerentz. Il Cimitero di Stoccolma è considerato un capolavoro di architettura, apprezzato ed emulato anche fuori dalla Svezia. Tra gli edifici più significativi, la Cappella del Bosco, definita dall’architetto Caroline Constant come “una sintesi tra un tempio e una capanna’’. A questa si aggiunge il Crematorium con le tre cappelle, l’ultima opera dell’architetto svedese. Meraviglioso il lavoro di armonizzazione tra l’architettura e il paesaggio della foresta nordica, fuse in un luogo commovente di estrema pace e solennità.
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